Capitolo Due

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Partono tre giorni dopo.

Harry sa che un film non viene girato in ordine sequenziale di scene, ma a spezzoni, in base alle esigenze e a quali frammenti devono essere girati nel luogo in cui sono. A quanto pare, vogliono iniziare dai frame finali di Caleb ed Ethan, in contemporanea con i funerali di Eve, e il dolore senza cura di Beth, bilanciando dolore e serenità, insieme, e levandosi anche l'impiccio delle scene più brevi, da inserire ad arte.

Ed Harry, normalmente, sarebbe assolutamente entusiasta, perché la trama di Moonlight è fantastica. Ethan ed Eve sono sposati da poco, ma Eve sa che non la ama ma non ha il coraggio di raccontarsi perché; Beth, la sua collega, è sposata con Caleb da cinque anni, lei lesbica e lui gay, entrambi uniti dalla facciata di cui avevano bisogno. Eve, che si sente sola, si fa coinvolgere dalla nuova amica e collega Beth nei movimenti femministi dell'epoca, e in una delle riunioni camuffata da cena i due uomini si conoscono: da lì, Ethan e Caleb si cercano e si spingono via, sono discontinui fino alla fine, Ethan combatte con la consapevolezza della sua sessualità repressa per anni e Caleb contro la sua paura che lui se ne vada, in un crescendo che fa credere chi guarda che non arriveranno da nessuna parte. Alla fine i due fuggono ed Eve muore di cancro, accudita negli ultimi mesi da Beth, innamorata di lei e convinta di aver tempo per poterglielo dire. Il loro legame distrutto dai sentimenti di Beth e dalla malattia di Eve si consuma in frasi spezzate e lacrime, e il rapporto che sembrava destinato a tenere duro muore in una stanza d'ospedale, ribaltando la medaglia. Assolutamente straordinario.

Harry adora la sceneggiatura di Moonlight, davvero, dovrebbe essere già nella sua testa, dovrebbe già sentire come si comporta Ethan, come parla o si muove, come guarderebbe Caleb se lo avesse davanti, dovrebbe ricercare la sua paura e farla sua, pronta a urlarla insieme a insicurezze e rimpianti che gli fanno sanguinare la gola come ferita di schegge. Dovrebbe sapere già le scene, e cosa esternare, come far incidere sulla pellicola gli sguardi rubati, come toccare piano un ginocchio, come mettere su una catarsi sanguinosa e necessaria. Harry adora calarsi nei personaggi.

Riesce a pensare solo a Louis.

Non in quel senso, aspettate. Nel senso che, quella mattina presto, sono all'aeroporto e lui non ha ancora visto i suoi occhi e spera, spera davvero che quella tristezza che ha visto, ha sentito, gli ha sfiorato anima e corpo e polmoni prima di trafiggerlo, fosse una scena isolata. Solo una brutta giornata, come capita a tutti.

Invece, quando Louis arriva, in jeans scuri e t-shirt bianca, sorride a tutti timidamente, in quel modo vago, imbarazzato, arrivando fino ad Harry, superandolo mentre trascina il trolley nero.

"Ciao" dice piano, un ciuffo sullo zigomo che si porta via. Louis non sembra più un personaggio di Jane Austen, sembra qualcuno di triste, malinconico, che si specchierebbe su un lago per contemplare il suo riflesso, solo per la tentazione di affondare in esso ed annegare, finalmente.

Quasi come Madame Bovary.

È che Harry ha letto tanto, alla biblioteca, no?, e fa queste associazioni strane. Niall è Teddy da Piccole Donne, Mitch è il Signor March dello stesso libro, sua madre, per molto tempo, era la Signora delle Camelie di Dumas, per poi diventare Jane Eyre, coraggiosa e volenterosa a rifarsi una vita. Quindi sì, Louis gli ricorda Madame Bovary, con quei sentimenti ancora perfettamente vivi e incastrati negli occhi, si dibattono, vogliono attenzioni, ma Louis li soffoca, li tiene sotto controllo non come faceva Emma Bovary, quindi distruggendosi, ma con timidi gesti e sorrisi contenuti, che Harry non capisce.

Si riscuote mentre Louis assume un'espressione preoccupata e interdetta nel dire: "Ti senti bene, Harry?"

Louis è così, così insicuro. Harry fa un cenno veloce e lo segue per imbarcarsi, guardando la sua schiena, i suoi occhi che, tolte le lenti da lettura, specchiano meglio il sole, come se fossero scambiati per il cielo e la luce decidesse di viverci dentro. Ma non dissipa quello che si portano dietro.

Loving You Is The Antidote ||L.S.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora