Levi si era addormentato sul letto del più grande.
La faccia pressata sul suo cuscino ancora umido e le braccia aggrappate alla giacca di Erwin.
Pioveva a dirotto, già da qualche ora.
Non riusciva ad alzarsi dal letto perché sapeva che il distacco e il ritorno alla realtà lo avrebbero ferito più di ogni altra cosa.
Ma lo aveva fatto, si era alzato e aveva cominciato a prepararsi il tè.
In genere utilizzava sempre la solita tazza, gli era venuta in mente però quella che Erwin gli aveva riempito una volta.«Io voglio la mia tazza.» Ricordava di aver detto proprio cosi mentre lo fissava sprezzante.
«Ma questa è speciale, mio piccolo Levi.»Lo chiamava sempre cosi.
«Lo dici sono perché sono basso.»
«No. Lo dico perché ti amo, e sei davvero il mio piccolo Levi.»I ricordi lo avevano scosso e alla fine aveva preso la tazza, trovandoci dentro qualcosa di inaspettato: una lettera.
"Caro piccolo Levi, spero davvero che tu abbia spolverato questa vecchia tazza. Ricordo ancora la prima volta che ti ho servito il tè, la tua faccia stizzita. Eri adorabile. E sai perché ti ho proprio riempito la medesima tazza? Perché questa piccolina è caduta mille volte e non si è mai rotta, proprio come te.
Non so perché io ti abbia scritto questa lettera, probabilmente non la leggerai mai o peggio farò una brutta figura nel vedertela leggere mentre sono ancora vivo.
Io so, mio caro Levi, che la fine è vicina per me, per questo ho scritto questa e altre piccole lettere.
Cercale. Nell'eventualità in cui io non ci sia più, vorrei comunque consolarti e prendermi cura di te, anche se non potrai vedermi.Ti amo, Levi."
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Le lettere che non hai mai letto~Eruri
FanfictionDopo la morte del comandante Erwin, Levi si rintana in un rifugio creato da sé stesso: fatto di inchiostro e carta. Pur sapendo che quelle lettere non verranno mai lette dall'uomo, nel disperato gesto di alleviare il dolore, continua a scrivere, ne...