Bokuto's POV
La cena che mangiai quella sera credo sia la migliore di tutta la mia vita.
Una volta finito di mangiare portai immediatamente Akaashi nella mia camera per fargli vedere una cosa.
«Che succede Bokuto-san?»
Mi chiese perplesso il cyborg.
«Probabilmente non ti ricorderai di me, ma voglio comunque fartelo vedere!»
Presi in mano il disegno che mi aveva fatto il corvino all'età di cinque anni che tenevo nel mio diario e glielo mostrai.
«Questo me lo hai fatto tu Agaashie. Non l'ho mai dimenticato e mai lo farò!»
La faccia del minore era un misto tra il confuso e l'incredulo.
«Bokuto-san...»
Mi girai a guardarlo.
«I-io non ricordo...»
Me lo aspettavo, ma quelle parole fecero più male di quanto mi aspettassi.
«I-io voglio ricordare...lo voglio, ma...»
Sono sicuro di aver visto gli occhi di Keiji diventare lucidi.
«merce...»
Sussurrai ancora.
Non era merce.
Non era un oggetto.
Non era un robot.
Non era una macchina.
Non era inumano.
Lui era Agaashie.
Il mio Agaashie.Akaashi's POV
Sentii una strana sensazione appena vidi quel disegno, ma cos'era?
Avevi davvero fatto io quel disegno?
Tenevo davvero così tanto a Bokuto?
Davvero lo conoscevo?
Cosa è successo fra di noi?
Eravamo amici?
Come ci siamo conosciuti?
Non ricordo.
Non ricordo, non ricordo, non ricordo, non ricordo, non ricordo e non ricordo.
Voglio ricordare.Un'altra sensazione.
Possibile che sia...frustrazione?
No...dolore?
Provavo...dolore?
Perché?
Perché voglio così tanto ricordare il mio passato?
Perché voglio ricordarmi così tanto di lui?
I miei occhi pizzicavano.
Cosa vuol dire?
Cos'è?
Un pianto?
Eppure non sto piangendo...
Possibile...che io non riesca a piangere?
Io voglio piangere?
Troppe domande, zero risposte.
L'unica cosa che sentii furono le calde mani di Koutarou sul mio viso mentre sussurrava qualcosa.
«Tu sei come me».
Cosa voleva dire?
Perché ha detto quella frase?
A cosa si riferiva?
Perché mi guardava così?
Perché?
Io odio le domande, io odio i pensieri, non voglio pensare, non voglio.~~
Sentii la porta aprirsi, ma non ci feci molto caso, finché non vidi una testolina corvina saltare da una parte all'altra cantando qualche strana canzone.
«Oh boy it's you, that I lie with.
As the atom bomb locks in.
Oh, it's you I watch TV with.
As the world, as the world caves in.»
Era brava a cantare, ma lo disse con un non so che di provocatorio mentre si avvicinava a noi e lanciava occhiate a suo fratello maggiore.
«Ai, potresti smetterla?»
Chiese il bicolore alla più piccola.
«Ma siete così cariniii!!»
Che intendeva?
«Smettila Ai, lo sai come la pensa papà su queste cose»
Di cosa parlavano?
«Ma vaffanculo a papà, tu puoi amare chi ti pare, chi è lui per impedirtelo? Pensavo ne avessimo già parlato, lui non capisce niente, sei perfetto così come sei, se ti piace il cosino o meno a lui non deve interessare. Alla mamma non interessava...»Il maggiore tolse lentamente le mani dalle mie guance e ci rimasi...male?
Possibile?
«Lo so però-»
«Però nulla, ricorda le parole della mamma, "qualunque cosa succeda sappi solo che io sono dalla tua parte. Potrai anche odiarmi e decidere di cambiare identità diventando un delinquente, ma rimarrai sempre mio figlio".»
Una calda lacrima scese dagli occhi di Bokuto e la sorellina lo abbracciò dolcemente accarezzandogli i capelli.
«Arriverà il momento in cui verrai amato come meriti da qualcuno e io lo so, ma finché non troverai quella persona sappi che io ci sarò sempre per te e ti amerò al posto suo, perché sei mio fratello e ti voglio bene così come sei, con i tuoi sbalzi di umore, la tua emo mod, il tuo sorriso, la tua allegria, la tua energia, il tuo essere infantile, il tuo aspetto da dio greco e il tuo essere un'idiota.»
Bokuto ricambiò l'abbraccio piangendo lacrime amare sulla spalla della piccola e a quella vista mi sentii inutile, totalmente inutile.
Cosa potevo fare?
Assolutamente niente.
Non so cosa siano i sentimenti, non so la loro situazione, non so di che stiano parlando, non so come dovrei comportarmi e non so come si consolano le persone.
«Però, sei saggia per avere quattordici anni»
Riuscì a dire il più grande fra un singhiozzo e l'altro, finalmente, con un sorriso.
Non so perché, ma mi sento come se dovessi proteggere il suo sorriso.
Portai il mio sguardo al disegno.
Erano due bambini, uno con degli occhi gialli ambra e dei capelli bianchi e grigi, l'altro con dei capelli neri come la pece e degli occhi blu metallico. Si stavano tenendo per mano e avevano dei sorrisi incredibilmente ampi, una volta io sorridevo così?
«Non so perché, ma quei due sono preziosi...devo proteggerli.»
Sussurrai fra me e me rivolgendomi ai bambini del disegno.
Eravamo davvero noi due?
Ero davvero così felice?
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Dusk -Bokuaka
ФанфикTratto dal testo: Fra tutta quella luce che trasmettevano le sue iridi, potevo comunque notare le mie, buie come la notte, tingersi perfettamente con le sue, formando un crepuscolo solo ed unico. AU Bokuaka (Haikyuu), Boyxboy, don't like? Don't read...