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Akaashi's POV

E in quel preciso momento, in cui la persona che volevo tanto proteggere mi ha semplicemente mandato a fanculo, ho ricominciato a ragionare.
Perché ero finito in quella situazione?
Perché stavo litigando con il padre di Bokuto?
Ah giusto, non la smetteva di insultarlo e di importunare Ai.
Strano, so che lui è astemio, eppure mi sembrava davvero ubriaco in quel momento, era totalmente fuori controllo.
Ero andato a prendere la piccola bicolore da scuola e ci eravamo tranquillamente seduti sul divano a chiaccherare.
Ha cominciato a raccontarmi della sua vita, dei suoi problemi, di suo padre...
E come si dice in quel detto "parli del diavolo e spuntano le corna".
L'uomo fece il suo ingresso in quel momento, infuriato nero, chiuse la porta sbattendola e lancio una sedia sul muro.
Mi alzai immediatamente e ordinai alla piccina di mettersi dietro di me e di non muoversi.
Appena si rese conto della nostra presenza si diresse verso di me e mi lanciò a terra colpendomi il viso.
Non feci in tempo ad alzarmi che già stava togliendo i vestiti alla povera ragazza, la quale era totalmente terrificata.
Non mi ha parlato di stupri o di violenze sessuali, quindi perché ora è così ostinato a scoparsi sua figlia?
Gli tirai un calcio in piena faccia e lo allontanai dalla bambina, lasciandola lì a fissarci.
Il quarantenne cominciò ad insultare tutto ciò che respira, finché non tocco il tasto dolente: il suo primogenito.
«Per non parlare di quel merda di figlio che mi ritrovo, è solo una delusione, quante volte gli devo ripetere che non lo vorrà mai nessuno? È solo un fottuto errore!»
Quale padre parlerebbe mai di suo figlio in questo modo?
«Se lo odia così tanto allora perché convivete ancora insieme?»
Il mio tono era un misto fra la sfida e la rabbia, ma con un pizzico di curiosità.
«Per sua madre mi sembra ovvio! Lui era tutto per quella donna, un angelo, un dono degli dei e io amavo sua madre. Gliel'ho promesso! Le ho promesso che mi sarei preso cura di loro, ma è così difficile essere soli!»
Si stava...sfogando?
«Tutto quello che ho sempre cercato di fare era amarlo, ma è inutile, non ce la faccio, è identico a sua madre e questa cosa non va bene, ogni volta che lo guardo vedo lei e ogni volta che lo insulto il suo sguardo diventa di disapprovazione pura, io ho amato e amo tutt'ora quella donna, ma suo figlio... quell'essere mi porterà all'esaurimento!»
Non sapevo cosa dire, non volevo dire niente, eppure parlai, senza ragionare, senza volerlo.
«Mio padre non ha fatto tutte queste scene, eppure diceva sempre che ero tale e quale a mia madre.»
Non feci in tempo a capire ciò che avevo appena detto che qualcuno entrò spalancando la porta.
«HEY HEY HEYYY!!»
Era Koutarou.

~~

Il ragazzo uscì dalla porta di casa tenendo la mano della più piccola, impotente.
Cosa avevo combinato?
I

n quel momento una scossa mi pervase la mente e delle immagini si catapultarono davanti ai miei occhi.
Un albero, un parco, dei bambini, un sorriso smagliante, una palla rossa, un ragazzo dai capelli corvini sempre in compagnia di un moro più basso che stava sempre attaccato ai videogiochi, una donna dai capelli bianco neve, un fiume, mio padre, degli occhi gialli in grado di catturarti e infine una frase..."con l'amore".

Ragionai sulle varie scene, ma non ricordavo molto, solo quel dannato bambino dagli occhi ambra e il sorriso più bello che io abbia mai visto.
Cos'è questo calore che sento ogni volta che penso a lui?
Perché lo provo anche con Bokuto-san?
Chi è quel bimbo?
Voglio ricordare.
Fatemi ricordare.

Non so con che forza o coraggio, ma spinsi il padre di Koutarou verso il muro e corsi fuori casa.
«Bokuto-san! Bokuto-san aspetta! Aspetta ti prego!! Bokuto-san!! Bokuto-san! Ti prego Bokuto-san...non andartene anche tu...Bokuto-san...»
Caddi a terra, non so se per un malfunzionamento o altro, so solo che mi addormentai sul pavimento e che qualcuno gridò il mio nome, ovviamente sbagliandolo, e si precipitò da me.

Bokuto's POV

Il mio piccolo Kahashi era a terra, che continuava a mormorare il mio nome piangendo, stava svenendo.
Una macchina? Da quando le macchine svengono e piangono, eh?
«Kakashi! Kakashi resta con me, non chiudere gli occhi, cazzo è troppo pallido. Ai! Vieni qui e aiutami!»
La minore corse verso di me e prese le gambe del corvino alzandole mentre io posavo la sua testa sulle mie gambe accarezzandogli i capelli.
«Quiiiindiiiiiiii, che c'è fra voi due?»
Mi chiese la ragazza davanti a me.
«Ti sembra il momento?»
Le chiesi scocciato.
«Beh no, ma dovresti vederti mentre lo guardi»
Continuò la corvina.
Rimasi fermo qualche secondo a fissargli le ciglia, erano così perfette, come lui di conseguenza.
«Ne parliamo dopo, ora dobbiamo pensare ad Akakakashi»
Dissi una volta libero da quell'incantesimo che mi faceva il cyborg.
«è Akaashi genio, ho capito che poi cambierà il suo cognome in Bokuto, ma per ora vedi di pronunciarlo bene»
Che aveva appena detto?
Arrossii di colpo e presi Keiji in braccio per portarlo dentro casa.
Tirai un calcio dritto nei coglioni a mio padre e lo portai in camera sua.
Bagnai un fazzoletto e glielo misi delicatamente sulla fronte, ma non dopo avergli lasciato un leggero bacio proprio in quel punto.
Quando riprese un po' di colore Ai gli mise le gambe sopra dei cuscini e noi andammo nella stanza accanto per lasciarlo riposare.

«Allora Kou, dimmi un po', che canzone vuoi al vostro matrimonio?»
Iniziò la minore.
La guardai con uno sguardo imbarazzato, per poi iniziare il mio racconto.
«Ecco vedi...io e Agaashie ci conosciamo da quando avevamo rispettivamente cinque e sei anni, anche se lui non se lo ricorda, a quel tempo eravamo migliori amici, giocavamo sempre insieme e io ero l'unico con cui Keiji amava stare! Poi accadde quel che accadde...ebbe un brutto incidente e morì cadendo nel fiume Sumida, però a quanto pare suo padre è riuscito in qualche modo a salvarlo e ora, dopo una serie di eventi, ce lo ritroviamo in casa come robot personale, ironico non credi?»
Feci una risata isterica e la bambina mi fissava a bocca aperta e a braccia conserte.
«No aspetta, non ti ho chiesto la storia della sua vita, ti ho chiesto se hai capito di essere perso.»

«Uh- quello- beh...diciamo che forse mi piace»
Uno sguardo di disapprovazione ricoprì il suo volto.
«forse? Sei serio? FORSE?! Vabbè, fai quel che vuoi, un giorno magari capirai.»
Successivamente uscì dalla stanza e mi lasciò solo con i miei pensieri.
'Forse ha ragione'
Era l'unica cosa che mi frullava in testa.
«No, a me non piace Akatashi dai, non può essere...
Vado a vedere come sta!»
E mi diressi verso camera del corvino.

Angolo di qualcosa, I think

Kon'nichiwa min'na, come va?

Io sono sul cesso, commovente come cosa, dicevo, sto capitolo non mi piace per niente, c'ho messo giorni per finirlo e mi fa altamente schifo, boh vabbè.

Comuuuunqueeeee questa storia non sarà lunghissima, non mi va di parla troppo lunga, per ora direi fra i 11-15 capitoli.
E niente, sparisco, MATANEEEE

Dusk -BokuakaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora