I'm in love with a criminal, or am I the criminal? - Hisoka

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L'Arena Celeste era un palazzo di un'altezza inimmaginabile. Sicuramente, ammise Xei, che vi si trovava davanti per la prima volta, lei non se lo era immaginata così. Non aveva mai visto dei grattacieli in vita sua e quello le sembrò un buon inizio per lasciarsi indietro la vita di villaggio che aveva sempre fatto. Non si fece intimorire oltre ed entrò. Tutto era molto spazioso e c'era gente che andava da una parte all'altra in continuazione. Individuò il bancone dove registrarsi per partecipare. Le dissero che poteva iniziare fin da subito, visto che ancora aveva l'intera giornata davanti.

"Moccioso cosa sei venuto a fare qui? Torna a casa da mammina senza farti male, ti conviene." Minacce come questa le vennero fatte una dopo l'altra negli incontri del primo piano. Non ne era sorpresa. Non era la prima né l'ultima volta che la scambiavano per un maschio e che dimostrava meno degli anni che avesse effettivamente. Ne dimostrava 19 o al massimo 20, quando ne aveva già 26. I capelli corti, i pantaloncini larghi, una semplice t-shirt e felpa potevano farla passare facilmente per un maschio. O forse erano i suoi avversari che non erano abituati ad essere battuti da una ragazza. Persone di poca apertura mentale che non concepivano la possibilità che ci fosse una donna davanti a loro sul ring.
Non si sprecò a ribattere a qualsiasi tipo di intimidazione. La sua unica risposta era batterli sul campo. Non fu neanche necessario ricorrere al Nen. Finì il primo piano con facilità ed era stata anche veloce: non era neanche ora di pranzo.

La scalata dell'Arena Celeste fu veloce per Xei. Non faceva praticamente pause tra un incontro e l'altro. Dopotutto non si era ancora stancata e non ne aveva bisogno. Anche nei giorni successivi continuò la sua salita. Sapeva che doveva arrivare almeno al livello 150 per avere avversari forti e da lì in avanti sarebbe stato sempre più difficile. Si annoiava ad aspettare i nuovi incontri e voleva sbrigarsi ad arrivare a qualcosa di sostanzioso.
Al centesimo piano iniziò a usare il Nen, ma non la sua specialità. Utilizzò solo un po' di irrobustimento per avere colpi più efficaci. Non rientrava neanche lontanamente in quello che chiamava impegno.
Al livello 150, in effetti, gli avversari diventavano più interessanti. Evitò comunque di usare la sua specialità di Nen. Le avevano consigliato di tenerla solo in incontri necessari ed usarla come elemento sorpresa. Aveva ancora tutte le altre classi di Nen da usare, nonostante non fosse specializzata. E poi era un modo per fortificarsi in tutte e di conseguenza fortificare anche la propria specialità.

Le avevano cambiato stanza, con accesso ai piani più alti. Si trovava in una zona con i partecipanti che stavano nei livelli dal 180 al 200. Era comodo non dover aspettare l'ascensore infinita per portarti così in alto.
Chiavi in mano, era uscita dall'ascensore guardandosi in giro alla ricerca della camera 671. Girò nel corridoio di destra e si trovò faccia a faccia con un uomo estremamente eccentrico. Più che faccia a faccia, vista la differenza di altezza, si poteva dire faccia a petto. La gente di città doveva essere davvero fissata con la moda o cose del genere per avere vestiti così stravaganti. L'uomo alzò un sopracciglio. Xei sentì un aurea strana, che probabilmente cercava di intimorirla, ma senza volerla uccidere. Era in grado di riconoscere quando qualcuno aveva l'intenzione di uccidere e non era quello il caso.
"La camera 671? Sai dov'è?"
L'uomo abbassò il sopracciglio. Aumentò ancora la sua aurea. Xei percepì chiaramente questo cambio e questo tentativo di essere ostile.
"Puoi smetterla? Questa cosa con la tua aurea, grazie. Se non sai dov'è basta dirlo. Continuerò a cercare."
"È da quella parte", disse l'uomo scocciato. Ridusse la sua aurea e la guardò con un sorriso malizioso.
"Grazie", rispose Xei stranita.
Scoprì poco dopo che l'uomo stravagante le aveva indicato la direzione opposta a quella giusta. Pensò che, in effetti, non era stato molto sensato dare ascolto a un tipo come quello. Girò ancora in lungo e in largo e, proprio quando aveva trovato il corridoio giusto, vide di nuovo l'uomo eccentrico. Non si sorprese che fosse esattamente davanti alla porta della camera 671, la sua. La sua aurea aveva ancora qualcosa di strano, ma non stava cercando di intimorirla o lanciare qualcosa nei suoi confronti.
"L'hai trovata alla fine?"
"Non ancora, devo essermi persa...stranamente", rispose ironica Xei.
"A che livello sei?"
La goccia e la stella disegnate sulle guance dell'uomo distoglievano l'attenzione dal centro dei sui occhi.
"180, tu?"
"Non sono fatti tuoi, ma ci vedremo al 200."
L'uomo si spostò leggermente, per permetterle di infilare la chiave.
"Com'è che non sarebbero fatti miei, dal momento che tu me lo hai chiesto?"
L'uomo le voltò le spalle e se ne andò, girando leggermente la testa solo per dirle: "ci vediamo...". Lasciò uno spazio come se avesse voluto dire il suo nome, ma non lo aveva chiesto.
Xei entrò in camera. Cosa gli passava per la testa a quel tipo? Andava a importunare tutti i partecipanti?
Certo che si sarebbero visti al livello 200, lo avrebbe raggiunto più in fretta di quanto quell'uomo si aspettasse.

Xei dovette ammettere che gli incontri dal livello 180 in poi le stavano richiedendo molti sforzi, ma ancora si trattenne dall'usare la sua specialità. Ancora nessuno sapeva cosa fosse in grado di fare e questo era il suo punto di forza in ogni incontro. Poteva tirare fuori il suo asso nella manica da un momento all'altro. Qualcuno, in effetti, iniziava a pensare che non avesse sviluppato nessun tipo di Nen. Combatteva basandosi su irrobustimento ed emissione, principalmente, ma senza usare tecniche avanzatissime. Da questo si poteva dedurre che non erano quelle la sua specialità.
Arrivò al livello 200 con delle vittorie parecchio sudate. Non sapeva per quanto ancora poteva tenere nascosta la sua vera arma.