Akaashi's POV
«Hei, che succede? Perché non sorridi? È successo qualcosa di brutto? Va tutto bene? Perché sei qui tutto solo? Posso sedermi?»
Una figura sorridente comparve dal cespuglio posto davanti a me, correndo a tutta furia sotto l'albero dove mi ero seduto precedentemente.
Appena si avvicinò abbastanza da essere messo alla luce, notai che era un bambino, proprio come me, ma più grande.
Era alto e robusto, con dei capelli bianco sporco che gli ricadevano sulla fronte e gli occhi di un color giallo ambra così luminoso da accecarti.
Si era seduto accanto a me, io non avevo risposto a nessuna delle sue numerose domande, ma non sembrava fregargliene molto.«Uh-...emh-...allora-...cioè-...»
Il bambino si grattò la nuca imbarazzato, in cerca delle parole giuste da usare per formare una frase di senso compiuto.«Come ti chiami?»
«Akaashi Keiji»
Risposi quasi in un sussurro.«Oh-...emh-...Io sono Koutarou, Bokuto Koutarou!»
Mi porse la mano, io la guardai, lui mi guardò, ma non mossi un dito.«Quanti anni hai?»
Continuò senza ritrarre l'arto.«Cinque»
Il mio tono di voce era così basso che ero sorpreso mi avesse sentito.«Io ne ho...Uh-»
Lo vidi contare con le dita sussurrando i numeri per poi esclamare: «Sei!» con un sorriso, se possibile, ancora più ampio del precedente.«Che ci fai tutto solo?»
Mi chiese il maggiore inclinando la testa verso destra come un gufo.«Non mi piace stare con troppa gente...»
Risposi guardando le mie scarpe blu e bianche mentre mi stringevo più forte le gambe.«Neanche a me! Visto? Siamo uguali! Perché non giochiamo insieme noi due?»
Alzai lo sguardo e vidi il sorriso più grande che io abbia mai visto, non credevo che qualcuno potesse sorridere così tanto.«V-va bene...»
Sussurrai, ma, appena la mia risposta arrivò a Koutarou, mi prese la mano con forza e mi alzò su due piedi tirandomi a sé.«A cosa giochiamo?»
Quel bambino sprizzava energia da tutti i pori ed era così entusiasta da avere le scintille negli occhi.«a quello che vuoi tu»
Non sapevo come comportarmi davanti a tutta questa allegria, ma sorrisi istantaneamente, come se mi avesse contagiato.«ti va bene acchiapparella? Io amo quel gioco perché si corre tanto!!»
Annuii e il più alto comincio a saltellare da una parte all'altra gridando "cominci tu!" mentre io lo seguivo cercando di creare un tatto fra di noi per vincere il gioco.Bokuto's POV
Oggi è martedì.
È bello il martedì.
Il martedì posso giocare con Agaashi!
Io amo il martedì!!Tenevo stretta la mano di mia madre, lei era sempre così bella e sorridente, mi dava sicurezza.
Ci stavamo avvicinando al parco in cui avrei incontrato il mio amico, come tutti i giorni, eccetto quella volta.
Il corvino non si trovava sotto il solito albero, non era sdraiato nell'erba o nascosto dentro qualche cespuglio, non era accovacciato dietro la staccionata ad aspettarmi, Akaashi Keiji non c'era.Sentimmo un urlo, avrei riconosciuto quella voce ovunque, così mi staccai da mia madre per correre verso di lui.
E lì lo vidi.
Gli altri bambini lo stavano obbligando ad arrampicarsi ad un albero per recuperare la palla rossa di Kuroo.
«Agaashii, scendi da lì! Ti farai male!!»
Incrociai il suo sguardo, era terrorizzato.
Keiji non è mai stato bravo negli sport e non era molto agile, poteva farsi davvero molto male.Il corvino allungò la mano per cercare di acchiappare l'oggetto, sporgendosi verso il fiume Sumida situato oltre le staccionate che delineavano la fine del parco.
E poi il nulla.
Non vidi più nulla.
Caddi a terra e mi coprii le orecchie per non sentire le urla del più piccolo.
Non volevo crederci.
Non volevo fare un passo in più.
Non volevo vedere il corpo si Keiji.
Non volevo avvicinarmi a lui per paura di ricevere brutte notizie.
Urlai.
Urlai con tutte le mie forze il nome del mio amico, disperato.
Le lacrime cominciarono a solcare il mio volto.
Vidi gli altri bambini urlare, piangere e chiamare il padre del bambino.
Vidi quest'ultimo correre disperato verso il fiume, verso il figlio, o come meglio dire, l'oramai corpo senza vita del primogenito.Martedì 6 giugno del 2003.
Akaashi Keiji è deceduto cadendo dall'albero del Sumida park e sbattendo la testa su una delle numerose rocce del fiume.
Ma la storia del corvino, a mia insaputa, non terminò quel giorno.Angolo
Kon'nichiwa min'na!
Il capitolo è un po' corto, lo so, ma è solo perché è il prologo.
Allora, ho messo un parco esistente perché non mi andava di inventarne uno, quindi ho scelto il Sumida park, ovvero il parco posto a fianco del fiume Sumida, a Tokyo.E niente, questo è l'inizio della storia, spero che vi susciti interesse e vi prego di correggere anche il minimo errore che potrebbe scapparmi durante la rilettura del capitolo.
SAYONARA GENTEEEEE
[Solo 822 parole, che merda, prometto che d'ora in avanti i capitoli saranno molto più lunghi]
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Dusk -Bokuaka
FanfictionTratto dal testo: Fra tutta quella luce che trasmettevano le sue iridi, potevo comunque notare le mie, buie come la notte, tingersi perfettamente con le sue, formando un crepuscolo solo ed unico. AU Bokuaka (Haikyuu), Boyxboy, don't like? Don't read...