Capitolo Diciotto

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"Louis?" mormora, rantola, forse esala. Come si respira? Che succede? Pum, pum, pum, fa la sua testa. O forse è solo l'eco del silenzio perché lui ha una sorella maggiore, nata dai suoi genitori, adottata quando aveva poco più di un mese e cosa? Perché ora, perché non lo sapeva? Perché sua madre non gliel'ha detto quando Harry poteva riunire la famiglia? L'avrebbe fatto. Ha sempre dovuto tenere le cose insieme.

"Amore" sente, e una mano è sul suo stomaco, lo stesso stomaco che va in tumulto nel sentire quella parola così dolce, preoccupata, dalle labbra di Louis. Quello che doveva essere un bel ricordo è guastato dalla sua testa che gira e dalla sua vista sfocata, dalle mani che formicolano per l'incredulità mentre Harry non sa che cazzo fare. Cosa si fa? Come si convive con questa cosa?

"Harry, sono qui. Reggiti a me" sente, permettendosi di crollare su ossa che non sono le sue mentre si stringe a Louis e rantola qualcosa di sconnesso. Per un minuto o due sta accoccolato al suo petto, piccolo, respirando piano alle dita che gli stanno ricucendo la pelle della schiena, ai baci sulla spalla e dietro l'orecchio. Fa un piccolo singhiozzo:

"Non devi affrontare tutto questo insieme a me."

E oh, a quanto pare Harry non è mai stato davvero innamorato, perché in questo preciso istante, con la sua vita che sta andando lentamente a sbattere verso spuntoni avvelenati, l'unica cosa che riesce a pensare è tenere lontano Louis dall'ennesimo pessimo esempio, allontanare occhi gentili e sospiri pazienti da tutte quelle bugie che ha già sopportato. Ed Harry sta morendo, sente le certezze di una vita sotto ai piedi, in pezzi, eppure il suo primo pensiero non è lui. Non è lui.

Una mano corre ad accarezzargli lo zigomo mentre gli trema il labbro e stringe il polso sollevato con una mano inferma. Louis poggia la fronte alla sua.

"Ti amo. Ti amo e hai passato letteralmente mesi a correre dietro alla mia famiglia senza che io te lo chiedessi perché volevi tirarmeli fuori dalla testa e l'hai fatto, H. L'hai fatto. Amare te è l'antidoto per qualsiasi cosa. Quindi" Louis prende un piccolo respiro mentre Harry rantola un singhiozzo e sorride nella camera calda e ovattata di luce morbida, mentre artiglia il suo maglione con dita bisognose "Quindi- Lascia che ci pensi io per te. Posso?"

Harry esita, fa un piccolo cenno, poi Louis gli lascia un bacio a fior di labbra e aggiunge:

"Devi riposare, sì? È inutile provare a chiamare tua madre, in Inghilterra è troppo presto. Adesso fai una lunga doccia e poi vai di nuovo a lett-"

"Voglio prima esaminare tutti i documenti di... Gemma" risponde, la voce raschiata mentre quel nome gli suona anonimo, quasi sciropposo, sulla lingua. Prova a capire come adattarlo a lui mentre continua: "E poi andremo a dormire. Possiamo?"

Louis lo osserva con occhi tranquilli, sospira, gli asciuga una lacrima. "Certo, amore. Quello che vuoi. Posso iniziare io, tu vai a rilassarti un secondo. Stai tremando."

"Posso rimettermi dei tuoi vestiti? E, tipo- Puoi aiutarmi in bagno?" domanda timidamente, ma Louis fa un sorriso prima di lasciargli un bacio sulla punta del naso e sì, deve ancora abituarsi che lui e Louis stiano insieme, che lo ami e tutto il resto. Non sa se è pronto a gestire il Louis-Fidanzato. Ne ha bisogno, però.

"Vedo se ho lasciato qualcosa qui, altrimenti passo da me mentre sei in bagno. Okay?"

"Okay."

Louis gli prende il fianco e lo trascina dolcemente aprendo la porta del bagno, chiudendola alle sue spalle mentre Harry si poggia a lui e chiude gli occhi, ascoltando il modo in cui una delle sue braccia si muove a regolare il soffione, mentre la mano destra viaggia sui riccioli della sua nuca. Affonda il naso nella sua clavicola e ammucchia il tessuto della maglia nei suoi palmi, sospirando mentre sente un bacio sulla fronte. Louis mormora un: "Okay, ora vieni qui" e gli sfila la t-shirt dalla testa con una breve carezza sullo stomaco, prima di abbandonarla nel lavandino, appallottolata. Lo spoglia completamente accarezzandolo piano, lasciandogli un bacio prima di parlare sulle sue labbra, dopo un altro bacio caldo: "Entra, sì? Ti prendo i vestiti e aspetto per asciugarti."

Loving You Is The Antidote ||L.S.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora