POV Bulma
“Mamma sbrigati! Se faccio un’altra volta tardi a lezione è la volta buona che il maestro mi spedisce nella classe di Goku” la voce di Trunks mi arriva forte e chiara alle orecchie mentre sono ancora intenta a finire di truccarmi. Da quando ha iniziato a frequentare la palestra di arti marziali sembra essere il bambino allegro e sorridente di un tempo e non potrei esserne più felice. Ancor di più se penso che grazie a questo suo nuovo hobby ho avuto modo di rivedere i miei vecchi amici.
“Sì Trunks, sto arrivando e poi siamo ancora in anticipo” esclamo raggiungendolo all’ingresso del nostro appartamento.
“Mamma quante volte devo dirtelo che il maestro prima ci fa fare una corsa di riscaldamento ?! e lui detesta i ritardatari... Ma dove vuoi andare vestita così?” ohoh! Se n’è accorto, eppure non indosso nulla di straordinario, penso guardandomi allo specchio. Indosso una semplice camicia blu e una gonna di un tono più scura, ai piedi i miei immancabili tacchi, niente di straordinario perché è un abbigliamento con cui di solito mi presento in ufficio e Trunks non ha mai battuto ciglio a riguardo.
“Un amico mi ha invitato a prendere un caffè quindi ho approfittato per scegliere andare oggi stesso mentre sei in palestra” mio figlio non sembra molto convinto dalla risposta ma dopo un’ultima occhiata decide di far cadere l’argomento. Oh il mio bambino! Trunks ha sofferto tanto a causa del divorzio e purtroppo non ho potuto fare altro per lui più che stargli accanto. Per quanto ci ho provato a far funzionare il matrimonio, io e Yamcha non eravamo fatti per stare insieme.
All’inizio della nostra relazione sembrava entusiasta di tutto, adorava giocare con Trunks e ci portava spesso fuori ma le cose hanno cominciato a peggiorare quando mi ha proposto di avere un altro figlio. Non ci siamo fatti demoralizzare dai primi fallimenti ma presto i mesi sono diventati anni e alla fine abbiamo rinunciato. Dopo Yamcha ha cominciato a non tornare a casa di notte e ignorare Trunks e litigare era diventato ormai all’ordine del giorno. Alla fine, l’anno scorso, dopo l’ennesima lite gli ho chiesto io stessa di andarsene, dopodiché ho iniziato le pratiche per il divorzio. Secondo gli accordi Yancha ha diritto di vedere Trunks due weekend al mese ma, dopo ormai cinque mesi dal nostro trasferimento avvenuto a settembre, sono molto delusa di ammettere che si sono visti solo due volte, di cui una per caso durante un nostro breve viaggio nella Città Centrale.
Grazie alla quasi totale assenza di traffico arriviamo alla palestra in tempi da record rispetto ai nostri classici standard.
“Eccoci arrivati. Vuoi che passi a prenderti fra un paio d’ore o preferisci chiamarmi tu?”
“Ti chiamo io tranquilla. A dopo mamma” e sorridente si affretta ad entrare nell’edificio. Quando non lo vidi più neanche dalle porte di vetro dell’ingresso decisi di rimettere in moto e recarmi al mio appuntamento.
“Ciao, scusami ho dovuto accompagnare Trunks alla palestra di arti marziali dall’altra parte della città e al ritorno ho trovato una coda infinita. Spero che tu non stia aspettando da tanto” esclamo sedendomi al tavolo dove l’uomo mi aspetta, scusandomi immediatamente per il ritardo.
“Nessun problema tranquilla, ho approfittato per dare un’occhiata alle mail e fare qualche telefonata” mi tranquillizza con un sorriso da mozzare il fiato mentre si alza per scostarmi la sedia in un gesto da gentleman.
Ho conosciuto Cell Seru tramite una mia vecchia compagna di scuola, Kelly Violet, ora la preside del complesso scolastico che frequenta Trunks. Cell è un uomo davvero affascinante con il suo 1,85 di altezza e il fisico scolpito, i suoi capelli verdi sono rasati ai lati della testa in un taglio particolare che di solito si vede ai militari (il che è tutto dire visto che è un chirurgo), ha gli occhi viola dalla forma un po’ allungata e la pelle diafana da far invidia al marmo delle antiche sculture. Era indubbiamente un bell’uomo ma si trattava di una bellezza troppo perfetta che in alcuni momenti mi metteva in soggezione.
“Quindi Trunks frequenta arti marziali? Ed è bravo?” chiese per intavolare un discorso dopo aver ordinato due caffè.
“Suppongo di sì. Lui ne sembra entusiasta e in poco tempo si è messo al pari dei suoi compagni”
“Sembra un ragazzino interessante... Chissà magari un giorno me lo presenterai”
“Mh non lo so Cell. Trunks ha sofferto tanto per tutta la storia del divorzio e già quando oggi ha saputo che ci saremmo visti non credo gli sia andato molto a genio. Preferisco non bruciare le tappe. Ma ora dimmi un po’ di te”. Le due ore successive le passammo a parlare del più e del meno scoprendo di avere ben poco in comune. Mi raccontò di avere un fratello gemello che però, all’infuori degli identici tratti del viso, condivideva ben poco, che ha pochi interessi oltre al lavoro e che nonostante abbia ormai 38 anni non ha mai avuto il desiderio di farsi una famiglia.
A “salvarmi” è la telefonata di Trunks che mi chiede di andarlo a prendere.
“Devo proprio andare, Trunks ha finito la lezione. Grazie dell’uscita Cell, ci sentiamo” dico più per educazione che per reale interesse.
“Oh sì certo. A presto Bulma, è stato un piacere fare la tua conoscenza” ed esegue un impeccabile baciamano che mi fa immediatamente arrossire, e non è cosa facile.
Impiego circa un quarto d’ora a raggiungere la palestra ma Trunks non è fuori ad aspettarmi così decido di entrare. Ad accogliermi sorridente come sempre c’è Goku che mi abbraccia all’istante.
“Ehi Bulma era ora che ti decidessi ad entrare. Non ci vediamo da quando sei venuta ad iscrivere Trunks!” esclama fingendo di essere arrabbiato.
“Ciao Goku, mi dispiace ma sono stata sommersa dagli impegni in questi mesi. Giuro che da adesso in avanti mi farò vedere più spesso”
“Che mi venga un colpo! Allora è vero che la fata turchina è tornata in città” mi irrigidisco per un secondo a quella voce che riconoscerei tra mille e voltandomi verso l’ingresso non posso che rimanere sconvolta alla vista di chi mi trovo davanti.
“Vedo che non sei cambiato per niente capellone!” esclamo di rimando andando in contro a Radish che mi saluta con un abbraccio un po’ goffo. Possibile che sia diventato ancora più alto?
“Sbaglio o sei più alto?” chiedo quando ci stacchiamo.
“Sbaglio o sei invecchiata?” mi chiede di rimando inclinando la testa e ricevendo una mia occhiataccia furiosa. Ma è Goku a fare il danno esclamando “È quello che le ho detto anche io!”
“MA COME VI PERMETTETE!!! SE PROPRIO VOLETE SAPERLO TUTTI MI DICONO CHE SEMBRO MOLTO PIÙ GIOVANE DELLA MIA ETÀ, CAPITO??? SIETE VOI LE ANOMALIE CHE NON INVECCHIATE MAI! NON SIETE ALTRO CHE SCIMMIONI SENZA CERVELLO!” esclamo furiosa.
“Radish non mi presenti questa presunta fata turchina?” esclama una voce dietro di lui attirando la nostra attenzione. Si tratta di una donna alta più o meno quanto me, con lunghi capelli castano-ramati e occhi azzurro ghiaccio nascosti dietro ad un paio di occhiali da vista dalla spessa montatura.
“Oh certo, quasi dimenticavo. Chery ti presento Bulma Brief, mia vecchia amica e madre di Trunks. Bulma lei invece è Chery Andries, la figlia bastarda del mio capo brigata del primo anno e mia compagna da ben undici anni” dopo le presentazioni rivolgo un sorriso alla donna che ho davanti , aspetta un momento…. RADISH HA UN COMPAGNA?!
