Ricordi?

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30/03/2020

Ti ricordi di Kacchan?
Stavo pensando a lui ora.
E mi venne in mente un nostro ricordo.
Ricordo ancora quel freddo inverno in cui tu ci invitai a casa tua.
Lui dovette scappare perché sua madre non stava bene.
Ha sempre avuto un cuore d'oro anche se mi trattava di merda come se fosse aria.
Quel giorno rimasi a dormire a casa tua.
In camera con te.
E studiammo insieme.
Ma aspetta...io ricordo esattamente tutto di quella volta.
:"
Ero in camera tua, mi stavo dedicando a matematica, una vera rottura, volevo portarmi avanti mentre tu eri a lavarti.
Appena finì notai che tu eri appena entrato.

Tu: non ho preso il cambio scusa
Io: fa nie-niente

Quando iniziai a cambiarti in mia presenza iniziai ad avvampare.
In quel momento.
Volevo che mi facessi tuo.
Non ho mai voluto essere di altri se non di te.
Avevi ancora i capelli un po' bagnati quando venni da me.
Guardasti il libro che stavo leggendo ed era come se tu mi stessi abbracciando da dietro.
Sentivo qualcosa circondare le mie spalle.
Erano le tue muscolose, soffici, morbide e possenti braccia che mi abbracciavano.
Io arrossì di colpo.
La tua faccia restava indifferente.
Ma non importa.

Tu: sei caldo Midoriya
Io: si lo so, tu sei bagnato
Tu: giá, ti vuoi fare una doccia?
Io: no tranquillo mi lavo domani a casa
Tu: insisto, poi qualsiasi cosa sceglierai nel mio armadio sarà tua

Lì annui.
Volevo troppo vestire con il tuo profumo.
".

Ogni sera dormo abbracciando i tuoi vestiti.
Mi manchi veramente tanto.
Ho sempre sognato di dirti ciò che mi fai.
L'effetto che ti fa una sola persona su miliardi che ce ne sono.
Ti chiederai che effetto.
Beh.
Le farfalle nel mio stomaco appena mi parlavi.
Arrossivo appena ti vedevo.
Penso che lo farei anche ora sinceramente.
Al solo pensarci mi viene da piangere.
Sono un piagnucolone lo ammetto.
Non posso farci nulla se piango sempre.
Dalla gioia.
Dalla tristezza.
Dalla tua mancanza.
Ormai è diventata una emozione.
Penso sempre a te.
Ai nostri abbracci.
A quel bacio sulla guancia.
Lì si che persi le parole di bocca.
:"
Era un tranquillo sabato mattina e io arrivai a scuola come te e gli altri.
Arrivò il prof. Aizawa.

Prof: Midoriya ti dispiace venire fuori un secondo?

Non sapevo cosa stava succedendo.
Andai fuori quasi in preda al panico.

Prof: ci è arrivata una chiamata dove diceva che per via di un incidente d'auto tua madre è venuta a mancare

Lì quasi scoppiai a piangere.

Prof: oggi ti astengo dalle lezioni, vai pure nella tua stanza di dormitorio, ti manderò qualcuno a portarti lo zaino

Annuì e per miracolo arrivai in camera mia.
Iniziai a piangere.
Piangere di brutto.
Avevo appena perso mia madre.
Presi a pugni il cuscino.
Mi rotolai sul letto.
Guardai la foto nostra che mi ero portato.
Ma niente le lacrime non finivano di scendere.
Dopo non so quanto la porta si aprì leggermente.
Eri tu.
Con il mio zaino.
Soffocai le mie lacrime nel cuscino per quanto potessi ma sentii subito il tuo tocco caldo dopo che la porta si chiuse.
Non pensavo che tu potessi restarmi accanto.
Non pensavo ne avessi voglia.
Non avrei mai immaginato che il prof avesse mandato te e non Kacchan che conosco da una vita.

Tu: Midoriya, fammi posto, girati di lato

Io mi girai di lato verso il muro.
Ho sempre saputo che tu sei etero.
Non volevo che anche tu te ne andassi per colpa mia.
Del possibile bacio che avrei potuto rubarti.
Tu ti misi dietro di me.
Il tuo profumo invase le mie narici che erano stracolme di pianto.
Sento ogni tanto ancora la sensazione che tu mi stia abbracciando da dietro e attaccando al tuo petto.

Io: m-mi-mia madr-re è è mor-morta Tod-doroki
Tu: Non sono qui per farti le condoglianze, adesso ti farebbero solo male, non è il momento, se ti giri di 180° magari posso aiutarti a superare il lutto e poi te lo dirò aiutandoti ad avere forza per tutte le altre che verranno, dalla classe, dalla scuola. Da tutti

Dopo quella tua frase mi girai.
Avevo una voglia matta di baciarti.
Ti sentire il sapore delle tue labbra.
Ho sempre pensato fossero morbide e calde.
Un dolce così buono che bisogna pagare miliardi per poter assaggiare.
Quando i nostri occhi si incrociarono mi vennero le farfalle.
Tu mi asciugasti le lacrime.
Poi feci una cosa di cui non pensavo fossi capace.
Ti avvicinai a me e mi lasciasti un delicato bacio sulla guancia.
Strinsi forte il tuo busto cercando di farti capire di volerne ancora.
Ma tu questo non lo capii.
Tu misi la mia testa nell'incavo del tuo collo perfetto.
Giá perché qualsiasi cosa tua è perfetta.
Io ti strinsi più forte che potevo.
Tu feci altrettanto.
Mi addormentai rilassato.
Come se nulla fosse successo.
Ma prima di dormire sentii di nuovo la melodia che ho sempre amato.
La tua voce.

Tu: le mie Condoglianze Midoriya, dormi tranquillo
".
Il giorno dopo mi ritrovai nel mio letto con te affianco che dormivi.
Io avevo una mano poggiata sul tuo petto possente. Eri così caldo.
Sorrisi.
Avevo una voglia matta di baciarti.
Ma non volevo rovinare il momento coi miei stupidi sentimenti.
Mi limitai a stringerti forte e farmi sussurrare il più bel ^buongiorno^ della mia vita.

Tu: roaaar

Quando me lo immagino il mio cuore inizia a fare i salti mortali.
Per mia fortuna era domenica.
Così dopo il tuo risveglio decisi di ricambiare il bacio sulla tua guancia dalla parte bianca della tua testa.
Quella che ami tanto.
Poi andai da Aizawa che mi accompagnò a casa.
Non avevo nonni.
Non avevo parenti.
Avevo solo mia madre.
In un vaso.
Priva del suo spirito e della sua fisicitá.
Arrivò un contabile.
Che in quanto unico erede mi diede la nostra piccola casa come eredità.
E tutti i suoi averi.
E la mia custodia restò personale.
Il prof mi diede il suo indirizzo e il numero che purtroppo avevo già, quello di Shinso.
Ogni qualvolta io chiamassi Shinso lui veniva a consolarmi insieme a Kaminari.
Che bella coppia erano quella volta.
Avrei voluto noi fossimo lo stesso.

Tuo Midoriya

Noi. (tododeku)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora