Non voglio stare con te."
Hisoka stava per non rispondere più delle sue azioni. Bastava una goccia a mettere in moto la macchina mortale che era in quel momento. Xei se ne rese conto subito e parlò chiaro prima che fosse troppo tardi per lei.
"Scherzavo, scherzavo. Certo che voglio stare con te. Perchè sarei venuta qua su a cercarti se no?" L'aura di Hisoka si ritirò, ma si respirava ancora un'aria nervosa.
"E tu vuoi stare con me?" chiese Xei, sperando che finalmente dicesse qualcosa. Tuttavia, neanche quella domanda lo fece parlare. Hisoka prese lo slancio per arrivare in un battito di ciglia ad azzerare le distanze tra di loro. Strinse forte Xei tra le sue braccia, poi staccandosi fece comparire il suo solito sorriso a solcargli il volto.
"Ti devo insegnare come si fa uno scherzo." Fu la prima cosa che disse.
"Poteva venire meglio" ammise Xei.
Sempre stretta a Hisoka, Xei si guardò intorno, contemplando il panorama che non aveva ancora considerato a sufficienza da quando era arrivata sul tetto. Era troppo impegnata a pensare alla risposta da dare a Hisoka per potersi concentrare sulla vista intorno a sè. Hisoka, invece, rimase a guardare lei, con i suoi occhi sottili e un ghigno che non prometteva niente di buono. Quando ritornò a guardarlo, non perse l'occasione per baciarla. Si staccarono e Hisoka le prese il volto tra le mani per obbligarla a guardarlo negli occhi. Erano gli occhi più strani che Xei avesse mai visto e la stavano mettendo in soggezione. Hisoka non era per niente un libro aperto quanto aveva pensato qualche giorno prima e non riusciva a vedere oltre le sue pupille dorate. L'uomo si mise con non-chalance sul bordo del tetto, con le gambe a penzoloni sopra 300 piani di vuoto. Fece segno a Xei di sedersi accanto a lui. Un po' titubante, si avvicinò e si abbassò tenendosi a Hisoka. Non soffriva di vertigini, di solito, perchè di solito non era in equilibrio sul bordo di un grattacielo. Si tranquillizzò solo quando Hisoka allungò un braccio per cingerle le spalle.
"Sei pronta?" Xei non fece in tempo a guardarlo in modo interrogativo, che si sentì cadere nel vuoto. L'aria le arrivava in faccia sempre più velocemente, mentre vedeva il suolo avvicinarsi. Si riscosse dal quasi-svenimento che aveva avuto e si dette da fare. Usare il Nen in quelle condizoni le risultava difficile: non aveva modo di concentrarsi. Iniziò a formare del ghiaccio che si attaccasse alla parete, ma non riusciva a creare uno scivolo e rischiava di schiantarsi contro il suo stesso ghiaccio. All'improvviso, come se fosse attaccata ad un elastico, tornò su e iniziò ad andare sempre più velocemente verso l'alto. Quel bastardo di Hisoka non la stava davvero uccidendo. Se ne sarebbe pentito, perchè adesso sarebbe stato lui a dover temere il peggio. Prima di arrivare in cima, incontrò Hisoka a metà strada. Se ne stava tranquillo in orizzontale con i piedi attaccati alla parete del grattacielo. Tirando ancora il bunge-gum attirò Xei addosso a sè.
"Non ti conviene arrivare su, perchè me la pagherai cara" lo minacciò la ragazza. In risposta, lui ridacchio. Dalle mani di Xei, che tenevano stretto il busto di Hisoka, iniziò a farsi largo del ghiaccio, per far diventare più salda la presa. Voleva bloccare tutto in un pezzo unico, così da non potersi muovere e non poterla buttare di nuovo giù.
"Non vorrai congelarmi ora? Per arrivare in cima hai bisogno di me. E io non ti porto su se mi congeli. Niente ghiaccio, altrimenti rimaniamo qui."
"Stai scherzando? Non mi farò cogliere impreparata di nuovo."
"Io non ero impreparato e ti ho tirata su."
"Mi hai anche spinta giù dal tetto."
"Niente ghiaccio. Vista la situazione, le regole le faccio io." Disse Hisoka con un tono divertito, ma che non ammetteva repliche. Xei avrebbe voluto tirargli un pugno, ma acconsentì alle sue regole. Per il momento. Ritirò il ghiaccio e disse: "Almeno usa il tuo Nen. Voglio stare più sicura."
Hisoka scosse la testa con un sorriso beffardo.
"Devi fidarti di me, se vuoi arrivare sana e salva. Userò il nen solo per camminare, ma ho lo stesso le mani libere per tenerti."
Xei si avvinghiò a lui con braccia e gambe incrociate dietro la sua schiena. "Sei completamente pazzo." Borbottò sommessamente con la faccia affondata nel suo petto. Hisoka iniziò a camminare e strinse Xei con entrambe le braccia.
"Ti prometto che non mi sfuggirai. Anche se è la promessa di un pazzo."
Raggiunsero il tetto e Hisoka passò dalla posizione orizzontale a quella verticale. Xei, una volta lontani dal bordo, fece per rimettere i piedi a terra, ma Hisoka glielo impedì, tenedola imprigionata contro di sè.
"E adesso che hai in mente?" chiese preoccupata.
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I'm in love with a criminal, or am I the criminal? - Hisoka
FanfictionHisoka x nuovo personaggio (reader) ambientata nell'Arena Celeste in un momento indeterminato, uno dei tanti in cui Hisoka si guadagna da vivere combattendo. Xei cerca una nuova vita in città e il modo migliore per avere un alloggio e dei soldi le s...