𝒅𝒖𝒆 𝒓𝒆𝒂𝒍𝒕𝒂̀ 𝒔𝒄𝒐𝒏𝒐𝒔𝒄𝒊𝒖𝒕𝒆;

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aprì gli occhi con difficoltà visto che avevo la luce tutta puntata negli occhi, così mi girai di lato, per vedere meglio ed ecco che mi ritrovai JJ di fianco a me, nel mio letto. spalancai gli occhi. perché JJ avevo dormito con me e non c'era Kiara come al solito? Il mio primo pensiero fu controllare se avessi i vestiti addosso, forse un po' troppo affrettato come pensiero, ma avevo anche quelli della serata precedente e anche lui. era un gran sollievo, anche se so che lui non mi avrebbe mai sfiorata da ubriaca, senza il mio consenso. provai ad alzarmi lentamente senza svegliarlo ma feci una smorfia di dolore per il terribile mal di testa, "vodka di merda", pensai, ma il ragazzo ancora dormiva sogni pesanti, d'altronde lui era un gran dormiglione. 

In cucina trovai Sarah e John B, lei era appoggiata con la testa sul tavolo mentre si toccava il capo dolorante. 

S: "che pallee .. John B l'hai trovato l'oki??"

J: "un secondo Sarah, qua ci sono un sacco di medicine ed è la prima volta che ci metto le mani dentro, dammi un momento" il ragazzo frugava freneticamente in una scatola piena di farmaci e io ridacchiai per la sua incapacità, per poi decidere di aiutarlo e lanciare sul tavolo due bustine di oki, una anche per la sottoscritta. nonostante sapessi controllare il malessere più di Sarah. 

S: "grazie al cielo esiste Violet, e pensare che sei anche il fratello maggiore" sorrise appena e io alzai le spalle in direzione di mio fratello con la nostra solita aria di sfida. lui mi passò dietro scompigliandomi i capelli, ma con fare delicato, era un semplice segno d'affetto.

J: "oh non darle tanto questi meriti, che ieri era messa peggio di te Sarah, e per fortuna JJ ieri si è offerto di aiutarmi a portarti via dalla festa, a proposito dov'è? È andato da qualche parte?"

JJ: "non c'e bisogno di ringraziamenti, so di essere sempre il migliore" fece la sua entrata divertente con addosso un paio di occhiali al contrario, alzando le braccia verso il cielo e aggiungendo un piccolo inchino. "comunque sono ancora qua vecchio John B, ho dormito nel divano nella camera di Violet, sai il divano nonché il mio posto preferito era occupato dal grande Pope che ieri ha dovuto gestire degli ubriachi"

John: "ah, strano.. vabbè fa niente." alzò le sopracciglia per poi sedersi sul divano di fianco a Sarah, coccolandola con l'intento di farle passare il post-sbornia. 

Io risi alla buffonaggine del biondino finchè non realizzai che lui non aveva dormito sul mio divano, ma esattamente a qualche centimetro di distanza dal mi viso. ma perché mentire? così cercai di evitare di guardarlo, anche se sentivo il suo sguardo puntato costantemente verso di me, ma prima che potesse dirmi qualcosa mi diressi velocemente in camera mia.

Qualche ora dopo mi trovavo in barca insieme a Kie sdraiate e con l'intento di prendere un pò di sole, finchè lei non ruppe il silenzio.

K: "ti ho vista ieri sera, Vi"

V: "cosa?"

K: "a momenti ti limonavi Rafe davanti a tutti, va bene che eri ubriaca, ma ti ricordi di chi stiamo parlando? Cosa diavolo vi stavate dicendo?"

divenni rossa perché da una parte Kie aveva anche ragione, riuscivo a cogliere anche il suo respiro, un misto perfetto di vodka e menta.

V: "ma no, non è affatto vero, fidati di me. so benissimo che tipo di persona è Rafe e non voglio averci niente a che fare, è solo un kook di merda, ieri forse mi ha chiesto solo qualcosa, era talmente insignificante che nemmeno mi ricordo cosa fosse."

Mentivo, ma quello che dissi su di lui lo pensavo sul serio. c'era sempre stato dell'odio reciproco tra di noi, o almeno così pensavo che fosse.

K: "lo dico per te, sei la mia migliore amica e non voglio che ti accada niente di male, o che tu vada con la gente sbagliata"

V: "stai tranquilla Kie, so badare a me stessa" risposi sorridendole, cambiando poi all'istante argomentazione, ero più interessata a chiederle cosa fosse successo al falò tra lei e Pope. ma lei tagliò corto dicendomi che avevano solo ballato insieme, mentre lui parlava dei suoi soliti discorsi noiosi e monotoni; insomma, discorsi alla Pope. 

Verso le quattro emmezza di pomeriggio mi recai frettolosa in uno dei locali più kook degli outer banks dove lavoravo da qualche mese come cameriera, era stata presa probabilmente per il saper fare le cose in maniera scattante ma ordinate. ero anche abbastanza sollevata dal fatto che ci fosse poca gente, d'altronde era mercoledì e anche i kook lavorano. nel momento in cui uscì dal bagno mi ritrovai nel lungo corridoio prima dei tavoli e mi scontrai contro una figura abbastanza grande.

V: "Rafe." Dissi con voce ferma e anche abbastanza scocciata, "la prossima volta guarda dove vai, non è la prima volta che mi vieni addosso"

Lui ridacchiò, posando la mano sul muro per appoggiarsi, "ehi non c'è bisogno che ti scaldi, e comunque non mi sembrava che l'altra sera ti dispiacesse tanto la mia compagnia"

V: "cosa.. ascolta, di quella sera non mi ricordo molto bene cosa sia successo e vuoi sapere il perché? Avevo bevuto, e se fossi stata sobria non ti avrei dato nemmeno retta."

R: "come vuoi" sospirò appena, per poi avvicinarsi di più a me, "ma mi diverte il modo in cui ti faccio innervosire" sorrise per poi andarsene al tavolo con i suoi amici, tra cui Topper.

"idiota", dissi a bassa voce, irritata e roteando gli occhi, tornando poi a lavorare senza rivolgergli nemmeno uno sguardo.

A fine turno mi veniva sempre a prendere JJ in moto, così mettendo da parte il nostro ultimo periodo alquanto strano e i miei pensieri, lo aspettai seduta su una panchina davanti al molo li vicino. 

"ehi Vi!" mi girai, ed eccolo li, sulla moto ad aspettarmi e sorridente come sempre, JJ. Feci un naturale sorriso quasi esausto della giornata e mi avvicinai a lui.

V: "ehi, guarda che qua siamo già cinque minuti in ritardo!" dissi scherzosamente dandogli un bacio sulla guancia.

JJ: "ah mi scusi, cosa posso offrirle per farmi perdonare? Una birra? Una canna? Una cena con il fantastico sottoscritto?" ma il suo entusiasmo calò quando disse le ultime parole, come se ci fosse qualcosa di male, ma riuscì a cogliere anche io il suo imbarazzo; infatti sorrisi abbassando leggermente lo sguardo e portandomi una ciocca di capelli dietro all'orecchio che mi copriva il volto.

V: "beh, se è a base di pizza in spiaggia certo, come posso dire di no?", risi posandogli poi una mano sulla sua spalla per salire dietro di lui in moto, mettendo infine le braccia intorno al suo addome, anche se era con la maglietta riuscivo a cogliere gli addominali scolpiti. sorrisi appena, quasi se fossi imbarazzata, appoggiando infine la testa sulla sua schiena.

J: "allora sai cosa facciamo ora? andiamo a prendere due pizze margherita e ti porto in spiaggia"

V: "cavolo, se me l'avessi detto prima l'avrei rubata dal locale in cui lavoro JJ"

Lui rise, mettendo subito dopo in moto, prima di partire però posò una mano sulla mia coscia, come per assicurarsi che fossi ancora lì, accarezzandola lievemente e un brivido mi percorse la schiena, speravo che non si girasse perché ero diventata rossa, e si notava che non era fard. 

𝑻𝑯𝑬 𝑪𝑯𝑶𝑰𝑪𝑬 ; OUTER BANKS, 𝑱𝑱.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora