6

183 14 0
                                    

Si addormentò appena si appoggiò sul letto, dopo essersi lavata. Non sapeva come avesse fatto a restare in piedi nella doccia, ma l'importante era essere arrivata finalmente a letto. Il suo sonno ristoratore fu interrotto dal bussare alla porta. Guardò l'orologio, prima di alzarsi, e si rese conto di aver dormito 7 ore, praticamente tutto il giorno, e mancava solo un'ora alla cena. Andò ad aprire la porta e Hisoka si fiondò dentro, arrivando fino al letto. Era vestito di tutto punto. Xei non credeva che potesse essere così elegante. Sembrava quasi un'altra persona con i capelli lasciati giù e senza i disegni della goccia e della stella sulle guance. Fu sorpresa che un uomo come Hisoka avesse pronto in valigia un abito elegante. Portava fuori chiunque combattesse contro di lui?
"Vai spesso fuori a cena?"
Hisoka appoggiò le due scatole che aveva in mano sul letto.
"No. Quasi mai...e non questo tipo di cena."
La guardò insistentemente, mentre lei rimase ferma in mezzo alla stanza.
"Aprilo", disse con il solito sorriso sul volto, indicando la scatola. Xei si avvicinò. Sembrava provenire da un negozio costoso, uno di quelli in cui non era mai stata e vestita com'era di solito non sarebbe neanche potuta entrare. Ripiegato dentro la scatola, trovò un vestito rosso fiammante. Guardò Hisoka, che sorrideva, impaziente che se lo mettesse.
"Grazie, ma... ti sarà costato un sacco. Non voglio che..."
Hisoka la guardò contrariato. "Prendi questo regalo e stai zitta. Adesso vai a provartelo, dovrebbe essere della misura giusta."
Xei fu spinta da Hisoka verso il bagno. "Ma sei sicuro..." venne interrotta nuovamente da uno sguardo fulminante: "sshh voglio solo farti un regalo, accettalo."
Xei si chiuse in bagno e si spogliò dei suoi vestiti. Si diede una mossa a infilarsi l'abito. Non voleva far aspettare Hisoka, che era già pronto. Quando però finì di metterselo si fermò. Non aveva mai messo niente del genere. Quel vestito aveva una scollatura a V molto profonda e uno spacco che arrivava fin sopra la coscia. Farsi vedere così da Hisoka sarebbe stato imbarazzante. Si guardò più volte allo specchio pensando di toglierlo, per poi continuare a tenerselo perché doveva ammettere che le stava davvero bene. Tutt'altra cosa era farsi vedere così da altri. Voleva davvero uscire da quel bagno?
"Sei scappata dalla finestra o ci sei ancora?"
"Ci sono, arrivo subito."
Xei diede un'ultima occhiata nervosa allo specchio e abbassò la maniglia della porta. Quando uscì evitò di incrociare lo sguardo di Hisoka, ma sentì ugualmente la sua aurea cambiare, non sapeva se in meglio o in peggio. Le porse l'altra scatola, già aperta con dentro le scarpe che aspettavano solo di essere indossate. A quel punto non poté fare a meno di alzare gli occhi su di lui. La guardava seriamente. Il sorriso era solo vagamente accennato, ma gli occhi erano seri e concentrati su di lei. Avvicinò ancora la scatola a lei, in modo che la prendesse. Xei si sedette sul letto a infilarsi le scarpe con il tacco, mentre Hisoka non smetteva di guardarla in quello strano modo.
"Grazie", borbottò sommessamente Xei, non sapendo esattamente cosa dire. Questo, evidentemente, fece sorridere Hisoka, come suo solito.

Uscirono dalla camera e presero l'ascensore, diretti verso l'uscita. Era da un po' che Xei non usciva dall'Arena Celeste. Si disse che avrebbe dovuto esplorare meglio la città. Hisoka la guidò a un ristorante che distava pochi passi da lì. Anche quello era molto elegante e sicuramente era costoso. Xei non disse niente: speva che Hisoka l'avrebbe zittita in men che non si dica. Lo guardò a lungo, mentre lui si avvicinava all'entrata. Realizzò solo in quel momento che Hisoka non aveva ancora parlato molto da quando erano usciti. Aveva sprecato giusto due parole per commentare il modo osceno con cui camminava sui tacchi, ma nient'altro. Era insolitamente silenzioso. Lo seguì e una volta dentro un cameriere li guidò al loro tavolo. Osservandolo da dentro, quel ristorante era cento volte più elegante di quanto Xei si aspettasse.
"Non ti sei risparmiato niente," disse stupita.
"Spero siano soldi ben spesi" disse guardandola con malizia.
Xei prese il menù. Non capiva cosa fossero quei piatti, troppo complicati per le sue abitudini, con nomi che non aveva mai sentito. Guardò Hisoka per cercare suggerimenti, ma era nascosto dietro le pagine del menù. Quando il cameriere prese i loro ordini disse solamente "lo stesso", sperando che Hisoka non avesse preso qualcosa di troppo strano. Durante la cena Hisoka sembrava cercare di evitare di guardarla, nonostante fossero seduti uno davanti all'altro. Xei provò a dire qualcosa, ma non è che avesse mai fatto molti discorsi con Hisoka.
"Sei troppo gentile per i tuoi standard. Non è che vuoi uccidermi dopo, a pancia piena?"
Hisoka riportò l'attenzione su di lei. Il modo in cui la scrutava, fece ripensare ad Xei che forse sarebbe stato meglio non dargli strane idee. Dopo aver fatto un paio di ghigni, tornò alla normalità.
"Potresti venire ai miei incontri? Se non hai da fare prossimamente."
Xei lo squadrò in modo da capire cosa volesse veramente da lei. Cercò di rimanere vaga quando rispose: "qualche volta... se non ho impegni."
Hisoka non faceva altro che continuare a sorridere per qualsiasi cosa dicesse.
"Sai," continuò Xei, "vorrei trovarmi un lavoro qui in città, poi magari proverò di nuovo a scalare l'Arena Celeste." 
Hisoka ne fu sorpreso. "Non c'è alcun bisogno che tu lavori. L'Arena Celeste basta e avanza."
"Ma non dureranno molto i soldi e presto dovrò pagarmi un alloggio e il cibo, visto che devo lasciare l'Arena dopodomani."
Hisoka si fece contrariato: "non devi andare. Puoi stare da me o provare ancora ad avanzare."
Xei lo trovò gentile da parte sua, ma rimaneva lo stesso inquietante.
"Lascia stare. Troverò qualcosa di buono qui fuori. Puoi venire a trovarmi ogni tanto."
"E che lavoro vuoi fare?"
"Non lo so. Intanto la prima cosa che capita, che mi permetta di mantenermi, poi cercherò."
"Mh. Non era comunque necessario."
"Tu invece che fai, quando non sei all'Arena?"
"Giro molto. Qualche lavoretto in giro."
"Tipo?"
"Qualsiasi cosa mi chiedano. Commissioni per lo più."
Hisoka evitò di dire chi fosse. Non erano cose di cui mettere al corrente chiunque. Chiese il conto e pagò.

I'm in love with a criminal, or am I the criminal? - HisokaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora