14) Cell

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Cell ma cosa?! Non era necessario che venissi fin qui lui sorride alla mia espressione sorpresa e per la prima volta non è il suo solito quanto odioso ghigno che gli vedo in faccia bensì un vero sorriso che gli distende i lineamenti duri.

Ironico ma è la seconda volta che mi trovo in una situazione del genere ma la mia reazione è totalmente diversa dalla prima volta.

14 anni prima

29 dicembre

Bulma, amore, sei sicura di voler rimanere da sola? Linfluenza ti è passata da poco e potresti avere una ricaduta è almeno una buona mezzora che discuto con mia madre solo questa mattina, se poi teniamo conto anche di ieri sera arriviamo a circa tre ore di dibattito. È dalla notte della vigilia di Natale che sono bloccata a letto con una brutta influenza e la mia dolce e un po svampita mamma si preoccupa sempre troppo, al punto di voler annullare la loro vacanza di coppia.

Mamma non pensarci neanche, sono mesi che programmate il vostro capodanno a Montreal e non mi perdonerei mai se doveste rinunciarvi a causa mia. In più io passerò il capodanno con i miei amici a casa d Chichi e Goku mia madre mi rivolge unaltra occhiata dallingresso fissando i suoi occhi azzurri nei miei.

E va bene. Ci sono dei piatti pronti in congelatore, dovrai solo scaldarli così non rischierai di fare danni in cucina. Non prendere freddo e ricorda di inserirle lallarme la sera non posso evitae di voltare gli occhi al cielo. Neanche fossi una ragazzina a cui si devono fare mille raccomandazioni! Per fortuna papà interviene in mio aiuto raggiungendo la mamma con indosso il suo cappotto marrone e le valigie al seguito.

Cara non credo siano necessarie tutte queste raccomandazioni, Bulma è rimasta altre volte a casa da sola. Adesso dobbiamo andare o perderemo laereo e dopo avermi abbracciato spariscono entrambi dal mio campo visivo chiudendosi la porta di casa alle spalle. Rimango definitivamente sola e, nonostante il camino acceso renda il salotto un vero e proprio forno, un brivido di freddo mi attraversa la schiena.

Quando sono venuta a sdraiarmi qui sul divano ho portato con me la mia copia de il canto di Natale. Amo leggere e credo che tra tutti questo sia quello di cui non mi stancherò mai, ma oggi non ho intenzione di perdermi di nuovo tra le pagine di Dickens bensì in altre nascoste accuratamente alla fine del libro. Pagine scritte a mano con la calligrafia ordinata e precisa del mio ragazzo, pagine bianche su cui spicca linchiostro blu della penna stilografiche che gli regalai per il primo Natale che trascorremmo come coppia.

È già un anno che è partito in missione e lultima lettera che ho ricevuto risale ai primi di novembre, è da allora che non ho sue notizie. Non gliene faccio di certo una colpa, ho sempre saputo quanto sono complicate le comunicazioni di questo tipo, ancor di più se devono giungere da una zona di guerra. Lultima volta mi ha spedito anche una fotografia che ritrae lui, Radish e Goku, scattata da un collega di cui non fa il nome. In realtà è solo Radish che ride mentre Vegeta si limita a un sorrisino sghembo di cui non mi sorprendo, è raro vedere Vegeta ridere e ancor più raro riuscire ad immortalare il momento. Quanto mi manchi amore...

Una lacrima sfugge al mio controllo ma mi affretto ad asciugarla, un attimo prima che qualcuno suonasse il campanello facendomi sobbalzare. Sbuffando mi avvolgo nella coperta e mi avvio ad aprire la porta

Mamma hai dimenticato di nuovo qualcosa? urlo per farmi sentire dallaltra parte della porta di legno massiccio ma in risposta il suono del campanello viene sostituito da un forte bussare.

Sto arrivando, ho capito! e spalanco il portone pronta a digliene quattro a chiunque abbia deciso di tediarmi in questa fredda mattina invernale ma le parole mi muoiono in gola alla vista di chi ho davanti.

Scritto nelle stelle... o in un fumettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora