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non potevo credere alle parole che stavo udendo, qual'era il suo scopo? non poteva mica farlo perché ci tenesse a me, siamo nemici da quando avevamo sei anni e lui mi fece lo sgambetto a scuola facendomi cadere davanti a tutti i bambini.
V: "cosa pensi di fare, Rafe? vuoi cercare di manipolarmi in qualche modo? così passerò dalla parte tua e di tuo padre? lo sai benissimo che l'oro non è vostro, ma l'avete preso lo stesso."
gli sbraitai la verità addosso con arroganza, dopo tutto ero arrabbiata ed era normale.
dai suoi occhi sembrava quasi che fosse ferito dalle parole che dissi, così deglutì, rispondendomi con tono basso ma neanche tanto cauto.
R: "cazzo, Violet.
non voglio manipolarti in nessun modo, lo vuoi capire? io non ti farei mai del male, ti sto solo offrendo di mangiare qualcosa con me, è così tanto difficile da credere?"mi aveva sorpreso, è vero, e lo si poteva notare dalla mia espressione stupita.
annuí, gliel'avevo data vinta e mi fece strada verso la sua macchina nera che si confondeva con il buio.
lo osservai mentre guidava, sembrava pensieroso. ma cosa aveva in mente? non mi fidavo completamente di lui ma mi piaceva rischiare.R: "tu mi odi?"
feci finta di pensarci su facendogli un sorrisetto sarcastico.
V: "direi di sì."
lui rise, passandosi la lingua sulle labbra per inumidirle.
R: "però sei amica di mia sorella, giusto? quindi non puoi essere anche mia amica?"
V: "preferisco stare alla larga dagli stronzi."mentre parlavamo lui non riusciva a togliersi quell'odioso sorrisetto dal volto che non reggevo, sembrava una continua presa in giro. ma da una parte.. era quasi carino.
appena mi pervase questo pensiero scossi poco il capo, non potevo nemmeno avvicinarmi a quei pensieri, io lo odiavo e così doveva rimanere.
sentì la suoneria del mio telefono vibrare nella tasca della felpa, era un messaggio da JJ. mi balzò il cuore in gola.
<< Violet, dove cazzo sei? rispondimi all'istante o vengo a cercarti. >>
non persi tempo ad assicurargli che stessi bene e che ero sulla via di casa, non volevo assolutamente che gli altri mi vedessero con Rafe, anche perché non c'era niente da sapere.V: "senti, io devo andarmene, i miei amici sono in pensiero."
R: "per tuoi amici chi intendi, il biondo schizzato con la pistola?"
inarcò un sopracciglio, era odioso.
V: "non azzardarti a parlare di lui in questo modo, è sicuramente migliore di te di gran lunga."
lui sospirò e l'unica cosa che fece fu fare inversione per riportarmi a casa.riapparì dieci minuti dopo nel mio giardino, e lui era lì, seduto contro un albero a fumarsi una sigaretta e appena mi vide, saltò in piedi scosso.
JJ: "Violet cazzo, mi hai fatto venire un infarto! non puoi sparire in questo modo, si può sapere dov'eri finita?"
V: "ehi, non ti preoccupare JJ, ero andata a schiarirmi le idee, non c'è bisogno di scaldarsi così tanto."
mi irritai scuotendo la testa e rientrando in casa, lasciandolo perdere per il resto del tempo.il giorno dopo era più che nuvoloso e tirava un gran vento, io e Pope eravamo concentrati per riuscire a decifrare una mappa misteriosa e polverosa che avevamo trovato qualche giorno prima, inerente alla Royal Merchant.
V: "Pope io non ci capisco niente, ma cosa vogliono dire questi segni? e cos'è questa croce?"
P: "non lo so, Vi, ma dobbiamo scoprirlo, ricordi? dobbiamo riuscire ad essere sempre un passo avanti a Ward e Rafe."
alzai le sopracciglia udendo il suo nome,
V: "Rafe? cosa c'entra adesso lui? pensi che sia dentro a tutta questa storia?"
P: "non è che lo penso, ne sono sicuro. l'altra sera l'ho visto insieme al padre con una mappa molto simile alla nostra, e sembravano piuttosto intenti a fregarci, un'altra volta."
io non mi ero mai fidata di Rafe, e sembrava chiaro il suo gioco, ma sentivo che sotto sotto c'era qualcos'altro che ancora non avevo colto.JJ: "ciao bella gente, che si dice? Violet, ma come fai a stare in compagnia del Pope noioso? io lo preferisco quando è ubriaco"
il biondino fece la sua entrata con una lattina di birra in mano, dando una pacca sulla spalla all'altro ragazzo seduto di fianco a me, con aria fiera.
P: "come mai tutto questo entusiasmo? cos'è, hai appena scoperto di non essere bocciato?"
JJ: "amico per tua informazione non sono stato bocciato, eeh stasera daremo una grande festa qua con tante belle ragazze in bikini!"
rotei gli occhi sorridendo, anche se sapevo che nel profondo mi dava fastidio quando parlava così, di altre ragazze.
V: "niente ospiti qua JJ, portatele a casa tua le tue amiche mezze nude."
JJ: "cos'è? sei gelosa, piccola Vi?"
mi fece l'occhiolino, passandomi a qualche centimetro dal viso. e dalle labbra.
cazzo come mi faceva impazzire e dovevo anche per forza fingere e mentire. così rimasi sorridente, ma impassibile.
V: "no, è solo che non voglio che vengano ospiti a casa mia, ci siete già voi a invadere sempre questa casa"
JJ: "so che ti piacere avermi tra i piedi, non mentirmi"
si sedette al tavolo con noi, girandosi tra le mani la bussola di mio padre che era lì.
ma come ho fatto a non accorgermi prima dei sentimenti che provavo per JJ Maybank, nonché il mio migliore amico? un pogue come me, e qual'è una delle regole fondamentali dei pogue?
"niente storie tra pogue"
ma tutto ciò, a costo di soffocare ciò che provavo realmente?— SPAZIO AUTRICE —
ehi, spero vi stia piacendo la storia, probabilmente da un capitolo all'altro ci sarà una pausa di due/ tre giorni, per la scuola e il resto.
grazie mille a tutti ❤️
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𝑻𝑯𝑬 𝑪𝑯𝑶𝑰𝑪𝑬 ; OUTER BANKS, 𝑱𝑱.
Fanfiction"𝗻𝗼𝗻 𝗿𝗶𝗲𝘀𝗰𝗼 𝗮 𝘀𝗰𝗲𝗴𝗹𝗶𝗲𝗿𝗲! 𝗲 𝗽𝗲𝗻𝘀𝗮𝗿𝗲 𝗱𝗶 𝗽𝗲𝗿𝗱𝗲𝗿𝗲 𝘂𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗶 𝗱𝘂𝗲 𝗺𝗶 𝗱𝗶𝘀𝘁𝗿𝘂𝗴𝗴𝗲" ✩。:*•.───── ❁ ❁ ─────.•*:。✩ 𝘝𝘪𝘰𝘭𝘦𝘵 𝘑𝘦𝘢𝘯 𝘙𝘰𝘶𝘵𝘭𝘦𝘥𝘨𝘦, ha sedici anni ed è la sorella minor...