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Una volta fuori dal ristorante, andarono a fare una passeggiata. Era ancora presto per andare a dormire. Xei aveva ancora difficoltà con i tacchi.
"Toglili. Non mi offendo se cammini senza."
"No...il vestito striscerebbe a terra. Non voglio che si sporchi. Devo solo riuscire a farci l'abitudine."
"Devo darti lezioni."
"Ci siamo invertiti oggi. È la prima volta che ti vedo con scarpe basse."
"Una piccola eccezione per non farti sentire troppo bassa", ridacchio lui.

Due uomini passarono vicini a loro e si fecero sentire chiaramente mentre fischiavano a Xei e aggiungevano qualche commento sommesso. Xei li guardò, ma poi tornò a camminare con gli occhi fissi su un punto indefinito davanti a lei. Hisoka non era così pacato nelle sue reazioni. Nessuno si doveva permettere di offendere qualcuno a cui aveva appena offerto la cena. Due carte spuntarono dalla sua giacca e in men che non si dica erano già conficcate in un occhio per ogni uomo. Guardare in quel modo Xei per qualcosa che non avrebbero dovuto mai fare e adesso metà della loro vista era andata. Che facessero buon uso di quella rimasta.
"Hisoka! Non era necessario!" lo fermò Xei prima che facesse qualcos'altro.
"Non mi piacciono e sono troppo viscidi per i miei gusti. Spero che così imparino. Nessuno deve permettersi."
"Ma il loro occhio... bastava qualcosa di più semplice."
"Andiamo ora", riprese le sue carte attirandole con il bunge-gum. Lasciò i due a sanguinare e chiese a Xei di seguirlo. Si guardò ancora una volta indietro e si disse che ormai non è che potesse cambiare molto. Ripresero a camminare. Xei questionò più volte Hisoka per ciò che aveva appena fatto, ma non ne sembrava disturbato.
"Non c'è problema. Ora che ho la licenza Hunter questi incidenti sono abbastanza coperti."
"Tu hai la licenza Hunter?" Xei strabuzzò gli occhi. "La lasciano anche a dei folli come te."
"Pare di sì" sorrise Hisoka. "Dovresti farla anche tu."
"Sì, probabilmente sì."

Ritornarono all'Arena e Hisoka la accompagnò fino alla porta di camera sua. Mentre l'apriva, Hisoka si mise con un braccio appoggiato allo stipite della porta, lasciandole davvero poco spazio. Quando si girò per salutarlo prima di entrare ci si trovò proprio faccia a faccia. O meglio, dovette piegare indietro il collo di parecchio per vedere la sua faccia, data la differenza di altezza.
Deglutì sonoramente prima di dire imbarazzata: "bhe allora ci vediamo qualche volta. Buonanotte."
Hisoka non si era mosso di un centimetro e manteneva su di lei il suo sguardo malizioso.
Le prese la testa tra le mani, avvicinandola pericolosamente alla sua. Xei sentì il respiro di Hisoka sulle proprie labbra.
La mollò di colpo. Xei quasi sbattè contro la porta alle sue spalle come se fosse stata una molla appena lasciata da una parte. Hisoka si girò e allontanandosi nel corridoio disse: "Buonanotte anche a te."
Xei rimase a fissare la sua schiena. Era così sbigottita da non sapere cosa dire o fare. Quando ormai era rimasta sola nel corridoio si decise ad entrare e che sarebbe stato meglio dormirci su.

Si aggirò per il duecentesimo piano. Di tempo all'Arena Celeste ne rimaneva poco per lei e doveva ancora preparare i bagagli. Prima di cercare le cose da mettere in valigia, doveva ancora cercare qualcos'altro. Qualcun altro. Non aveva visto Hisoka da nessuna parte e per quanto lui conoscesse esattamente il numero della sua camera, lei non conosceva quello della camera di lui. Le dispiaceva andarsene con la confusione della sera prima in testa. D'altra parte non sapeva neanche cos'avrebbe fatto se l'avesse visto per i corridoi. Probabilmente sarebbe rimasta paralizzata esattamente come la sera prima. Eppure non era da lei. Bloccarsi così non rientrava nelle sue abitudini. Era lei a far bloccare gli altri ghiacciandoli, letteralmente. Le era rimasto un brivido perenne che le correva lungo la spina dorsale nell'impaziente attesa di incontrare davvero Hisoka o di uscire da lì evitandolo. Non sapeva cosa volesse dirle quel brivido, ma le dava abbastanza ansia, qualsiasi cosa si fosse presentata. D'altra parte anche Hisoka avrebbe potuto presentarsi senza fare tante storie. Era lui ad averla lasciata confusa. Una parte di Xei sapeva che si stava solo divertendo con lei e ogni suo gesto era uno scherzo.
...ma la cena era tutt'altro che uno scherzo. Hisoka gentile ed elegante era sicuramente raro. Se era stata lei a vederlo in quel modo, un motivo doveva esserci.
Alla fine non poté far altro che tornare in camera a preparare la valigia. La città l'aspettava.

Trovare lavoro con una valigia in mano era strano. Tutti pensavano che si portasse qualcosa da proporre per il lavoro. Il problema era che tutti si chiedevano come mai qualcuno fosse costretto a portarsi dietro una valigia a un colloquio di lavoro. Il motivo poteva essere solo che non aveva una casa. Niente casa, niente lavoro e niente lavoro, niente casa. Era un circolo da cui non riuscì a uscire se non arrivata a sera. Un bar accettò di assumerla come barista. I soldi non bastavano a pagare un affitto, però. Cercò le migliori offerte, le case più piccole e più diroccate, ma tutte erano troppo costose per le sue tasche.

Fu proprio mentre usciva dall'ennesima casa dopo aver parlato con il proprietario, che incontrò Hisoka. Stava passeggiando facendo allontanare tutti dal suo sguardo omicida. La folla si apriva per lasciarlo passare.
"Hisoka. Cosa ci fai qui? Non è che mi stai seguendo?"
"Passavo di qui per caso."
Xei lo guardò sospettosa. Non sembrava uno che gironzolasse spensierato per le vie della città.
"È questa casa tua adesso?"
Si convinse ancora di più che la stava proprio seguendo.
"No. Costa troppo. Non ne ho ancora trovata una."
"Dove dormirai sta notte?"
"Sei sicuro che non mi stavi seguendo?"
"Ti ho già detto che mi trovavo qui per caso. Che senso ha seguirti alla ricerca di una casa? Ti cercherò quando l'avrai già trovata."
Xei non seppe perché, ma all'improvviso gli credette.
"Bhe si sta facendo tardi, meglio che ne vada a trovare una prima di sera." E con questo Xei fece per andarsene, ma Hisoka la trattenne per un braccio.
"Ricordati della mia offerta. Non voglio trovarti a dormire su una panchina."
Xei si dette una mossa. Avrebbe accettato qualsiasi cosa ad un basso prezzo. Anche un buco dove non c'era abbastanza spazio per stare in piedi. Ma tutti cercavano di offrire il meglio a dei prezzi esagerati.

I'm in love with a criminal, or am I the criminal? - HisokaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora