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Jungkook aprì la porta di casa sospirando. Era stanco, come tutti i venerdì sera che sancivano la fine di un'altra, apparentemente, interminabile settimana di lavoro ma anche l'inizio di due giorni di riposo, o almeno così sperava. Fece giusto in tempo a posare la valigetta ai piedi della consolle all'ingresso di casa che Sunhee, sua moglie, gli piombò in braccio tra mille urletti.

"Non immaginerai mai cosa è arrivato oggi! Domani shopping sfrenato, devo comprare l'abito più bello e sfavillante che troviamo! Ed anche qualcosa per te, magari una giacca blu, ti dona così tanto quel colore, e poi dobbiamo pensare alle scarpe, ai capelli, e-". 

L'uomo la guardò, un po' seccato, e cercò di immaginare subito a cosa fosse dovuta tutta quella eccitazione, ma non trovando risposta sensata alla sua tacita domanda, decise lo stesso di chiederle spiegazioni mentre le fece riappoggiare i piedi a terra.

"Sunhee, sono un po' stanco ed ho anche un po' di mal di testa, quindi ti dispiacerebbe darmi il tempo di sedermi in salotto e poi, con calma, spiegarmi il motivo di tutta questa agitazione?"

Come poteva sospettare se la mente fosse stata almeno un po' più fresca, anche quest'anno avevano ricevuto l'invito per un party esclusivo organizzato dalla figlia del suo Gran Capo: la festa era fissata per il 31 dicembre, la sera di capodanno, e in ufficio non si parlava d'altro da settimane ormai, ecco perché la notizia non lo sorprese. Anzi, non ne era affatto felice, anche perché, come era sempre accaduto, al party di San Silvestro veniva invitato tutto il management dell'azienda, e poiché anche lui da quasi un anno faceva parte di questa categoria d'elite, sarebbe stato obbligato ad andarci. Questo significava infatti trascorrere una ulteriore cena con i suoi colleghi, che vedeva già a sufficienza per i suoi gusti, e con le rispettive consorti, e per di più a casa della più grande rompiballe che lui conoscesse, Lauren, la vice presidente della società che gli pagava gli stipendi. Una tortura alla quale però non avrebbe potuto in nessun modo evitare di essere presente, e qui torniamo ai salti di gioia di sua moglie che già pregustava la serata mondana a cui sarebbero andati.

"Sunhee, ti prego, puoi andare in giro per negozi insieme a tua madre o tua sorella o le tue amiche, come fate di solito, e lasciarmi dormire qui su questo divano per le prossime quarantotto ore? Ti prego, lo sai che preferirei rasarmi a zero piuttosto che ciondolare tra manichini e camerini, abbi pietà di me." 

Purtroppo per lui però qualunque tentativo di convincere sua moglie a lasciarlo in pace fallì, e trascorse infatti il weekend a scegliere gli outfit perfetti per la festa invece che riposarsi, maledicendo di già ogni momento che avrebbe trascorso a quella cena. La moglie invece era super eccitata, e più i giorni si avvicinavano più la sua euforia aumentava, portandola quasi all'isteria nelle ore subito precedenti all'evento.

"A che ora arriverà l'auto a prenderci? Ne hai noleggiata una adeguata all'occasione? C'è anche l'autista vero? Oddio e se farò una gaffe e tutti rideranno di noi? Un calmante, devo prendere un calmante." 

Ecco, era più o meno questo il tenore delle sue farneticazioni, mentre tempestava il povero Jungkook di domande senza neanche aspettare le risposte, per poi finire sempre per prendere una pillola per calmarsi.

"Prendi qualcosa di leggero, altrimenti non ti farò assaggiare neanche una goccia dello champagne del brindisi. Non voglio passare la notte di capodanno a recuperarti su qualche tavolo a ballare in preda al cocktail di alcool e medicinali." 

Le urlò mentre la seguiva con lo sguardo salire di corsa le scale per raggiungere la loro camera da letto al piano superiore. 

"Quello sì che sarebbe un motivo per far ridere tutti" disse, e far licenziare me aggiunse a voce bassa in modo da non farsi sentire dalla donna.



You make me begin.. ⟨kookv/taekook⟩Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora