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"Cosa hai fatto puttanella?" Mi chiede Jen dandomi una sculacciata appena entro in casa.

"Ah!" Urlo facendo un saltello in avanti.

"Profumi di un uomo." Dice annusandomi il collo.

"Non di due?" Le dico prendendola in giro.

"Due?!" Dice urlando sconvolta.

"Shh. Così svegli Mia." Le dico portando un dito difronte alle labbra.

"Due cosa? Vuoi fare due torte? Io ti aiuto con quella al cioccolato!" Dice alzando la mano mentre scende le scale.

La solita golosa.

"È andata a letto con due uomini." Dice Jen andando verso la cucina.

"Niente torta al cioccolato. Ma come trovi il tempo?" Mi chiede curiosa Mia.

"Abbiamo fatto una cosa a tre." Dico sorridendo e subito dopo Jen si strozza con l'acqua.

"T-Tu cosa?!" Dice stupita.

"Ci sono andata contemporaneamente. Erano anche amici dall'infanzia." Dico sorridendo.

"Tu sei matta." Dice Mia.

"E com'è stato?" Mi chiede Jen curiosa.

"Vedo che ti interessa. Comuque è la solita cosa. Uno davanti e uno dietro." Dico con un'espressione maliziosa.

"Solito solo per te." Risponde Mia ridendo.

"È stato bello. Oggi li rivedo." Dico con tono neutro e Jen si strozza nuovamente con l'acqua.

"Le vuoi proprio male." Dice Mia ridendo avvicinandosi a lei per poi darle qualche pacca sulla schiena.

"Beh, ora vado a farmi una doccia, poi vi preparo qualcosa da mangiare." Dico loro salendo le scale.

Dopo essermi lavata e messo un pigiama, scendo giù e preparo le lasagne.

Quando finiamo di pranzare puliamo un po' la casa e ci mettiamo a guardare un film.

"Non vai dai tuoi spasimanti?" Mi ricorda Mia mentre va in cucina per prendere una mela.

"Cavolo, è tardi." Dico alzandomi in piedi.

"Vacci piano e stai attenta." Dice Jen dandomi una sculacciata sul sedere che è a malapena coperto dai pantaloncini del pigiama.

"Troia. Mi hai fatto male." Dico dandole una sculacciata sulla coscia iniziando a ridere.

Prima che possa alzarsi, salgo in fretta le scale e vado in camera mia.

Indosso un completo intimo rosso e una camicia nera con una gonna rossa.

Esco da casa e mi dirigo verso la mia macchina per poi chiamare Michele al telefono.

"Pronto?" Dico quando mi risponde.

"Pronto, chi è?" Mi chiede confuso.

"Siete in hotel?" Chiedo premendo sull'acceleratore.

"Sì. Ti aspettiamo." Dice con la sua voce roca.

Molto bene... Divertiamoci anche questa sera.

Dopo aver parcheggiato la macchina entro nell'hotel e chiedo alla reception la stanza di Michele e subito dopo mi danno la chiave elettronica.

Salgo nell'ascensore e scendo al piano dove si trova la camera.

Dopo essere entrata, li trovo seduti a petto nudo su un divanetto mentre tengono in mano un bicchiere di champagne.

Irrefrenabile e senza limitiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora