ℂ𝕒𝕡𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠 ℚ𝕦𝕚𝕟𝕕𝕚𝕔𝕚 - ℚ𝕦𝕖𝕝 𝕄𝕒𝕝𝕖𝕕𝕖𝕥𝕥𝕠 𝔹𝕒𝕔𝕚𝕠

50 6 2
                                    

Quella sera era silenziosa, se non fosse per le urla che venivano dal secondo piano della villa inglese della famiglia Wakabayashi.

Lì Kinji stava ancora piangendo e Genzo non sapeva come farlo smettere, si sentiva terribilmente in colpa dopo aver sgridato il bambino che, inavvertitamente, era quasi scivolato oltre al davanzale.

Ora Kinji singhiozzava forte, con le lacrime che gli rigavano le guance rosee.

Non ce l'aveva con Genzo, a Genzo era grato per il salvataggio, ma il modo in cui gli aveva urlato addosso aveva portato a galla dei ricordi che lo facevano piangere.

Genzo teneva di calmarlo, ma non ci riusciva per nulla.

In quel momento anche Kojiro aprì la porta della stanza, confuso da quelle urla che sentiva.

Non era da Kinji gridare o piangere, di solito era molto silenzioso e discreto.

<< Che succede? >> esclamò il ragazzo, appena aprì la porta.

Genzo stava ancora cercando di calare Kinji, quando vide Kojiro e impallidì leggermente.

<< Kojiro... Non riesco a calmarlo! >> esclamò Genzo, spaventato.

Kojiro fissò il bambino in lacrime, disperato, poi Genzo e serrò le labbra.

<< Kinji, vai nella tua stanza un momento, va bene? >> domandò gentilmente Kojiro, avvicinandosi al bambino che singhiozzava.

Lui si strinse alle sue gambe e annuì, avvicinandosi con dei piccoli singhiozzi alla porta e uscendovi.

Kojiro richiuse quest'ultima dietro al bambino e si rivolse verso Genzo, che aveva lo sguardo distrutto.

<< Non riuscivo a calmarlo... Gli ho dato una piccola sberla e lui ha iniziato a piangere! Non volevo farlo piangere! >> esclamò Genzo, mortificato.

Kojiro però tenne le labbra serrate.

<< Genzo come ti è passato per la testa di tirare una sberla ad un bambino?! >> esclamò Kojiro, incrociando le braccia.

<< Non l'ho fatto con cattiveria, volevo aiutarlo a- >> le sue parole vennero però interrotte.

<< So che non lo sopporti, ma non puoi picchiarlo! Non si fa così Genzo, pensavo fosse implicito! >> ringhiò Kojiro, ripensando alle stupide paranoie di Genzo.

Non credeva che il fidanzato potesse arrivare a fare anche una cosa del genere.

<< Ma non è per quello che l'ho picchiato! Volevo solo- >> Kojiro però lo interruppe di nuovo, aveva lo sguardo freddo.

<< Ora stai esagerando Genzo, so già cosa stavi facendo. Le tue stupide paure non possono portarti a tanto, è solo un bambino. Ti stai comportando in maniera imbarazzante, cresci un po' cazzo >> lo accusò Kojiro, alzando la voce.

Genzo a quelle parole si sentì solo peggio.

<< So che ho sbagliato, ma non è colpa mia! Smettila di difendere quel fottuto bambino, ho le mie ragioni! >> ruggì Genzo, perdendo la pazienza con Kojiro che continuava a non prendere sul serio le paure che lui riteneva fondate.

<< Ma smettila, che sei solo patetico! Le tue paure sono ridicole, tu sei uno stupido >> ringhiò Kojiro, irritandosi per il tono che Genzo aveva usato.

<< Stupido?! Tu sei un coglione che preferisce un bambino al suo fidanzato! Mi fai schifo! >> sibilò Genzo, alzando di parecchio il tono della voce.

𝔸𝕝𝕝 𝕐𝕠𝕦 𝕎𝕒𝕟𝕟𝕒 𝔻𝕠 || ℂ𝕋Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora