Capitolo 17

327 8 1
                                    

Entrai da Nostradamus mentre Claudia e Leith mi aspettavano fuori
"Ciao Nostradamus"
"Salve Vittoria"
mi fece tutta una visita e alla fine sembrava preoccupato
"Che c'è Nostradamus?" chiesi alzandomi
"Vittoria forse è meglio se vi sediate" disse facendomi sedere di nuovo
"Siete incinta" io mi sentii morire, speravo di aver capito male...
"Cosa?!" Nostradamus non rispose, abbassò solo la testa, aveva capito che il padre era Enrico, per un attimo mi mancò il respiro e stavo per piangere ma poi mi ricomposi
"Io non avrò questo bambino... C'è qualcosa che possiamo fare?" chiesi a Nostradamus
"Troverò un modo, state tranquilla" mi rassicurò lui
"Non lo deve sapere nessuno" lui fece cenno di sì ed io uscii.

"Allora?" iniziò Claudia
"Che hai?" finì Leith
"Niente di grave, solo un virus"

Andai da Pascal e lo misi a letto e poi andai a dormire anche io.

Il giorno dopo mi svegliai con una scatola accanto a me, la aprii e per poco non urlai, mi precipitai in sala da pranzo ancora in camicia da letto e buttai la scatola chiusa sul tavolo portandomi la mano alla bocca e iniziando a mordermi le unghie, il mio respiro era accelerato e Maria vedendomi così scossa mi venne accanto; mia zia andò ad aprire la scatola ed urlò
"Buon Dio!" esclamò lei, guardando tutti il mio sguardo si incrociò con quello di Bash ma poi mi accorsi che c'era anche Pascal che si stava sporgendo per vedere cosa c'era nella scatola
"Kenna, perché te e Pascal non andate a giocare fuori" dissi con voce tremante, lei fece segno di si e Pascal mi fece la linguaccia prima di uscire mentre mia zia richiudeva
la scatola
"C'è anche un biglietto" dissi io indicando la scatola, Sebastian la aprì e fece un'espressione di disgusto quando vide che dentro c'era una mano, prese il biglietto e lo lesse ad alta voce
"Ti conviene andartene o la prossima volta ci sarà la tua mano nella scatola"
"Oh, ne ho abbastanza" disse Bash uscendo dalla stanza, Francesco e Caterina lo seguirono mentre io continuavo a fissare la scatola
"Su vieni, devi cambiarti" disse Maria quasi trascinandomi fuori dalla stanza.

Mi cambiai e andai nei giardini e mi sedetti sotto un albero a leggere
"Buongiorno lady Vittoria"
"Salve Narcisse" dissi io con il muso lungo
"Vostro cugino mi ha incaricato di stare sempre con voi, questi giorni stanno diventando pesanti..." mi spiegò il lord
"A chi lo dice" dissi sussurrando
"Narcisse, mi sono persa dei passaggi sulla morte del re, volete raccontarmi bene cosa è successo?" dissi alzandomi è prendendolo sotto braccio
"Con piacere, da dove iniziamo?"
"Perché Mongomery lo ha preso alla testa?"
"Beh, si pensa sia stato un incidente ma comunque lord Mongomery non si trova più da nessuna parte, comunque era strano, la corporatura e il mondo di cavalcare mi sembravano diversi e Francesco proprio in quel momento non era insieme a Maria" io sbarrai gli occhi
"Cosa state insinuando?" ero sconvolta, stava accusando il suo futuro re...
"Ma niente lady Vittoria, stavo solo facendo delle osservazioni" rispose lui
"Bene Narcisse, da ora posso andare con Leith e Claudia" dissi vedendoli da lontano
"Arrivederci Vittoria"
"Arrivederci Narcisse"

"Vittoria, dove vai? Non puoi girare da sola" mi disse Leith richiamandomi, in realtà non voleva andare con lui e Claudia ma volevo cercare Francesco...
"Si, scusa, stavo cercando Francesco" dissi io guardandomi intorno
"Penso sia nelle sue stanze, veniamo con te!" disse Claudia felice.

Bussai ed entrai nella camera di Francesco, c'erano delle guardie che il biondo congedò quando entrai
"Francesco, vorrei parlarti... in privato" dissi riferendomi a Sebastian che era insieme al fratello
"Si, parla pure, c'è solo Bash" mi incitò lui
"...io avrei detto in privato..." insistetti io, se era stato davvero Francesco ad uccidere Enrico per Bash sarebbe stato pericoloso saperlo...
"Va bene, ho capito, vi lascio" disse il castano uscendo dalla porta.

"Che è successo? Qualcosa di grave?" mi chiese il biondo, io lo presi per le mani e lo feci sedere sul letto, poi mi sedetti anche io accanto a lui sempre tenendogli le mai
"Francesco dimmi la verità... Hai ucciso tu Enrico?" dissi con occhi tristi e voce non molto convinta
"Ma no! Cosa vai a pensare!" mi rispose lui agitato, io mi coprii la bocca ed iniziai a piangere, avevo capito che era stato lui... mi venne incontro e mi abbracciò iniziando a piangere anche lui
"Perché tu? Avrei dovuto farlo io o Maria, non tu" dissi guardandolo negli occhi e accarezzandogli i capelli e poi tornai ad abbracciarlo
"Francesco-" entrò Maria ma si fermò vedendoci in quel momento
"Ti aspetto fuori" disse lei uscendo
"Ora va, il tuo segreto è al sicuro con me" dissi asciugandogli le lacrime e dandogli un bacio sulla fronte; aspettai qualche momento per calmarmi ed uscii anche io.

Vittoria Elisabetta de'MediciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora