Passò un mese da quel giorno e da allora il tempo passò più lentamente, Zayn lo vedevo sempre più pensieroso e preso dal lavoro e di me si era quasi dimenticato o almeno cosi mi sembrava..
non mi aveva più dedicato attenzioni, ormai i suoi occhi era sempre fissi sul computer, la barba era incolta e il suo stato d' animo a tratti mi faceva paura.
Non ci sono più andata in quella graziosa biblioteca, colpa del brutto tempo che mi ha costretto a guardare tutto da una finestra sorseggiando un tè ai frutti di bosco e lentamente mi perdevo nei miei pensieri, guardando il paesaggio e la pioggia che con il suo fruscio mi rilassava parecchio.
Mi alzo dal divano e lentamente vado nello studio di mio marito, al solito la porta non è chiusa bene, entro lentamente e in maniera incerta, mi avvicino per vedere che è crollato sulla tastiera, mi scappa con un sorriso e il mio sguardo si posa su una lettera, con un timbro.
mi sposto giusto un pò per capire di cosa si tratta, ma nulla con la mia goffaggine ho appena svegliato Zayn che non è per niente felice di quello che stavo facendo, e lo si può capire dai suoi occhi stanchi ma abbastanza decisi da farmi capire che è meglio andare via o almeno cosi credevo ma la sua mano che stringe il mio polso non promette nulla di buono; cosi come la sua vena che spunta in modo prepotente dal suo collo..
ma a dispetto di tutto quello che penso mi chiede di preparare il pranzo perché oggi la cuoca non poteva venire e di prepararmi perché pomeriggio saremmo usciti.
sto per chiedergli qualche informazione in più ma non appena noto il suo sguardo indietreggio e vado in cucina.
ma come si permette di darmi degli ordini, mah.
la prossima volta devo essere più decisa e determinata, no meglio di no, quei occhi cosi neri se da una parte mi portano fuori di testa dall'altra non saprei proprio decifrarli in situazioni del genere.
una notifica del mio cellulare interrompe il monologo e cosi piuttosto che andare in cucina, vado a recuperare il telefono nel soggiorno.
Avevo ricevuto diversi messaggi, uno da parte di quella ragazza carina della biblioteca, uno da parte delle mie amiche mi chiedevano come stesse procedendo il matrimonio con tante facce pervertite, possibile che non cambiano mai....
e uno da, da, da
incredibile non ci avrei mai creduto, sono piuttosto scioccata, dopo tutto questo tempo ma soprattutto perché scrivermi un semplice "ehy ciao", ma dico sono modi.
Non faccio in tempo ad aprire la chat e scrivere un sos alla mia amica per quel messaggio cosi inaspettato da parte di lui, che sento una voce abbastanza familiare che proviene da dietro le mie spalle.
-Ti avevo chiesto gentilmente di preparare il pranzo-
-Infatti stavo andando proprio in cucina-
-non mi sembra che questa sia la cucina- mi replica acido come pochi
-lo so bene, ma...-
-ma nulla piuttosto che stavi facendo?-
blocco il telefono, faccio spallucce e mi incammino verso la cucina; lo sento dietro di me. Si siede davanti al bancone penisola della cucina e mi osserva, cercando di capire cosa io voglia fare e a essere del tutto sinceri non lo so neanch'io.
cosi inizio ad aprire tutti gli sportelli della cucina per rendermi conto che le pentole si trovavano in basso, giusto sotto il mio naso, sento sorridere e con la coda dell' occhio lo guardo e vedo che sta ridendo di me, non mi va di replicare stranamente cosi decido di continuare quello che stavo facendo e di preparare un piatto ricercato ma gustoso, niente poco di meno che pasta al pesto genovese.
Aspettando l' acqua che bolle, cerco il pesto ma invano fin quando zayn non mi dice che si trova nello scaffale alla mia sinistra, che figura.
dopo venti minuti siamo seduti uno al fianco dell' altro e mangiamo silenziosamente fin quando non finiamo di mangiare e domando a zayn dove dovessimo andare più tardi, cosi lui mi fa spallucce e se ne va.
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scusate a tutti per il ritardo e l' assenza,
preparatevi forte per i prossimi capitoli che saranno un pochino più calienti, di chi sarà quella lettera di zayn? E il messaggio?
fatemi sapere cosa ne pensate e quando vorreste il prossimo capitolo nei commenti <3
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Really don't care
FanfictionChe cosa ne pensereste della vostra esistenza se nel ventunesimo secolo cioè ai giorni nostri, sareste delle principesse di soli 16 anni. In un primo momemento sarebbe bello, ma poi la noia, qual essere diverso di te ti porta quasi quasi ad odiarti...