“Vorresti farmi credere che finalmente hai messo la testa a posto? Faccio fatica a cederci” esclamo sconvolta.
“Oh non ti illudere Brief. È rimasto lo stesso scimmione infantile e attaccabrighe che hai conosciuto ma del resto non potrei desiderarlo diverso da così” Chery sembra molto innamorata di Radish e non posso che essere felice per quello scimmione che durante gli ultimi due anni di liceo è stato una sorta di coscienza per me in stile grillo parlante.
“Hai detto che è la figlia del capo-brigata del primo anno... Ma non ricordo si chiamasse Andries” ragiono ad alta voce.
“In effetti hai ragione. Mio padre era Mortimer Gelo ma io ho deciso di riprendere il cognome di mia madre, con l’aiuto di un collega per la pratica dei documenti... E poi dai, Chery Gelo sembra il nome di un cocktail da quattro soldi di uno squallido Night Club” mi risponde Chery con un’espressione disgustata dal pensiero che ha espresso.
“Cos’è un Night Club?” esordì una voce alle nostre spalle attirando l’attenzione di Radish come una calamita.
“Principessa! Che fai non vieni a salutarmi? Non hai idea di quanto mi sei mancata!” esclama l’omone prendendo in braccio quella bellissima bambina dai capelli e gli occhi azzurri e un sorriso stupendo stampato in viso.
“Ma se ci siamo visti ieri mattina?” ridacchia la piccola a causa della sfilza di baci che Radish le sta lasciando su guance e collo.
“Appunto! Non ti vedo da un giorno intero”
“Radish?... Non dirmi che oltre ad una compagna ora hai anche una figlia! Non credo di poter reggere tante novità in una volta” esclamo ad occhi sgranati.
“Cheeeee? No no è la mia figlioccia, la figlia di... ehm... del maestro di arti marziali di Trunks” rispose Radish sbiancando, probabilmente a causa del comportamento che ha avuto con la bambina davanti a tutti, se ricordo bene non è mai stato una persona molto espansiva.
“Ma non mi avete ancora detto cos’è un Night Club” disse la bambina incrociando le braccia al petto.
“Oh nulla che ti possa interessare tesoro, roba da maschi soli e spendaccioni” la risposta della rossa bastò a soddisfare la bambina che ora rivolse a me la sua attenzione.
“Come ti chiami?”
“Io sono Bulma Brief, piccolina. Il tuo nome invece quel è?” chiesi di rimando.
“Mi chiamo Bra Prince”
“Principessa lei è la mamma del tuo amico Trunks” intervenne Radish, per un secondo vidi gli occhi di Bra velarsi di malinconia ma fu un attimo così breve che credetti di essermelo immaginato “Bulma tu invece hai davanti la piccola peste che ha convinto tuo figlio ad iscriver-” continuò prima che Bra gli tappasse la bocca con entrambe le mani.
“Sshh... Papà mi ha fatto promettere che non avrei stressato Trunks e se scopre che ho disubbidito e mi mette in punizione tu affondi con me” wow, piccola ma sa come incutere timore, mi ricorda una persona con le stesse caratteristiche.
“Lei è davvero bella, signora” esordì la piccola dopo avermi osservato per alcuni secondi.
“Oh piccolina, mai bella quanto te. Ma dimmi un po’, quanti anni hai?” chiesi.
“Ho cinque anni, sei la prossima settimana”
“Oh quindi frequenti l’asilo?!” ma allora come fa a conoscere Trunks da prima che iniziasse a frequentare la palestra.
“No, ho iniziato la scuola elementare ad ottobre e ora sono in classe con il mio migliore amico Broly”
“Accidenti e dimmi ti piace la scuola?”
“Oh sì, tantissimo. Almeno adesso sto imparando qualcosa di davvero interessante, anche se i miei compagni stanno ancora imparando a leggere e scrivere. Io invece ho imparato l’anno scorso, per questo la maestra ha detto a papà di farmi iniziare le elementari” mi spiega e rimango per un attimo interdetta. Mi sta dicendo che ha imparato a leggere e scrivere a quattro anni?
“Ciao mamma” esordì Trunks entrando nella reception fresco di doccia e con il borsone in spalla “vedo che hai già conosciuto la seconda dittatrice della palestra” in risposta a quella presa in giro Bra gli fece una linguaccia.
“A tal proposito, il maestro ti sta cercando” aggiunse facendo un cenno della testa in direzione della stanza da cui è appena uscito.
“Vado subito. Ci vediamo venerdì Trunks. È stato un piacere fare la vostra conoscenza signora Brief, spero di rivederla presto. Radish mettimi giù” e non appena i suoi piedi toccano terra corre verso l’aula urlando un “Che c’è papà?” che ci fa ridacchiare.
“Radish ma Bra è una gifted?” chiedo per togliermi una curiosità nata mentre parlavo con quella bambina.
“Una cosa?” mi chiede di rimando con espressione stralunata.
“No, Bulma, Bra non è una gifted. È semplicemente stata educata da un padre e un nonno estremamente stronzi e puntigliosi che non si lasciano passare mosca per naso. Per quanto ne so suo padre si è sempre rivolto a lei con una dizione perfetta in modo che anche lei imparasse al più presto ad esprimersi allo stesso modo” mi rispose Chery, deve conoscere davvero bene la bambina e la sua famiglia.
“E sua madre?” se non ho capito male ha detto che è stata cresciuta da suo padre e suo nonno
“Tsk... Femmine così meglio perderle che trovarle. Ti basta sapere che un bel giorno ha deciso di lasciare Bra da suo padre come se fosse un pacco postale ed è sparita nel nulla. Evitate di parlare di lei in presenza della bambina, non che non conosca questa storia ma ci è rimasta molto male quando ha saputo e da allora non ha più fatto domande su di lei” lo sguardo di Chery è a metà tra il disgustato e il dispiaciuto e non posso che trovarmi d’accordo con lei. Che razza di donna è una che lascia sua figlia da un giorno all’altro senza più voler sapere nulla di lei?!
“Ma cosa diavolo è una gift-cosa?!” chiede Goku che, come suo fratello maggiore, è rimasto indietro nel discorso.
“Dimenticavo che voi maschi avete le capacità cognitive di un criceto” esclamò la rossa sbattendo una mano contro la fronte “Un gifted è qualcuno dotato di una plusdotazione intellettiva, o alto potenziale cognitivo, una capacità cognitiva eccezionalmente superiore alla media”
“E perché dici che Bra non è così?” chiese Goku.
“Bra è senza dubbio intelligente e apprende alla velocità della luce tutto ciò che legge o che gli viene detto ma questo non basta per essere una gifted” risponde sempre la rossa.
“Urkaaaa... Certo che non si finisce mai di imparare!” disse Goku grattandosi la testa.
“Mamma andiamo? Domani ho un compito in classe e vorrei andare a ripassare un altro po’”
“Oh sì certo tesoro. Ciao a tutti” e uscimmo dall’edificio. Fin dal momento in cui mi sedetti al volante il mio pensiero ritornò a quella bambina.
“Mamma? Mi ascolti?” la voce di mio figlio mi riporta alla realtà e spostando per un secondo lo sguardo su di lui noto che mi sta osservando con le braccia incrociate e un sopracciglio alzato, la sua tipica espressione di quando non ha la mia totale attenzione. È incredibile quando ogni giorno somigli di più a suo padre.
“Scusa tesoro, ero sovrappensiero. Stavi dicendo?”
“Ho chiesto com’è andato il tuo appuntamento” ripete mettendo il broncio che sta a sottolineare il fatto che me l’abbia chiesto più per gentilezza che per reale interesse.
“Non era un appuntamento Trunks, era solo un caffè. E comunque è un po’ troppo arrogante per i miei gusti. Non che fosse maleducato ma mi bastava guardarlo negli occhi per sentirmi sotto esame... No, decisamente non fa per me uno così” racconto brevemente e man mano che vado avanti Trunks fa sempre più fatica a trattenere un sorriso.
“Quella Bra è davvero adorabile vero?” chiedo sorridendo.
“Oh non farti ingannare da quel faccino, è un’adorabile stronza che non si lascia mettere i piedi in testa da nessuno ed è capitato più volte in questi mesi che mettesse in difficoltà persino me con le sue risposte. Mi ha raccontato di non aver mai neanche visto sua madre ma suo padre è sempre stato presente e ha fatto di tutto per non farle sentire la sua mancanza”
“Povera piccola”
Nelle settimane successive trascorsi quasi tutto il tempo delle lezioni di Trunks nella sala d’attesa a chiacchierare con i miei vecchi amici e, oltre a stringere una bella amicizia con Bra, ebbi anche modo di conoscere i suoi amici: Broly e Pan. Ed è proprio durante una di queste chiacchierate che fummo raggiunti da Radish e Chery a dir poco euforici. La donna quasi volava anziché camminare, con un sorriso a trentadue denti che le illuminava gli occhi azzurri come se brillassero di luce propria. A qualche passo da lei, Radish la seguiva con un’espressione ebete e uno sguardo sognante che poteva definirsi solo con una parola: innamorato. Anche per chi non li conosceva bastava guardarli per capire il sentimento che li univa e in quel momento Radish mi sembrò un’altra persona rispetto al ragazzo che era al liceo.
“Chery cos’hai da saltare tanto? Ti ha morso un qualche animale velenoso?” esordì Gohan chiudendo il libro che stava leggendo.
“MI HA CHIESTO DI SPOSARLOOOOOO!” l’urlo della donna obbligò Bra e Broly a tapparsi le orecchie con un’espressione sconvolta mentre Pan, al contrario, si mise a saltare felice insieme alla zia.
“Congratulazioni ragazzi” esclamai facendo loro i miei più sentiti auguri.
“Era ora che ti decidessi! Aspettavi che mi venissero i capelli bianchi, zio?” disse invece Gohan andando ad abbracciare lo zio che sembrava ancora su un altro pianeta, altrimenti non avrebbe permesso di certo di essere abbracciato da un altro maschio. Come volevasi dimostrare rinsavisce nel momento in cui anche suo fratello minore si aggiunge all’abbraccio.
“Ehi che diavolo fate?! Tenete le mani al loro posto! Mi avete preso per ricchione!” tra i complimenti generali l’unica che sembrava impassibile era Bra, che osservava i due fidanzati con le braccia incrociate al petto e un sopracciglio arcuato.
“Bra qualcosa non va? Non sei contenta che ci sposiamo?” chiese Radish intristito di botto a causa della reazione della bambina a cui teneva quanto, se non di più che a una figlia.
“Oh sì Radish, sono felice per te. Chery è senza dubbio la donna giusta per te e neanche nei tuoi sogni più realistici potresti sperare di trovare qualcosa di meglio” iniziò con espressione pensierosa.
“Pero?” chiese allora Radish, sempre più preoccupato, piegandosi sulle ginocchia per essere ad un’altezza più simile a quella della bambina.
“Però... Chery sei sicura della tua decisione? Papà dice che puoi aspirare a molto di meglio di un caprone con più capelli che cervello e che ha rinunciato all’età di sedici anni ad avere successo in qualsiasi cosa che non riguardi la forza fisica” continua lasciandoci nello shock.
“Maledetto nanerottolo bastardo adesso mi sente!” sbotta Radish entrando furente nell’aula del maestro in questione da cui qualche secondo dopo fuoriescono tutti gli studenti.
“Tesoro? Veramente il tuo papà ha detto quelle cose?” chiede Videl preoccupata.
“Beh... In realtà l’ha definito solo il solito caprone analfabeta. Ma ha appena vinto la nostra scommessa e visto che adesso mi toccherà sopravvivere un mese senza fast food dovevo vendicarmi” sadica.
STAI LEGGENDO
Scritto nelle stelle... o in un fumetto
FanfictionBulma e Vegeta si conoscono dall'inizio del liceo e fanno coppia fissa dall'ultimo di lui. Apparentemente sono una coppia perfetta anche se hanno ben poco in comune: lui giocatore di football del quinto anno, lei cheerleader del quarto; lei sempre a...