"Persistenza"
L'uomo rise, appoggiato al pianoforte lì vicino rise davanti al suo pubblico.
"Grand'uomo, siamo cresciuti insieme"
"Rido perché non sapevo, e non avrei mai immaginato che avesse una cotta per Amore"
"Una volta li vidi lavorare insieme"
L'uomo suonò una nota del logoro pianoforte
"E mi chiesi"
Ne suonò una seconda, sul solito pianoforte il quale ora era nuovo e accordato, come appena consegnato al cliente
"Che Amore ricambi i sentimenti?"
***
L'uomo e la donna passeggiavano a braccetto, l'uomo la sorreggeva, la sua colonna portante si muoveva accanto a lei come un guardiano, suo marito.
Scesero le scale del centro storico della città, entrambi, presi da una vecchia abitudine contarono sottovoce gli scalini, entrambi erano a dodici quando se ne accorsero, risero fra di loro, in memoria dei vecchi tempi.
Ne scesero ben trentadue, passarono vicino alle piante di menta che crescevano lì vicino da ormai una ventina di anni, nascoste da due alberi erano visibili solo a chi sapeva cercare.
Si fermarono accanto alla fontana, pesci dai colori più svariati abitavano quell'acqua non più tanto pulita.
L'uomo porse la monetina da cinquanta centesimi alla moglie, mentre lei tirava fuori dalla borsa il pezzo di pane staccato un morso dalla baguette che aveva comprato poco prima.
Si scambiarono i due oggetti, all'uomo il pezzo di pane, alla donna la moneta.
Si misero a sedere sulla panchina davanti alla fontana, fatti piccoli pezzettini di mollica l'uomo li tirava ai pesci osservandoli mangiarsi la preda senza vita.
La donna lucidava la moneta con la maglia, ne pulì le due facce e la tenne stretta nel pugno, si assentò per qualche istante pensando a qualcosa di bello, tanto da farla sorridere e poi la tirò nella fontana.
Si sentì il rumore della moneta colpire l'acqua e niente più.
Il silenzio in quel posto regnava sovrano, solo lo smuovere dell'acqua dai pesci era un alone di rumore in quella che per loro era la metà di quel pomeriggio.
La donna poggiò la testa sulla spalla del marito quando ebbe finito di tirare il pane, chiuse gli occhi e inspirò forte.
Trattenne l'aria a lungo per poi farla scappare lentamente.
Si alzò dalla spalla del marito per andare a prendere qualcosa nella borsa.
Porse all'uomo un libro, di una copertina verde scuro, le pagine erano leggermente gialle.
"Dove eravamo rimasti?" chiese l'uomo
"Pagina centodiciotto"
"Bene" confermò l'uomo ricordandosi di alcune frasi
Si schiarì la voce e incominciò a leggere.
***
Il sole stava calando quando tornarono a casa.
Le nuvole tinte di arancione, i trentadue scalini ripercorsi a ritroso, gli alberi che lentamente pendevano prima da una parte poi dall'altra a seconda del vento, le persone che percorrevano le strade affollate, i negozi ancora aperti, turisti e non che passeggiavano in cerca di una via da esplorare o un monumento da visitare.
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Nuvole
Short StoryE se mai sotto un cielo nuvoloso, rintanati in un locale con una tazza fumante in mano, un signore vi venisse a raccontare storie così interessanti da non rendersi conto che il tempo stia scorrendo. E se fosse proprio il Tempo a raccontarvi quelle s...