Mi passa un block-notes e una penna.
Lo guardo con sguardo perplesso.
_Scrivi quello i desideri che vuoi realizzare-
-Questo me l’avevi già detto, ma mi sarebbe piaciuto sapere il perché-
-Perché mi piacerebbe realizzarli-
Senza rispondergli lo bacio e accarezzo quei boccoli che gli adornano la faccia.
-ti amo-dice nel bacio
-Anch’io- rispondo
-dai scrivi-
-ok- dico con gli occhi raggianti.
E inizio a scrivere.
Desidererei…
1-avere il secondo buco e il traco
2-potermi fare le unghie dei colori che voglio quando lo voglio
3-avere un cavalier king
4-non essere costretta ad indossare il bustino in certe occasioni
5-fare un viaggio di anche 3 giorni con il mio ragazzo
6-farmi un tatuaggio
7-piercing all’ ombelico
8-andare in America
9-avere una vita normale
10-fare un giorno di pazzo shopping con le mie amiche
11-avere una BMW
12-fare tango con Liam
13-andare all’università in America
14-fare un corso di cucina
15-fare equitazione
16-fare qualcosa che mi stupisca
-fatto- dico entusiasta e con l’emozione a 1000.
Si giro e mi guarda sorridente
-dammi- gli do il fogliettino e lo posa nella tasca del giubbotto di pelle.
Subito dopo mi prende la mano e iniziamo a camminare e camminare, ma a me fanno male i piedi colpa delle scarpe ma non mi interessa niente, ma Liam capisce tutto infatti mi prende a modo di principessa e oltre a darmi il suo giubbotto mi porge pure il casco. Sale nella moto e io dopo di lui, metto le mie braccia intorno alla sua vita e poggio la mia testa nel suo incavo, socchiudendo gli occhi.
Povero amore mio, sta tremando.
Si è tolto il giubbotto per darlo a me, perché io come una cretina appena ho visto mia madre e mio padre l’ho poggiato nel divano e sono scappata.
Quando riapro gli occhi siamo già nel centro, davanti a un negozio di scarpe femminili.
Decido di sciogliere l’abbraccio e scendo e lui dopo di me.
Con ancora le sue mani fra le mie ci ritroviamo davanti a un paio di scarpe, delle ballerine.
Mi siedo e levo quei tacchi che mi stanno solo uccidendo, nel frattempo vedo Liam prendere la scarpa che stavamo guardando si piega quasi inginocchiandosi e mi mette la scarpetta.
Una bellissima ballerina nera lucida, non ha niente di che, ma forse è il ricordo che sto associando a queste scarpe che e rendono uniche ai miei occhi.
Una commessa ci raggiunge dopo che ho provato entrambe le scarpe e mi chiede come va e prima che possa parlare lui dice che e acquistiamo e chiede se insieme al reparto di scarpe ci sia uno per i giubbotti.
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Really don't care
FanfictionChe cosa ne pensereste della vostra esistenza se nel ventunesimo secolo cioè ai giorni nostri, sareste delle principesse di soli 16 anni. In un primo momemento sarebbe bello, ma poi la noia, qual essere diverso di te ti porta quasi quasi ad odiarti...