ℂ𝕒𝕡𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠 𝕆𝕥𝕥𝕠 - 𝕃𝕒 𝕍𝕚𝕘𝕚𝕝𝕚𝕒 𝔻𝕚 ℕ𝕒𝕥𝕒𝕝𝕖

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Il ricevimento di quel ventiquattro dicembre in casa Wakabayashi stava tirandola davvero per le lunghe.

La buona notizia era che fuori aveva smesso di nevicare e le luminarie si erano accese.

La stretta stradina boschiva che conduceva dalla vila fino al piccolo paesino più vicino era ben illuminata, così Kojiro e Genzo avevano avuto la bella idea di percorrerla.

Erano sgattaiolati via dal ricevimento, prendendo qualcuno dei loro risparmi per comprare qualche regalo di Natale dell'ultimo minuto e soprattutto per Genzo per distrarsi dalla visione di Hiroya che aveva avuto.

I due erano usciti di nascosto dalla finestra della sala da pranzo e, arrancando sulla neve con i loro giubbotti indossati, erano arrivati alla stradina che li avrebbe condotti al piccolo paesino.

Genzo non poteva sentirsi più rilassato, immerso in quella pace, e Kojiro fu felice di vedere che si stesse lentamente tranquillizzando.

Voleva solo che Genzo stesse bene, nulla di più.

I due iniziarono a camminare in quella stradina tra gli alberi innevati, con le scarpe che lasciavano leggere impronte nella neve fresca, immersi in quel silenzio e in quel buio notturno a mano a mano che si allontanavano dalla casa.

Kojiro prese Genzo per una mano guantata, conducendolo lungo il piccolo sentiero.

Si sorridevano a vicenda, in silenzio, mentre solo i loro passi risuonavano in quel luogo.

Bastava stare così per loro, uno di fianco all'altro, era abbastanza.

Quando poi i due sbucarono dall'altro lato della stradina si trovarono dinnanzi una sfilza di case abbastanza modeste, decorate con diversi lucernari.

Le strade erano affollate di gente che si sbrigava per gli ultimi acquisti notturni e il brusio in sottofondo dei locali era abbastanza forte.

Da qualche parte Genzo riusciva anche a udire delle persone cantare i cori natalizi.

<< Wow, siamo arrivati direi >> commentò Kojiro, con un leggero sorrisetto sulle labbra.

Genzo annuì, stringendogli la mano ancora di più, prima di incamminarsi lungo quei reticolati di vie immerse in quell'atmosfera natalizia.

Le persone parlavano tutte inglese, con un forte accento britannico, così Kojiro non capiva quasi nulla, solo Genzo masticava qualche parola.

I due si avvicinarono ad una delle vetrine.

<< Guarda che figo quel fermacarte >> esclamò Genzo, appiccicandosi al vetro decorato con delle lucine colorate ad intermittenza, che rischiaravano la notte.

Kojiro roteò gli occhi.

<< Certo che tu sai proprio come divertirti... Un fermacarte! >> sbuffò Kojiro, prendendolo in giro.

Genzo si finse offeso, poi scrollò le spalle, correndo verso la vetrina successiva, impaziente di vedere di tutto e di più.

Genzo si sporse contro al vetro, ammirando le cose come un bambino, tutto gli sembrava così luccicante.

<< Sai, dovremmo anche chiamare la mia famiglia, dopotutto è la viglia >> commentò Kojiro, guardandosi intorno in quelle strade ornate per la festività.

Genzo si staccò dalla vetrina, annuendo leggermente.

<< Hai ragione, dobbiamo chiamarli >> asserì lui, mentre Kojiro si apprestò a tirare fuori il suo telefono dalla tasca.

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