𝙇'𝙊𝙍𝙊 𝘿𝙄 𝙈𝙄𝙊 𝙋𝘼𝘿𝙍𝙀 ;

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il tempo passava e la notte era oramai giunta quando la nostra squadra salí sul furgoncino di mio fratello per dirigersi verso l'oro, verso ciò che ci spettava. quasi mi addormentai sulla spalla di Pope durante il primo e quieto tragitto. era una questione delicata, quindi il piano doveva essere ben elaborato e sviluppato, perciò JJ non aveva voce in capitolo.

J: "io e Pope entreremo da dietro e voi ci seguirete subito dopo, scenderemo nella fossa e recupereremo l'oro. ragazzi è importante fare gioco di squadra e avere la testa sulle spalle, è chiaro JJ?"

lui roteò gli occhi, quasi scocciato, alzando le mani al cielo.

JJ: "sì, certo. però intanto se la situazione si mette male io ho una pistola, e vi salverei a tutti il culo, stronzi."

V: "spero solo che tu non faccia cazzate con quella pistola, JJ."

lo fissai cupa negli occhi, ricordandogli l'avvenimento che era successo qualche tempo prima con Topper in spiaggia. gli aveva puntato la pistola alla tempia e non avrei voluto che perdesse così il controllo pure nella propietà privata in cui stavamo per entrare illegalmente. parcheggiamo fuori dal campo visivo che poteva dare la casa, mi misi un cappellino nero simile a quello dell'Adidas in testa, una giacca di jeans che mi ero portata da casa e scesi dal veicolo. ci posizionammo dietro alle piante del giardino per osservare la situazione sperando che in casa non ci fosse nessuno sveglio a osservare fuori dalla finestra, soprattutto Ward.

P: "okay ragazzi è via libera, mi raccomando al mio segnale seguiteci lì dentro a quella scorciatoia, è chiaro?"

annui con il capo osservandoli poi attraversare la siepe e dirigersi verso un buco tutto nero, dava quasi i brividi.

JJ: "lo sai che non posso prometterti nulla a riguardo della pistola, Violet" mi confessò a bassa voce avvicinandosi sempre di più al mio orecchio, "se qualcuno dovesse toccarti non esiterei un secondo a puntargliela alla tempia e sparare."

sospirai voltandomi verso di lui, avevo quasi la pelle d'oca e i nostri sguardi erano a pochi centimetri di distanza e i suoi profondi occhi blu non smettevano di guardarmi, quasi ero in soggezione. non risposi, voltandomi poi verso Kiara che ci aveva appena fatto segno di seguire John B e Pope verso la nostra futura ricchezza. era uno scantinato buio e freddo, faceva quasi ribrezzo, per fortuna avevamo le torce anche se l'oro si illuminava benissimo al buio. l'oro era piazzato alla fine di un grande fosso e per questo avevamo portato una corda per calarci giù e recuperarlo.

Pope: "solo due persone possono calarsi, non abbiamo abbastanza attrezzature per altre."

mi guardai un attimo intorno osservando le espressioni dinamiche dei miei amici, quando mi misi avanti;

V: "vado io, andiamo io e John B. dai forza Pope, aiutami a legarmi con la corda."

lui annuì facendosi avanti, e ovviamente mio fratello non si tirò indietro nell'avventurarsi a prendere l'oro.

K: "mi raccomando Violet, appena senti che c'è qualcosa che non va diccelo e noi ti tiriamo su."

JJ: "stai attenta."

V: "si, so quello che faccio, non preoccupatevi per me, più che altro guardate se arriva qualcuno."

li guardai come per rassicurarli, sfiorando con la mano quella del biondino, il suo tocco mi mise conforto, come se avessi un motivo in più per calarmi giù e tornare il prima possibile. non era nemmeno più di tanto spaventoso, o almeno, a parte tutte le parti oscure della fossa ce la potevo fare. Sicuramente una cosa che non mi mancava era il coraggio.

𝑻𝑯𝑬 𝑪𝑯𝑶𝑰𝑪𝑬 ; OUTER BANKS, 𝑱𝑱.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora