vestito e tristezza

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Non può essere vero.

Mi sto per sposare e non conosco neppure mio marito.

Ma come sarà?

Gentile? Solare? Più piccolo? Più grande?

Ancora con  questa miriade di dubbi e pensieri che mi affollano la testa mi rendo conto che sono davanti a uno specchio e le poche cameriere mi stanno aiutando a vestire.

Mi hanno fatto provare un vestito abbastanza largo almeno la gonna è la classica gonna da sposa.

E il corpetto è tempestato di brillanti e udite udite vi è uno scollo: wow.

Alzo di poco lo sguardo e vedo una ragazza bella ma infelice.

Con un sorriso al contrario che regna nel suo piccolo visino e gli occhi non più pieni di quell'allegria e solarità di una volta.

Non ho neppure il tempo di vedermi che aprono le tende del mio camerino per farmi vedere da mia madre.

-Perfetto, possiamo andare-

Non sono sicura di riuscire a resistere, i miei occhi faticano a stare aperti e sto cercando di trattenermi con tutti i miei sforzi per non piangere.

Un quarto d'ora dopo siamo arrivati o meglio sono arrivata a casa, ho finto di avere un forte emicrania e un doloroso mal di pancia, mia madre si era preoccupata a causa del ciclo, perché naturale  sarebbe saltate le nozze a causa della focosa luna di miele.

Non mi interessa di niente, infatti salgo velocemente le scale e con le mie palpebre chiuse a causa delle lacrime mi precipito nella mia stanza.

A peso morto mi butto nel letto e inizio a singhiozzare senza sosta e il mascara combina un pastrocchio e finisce per sporcare la federa lilla del lettino.

Dopo un pò cado nelle braccia di Morfeo ignara che il giorno seguente sarebbe stato un giorno decisivo, che avrebbe cambiato per sempre la mia squallida vita.

  Piccolo spazio me
Ehy ragazzi,
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