Capitolo 1

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È il diciottesimo compleanno di Stiles che, quella mattina, vorrebbe solo sparire nel letto. Stiles è un Omega e, proprio quel giorno, dovrebbe ricevere un cellulare con sopra il numero di telefono della sua anima gemella. Stiles odia non poter scegliere la persona con cui doversi legare, lo odia perché lui è innamorato del suo migliore amico. "Buon compleanno, ragazzino."

Derek sorride entrando in camera con un cupcake con sopra una candelina e Stiles pensa potrebbe sciogliersi.

Si conoscono da quando Stiles era in prima elementare e Derek in terza. Ricorda perfettamente la prima volta che quel ragazzo taciturno lo aveva difeso quando dei suoi compagni avevano cercato di portargli via la merenda. Da quel giorno Derek era diventato la sua guardia del corpo personale e Stiles aveva cominciato a riempire i suoi silenzi con le sue chiacchiere. Erano cresciuti assieme, avevano frequentato le stesse scuole e, crescendo, Stiles si era trovato giorno dopo giorno sempre più innamorato di Derek. La notte del diciottesimo compleanno del maggiore l'avevano passata assieme. "Come pensi che sarà il tuo Omega?" gli aveva domandato.

"Spero non chiacchierone come te."

Stiles si era portato le ginocchia sotto al mento. "Io spero che il mio Alpha sia proprio come te."

Entrambi sapevano cos'era racchiuso dentro quelle parole e Derek gli aveva accarezzato i capelli. "Sarai felice con il tuo Alpha. Ti tratterà bene e, se non sarà così, ci penserò io."

Stiles aveva tirato su con il naso e si era lasciato abbracciare.

"Allora, hai espresso il desiderio?" gli domanda Derek dopo che Stiles ha soffiato sulla candelina.

"Sì."

"Quale?"

"Non posso dirtelo o non si avvera" risponde Stiles vergognandosi troppo ad ammettere che voleva disperatamente che sul cellulare che avrebbe ricevuto il quella giornata ci fosse salvato il numero di quello di Derek. "Quando pensi che arriverà?" domanda ancora.

"Sicuramente dopo scuola."

"Il tuo non si è ancora attivato?"

Derek alza le spalle. "Non lo so."

Stiles appoggia il cupcake sul comodino e gli prende le mani. "Perchè ci tieni così tanto alla mia felicità ma tu non ti dai una possibilità?"

"Perchè io non la merito."

Stiles sa perfettamente a cosa si riferisce Derek, lui era al suo fianco quella notte, e gli si stringe il cuore ogni volta. "Non è stata colpa tua."

"Me lo ripeti da anni ma sappiamo entrambi che non è così. Io ho fatto entrare nella mia vita Kate e gli ho permesso di distruggere la mia uccidendo parte della mia famiglia."

Kate era stata la sua fidanzata durante il suo ultimo anno di liceo. Era più grande di Derek ed era un'Omega che non accettava la sua natura. Talia, la madre di Derek, non aveva una buona opinione di lei e, a dirla tutta, non piaceva nemmeno a Stiles. Ma a Stiles interessava solo la felicità del suo amico perciò aveva appoggiato la sua decisione. In realtà era anche in parte affascinato dalle idee sovversive della donna che avrebbe voluto ribaltare il sistema e scegliersi da sola il suo compagno. Quello Stiles lo capiva perfettamente, anche lui lo avrebbe voluto, avrebbe voluto scegliere Derek come compagno. Derek l'aveva lasciata il giorno del suo diciottesimo compleanno appena dopo l'arrivo del famoso cellulare. Avevano litigato piuttosto furiosamente, Kate lo aveva accusato di essere un bastardo, un vigliacco e, per vendicarsi, aveva dato fuoco alla casa di Derek uccidendo Talia e Laura, la sorella maggiore. Stiles ringrazia ogni giorno che Derek, quella notte, era rimasto a dormire da lui salvandosi mentre, invece, Derek non riesce a perdonarselo.

"Non è stata colpa tua" gli ripete stringendolo ancora più forte.

Derek gli sfiora il collo con il naso. "È incredibile quanto tu ci creda davvero."

Stiles gli stringe i capelli dietro la nuca per fargli alzare lo sguardo. "Sì, ci credo. E continuerò a farlo anche per te, ogni singolo giorno. E, ora, forza. Abbiamo un compleanno da festeggiare."

"Oh, no, non marinerai la scuola."

"Ti preeeeego. Potrebbe essere il mio ultimo giorno di libertà e voglio passarlo con te, al mare."

Derek sbuffa ma Stiles sa già di averla vinta. "E va bene. Ma se tuo padre mi arresta, pagherai tu la cauzione."

"Va bene, brontolone. Forza, andiamo."

Stiles pensa di non essersi mai sentito più felice e libero di quel giorno. Lui e Derek hanno giocato, corso tra la sabbia, nuotato e scherzato. Non hanno pensato ad altro se non divertirsi, hanno mangiato pesce e Derek gli ha concesso anche un calice di vino. Quando il maggiore lo saluta davanti a casa con un bacio tra i capelli, Stiles crede di essere la persona più felice sulla faccia della terra. Almeno fino a quando non trova un pacchettino sopra al tavolo. "Bentornato, figliolo" lo saluta John. "Ti sei divertito?"

Stiles arrossisce di botto. "Come lo sai?"

L'uomo indica lo zaino dimenticato al fianco della porta. "Non ho intenzione di rimproverarti, sei maggiorenne ora. E sono certo che non fossi solo."

"No, non lo ero."

"Stiles, siediti."

Non gli piace quel tono ed è quasi certo di sapere di cosa voglia parlargli il padre. "Non mi interessa quello che pensi, non smetterò di vedere Derek."

"Ho capito da tempo cosa provi per lui e posso comprendere, davvero."

"Ma..."

"Siete destinati a due persone" dice indicando il pacchettino sul tavolo. "Questa cosa vi farà solo del male" conclude.

"Perchè devo accettare di conoscere un perfetto sconosciuto quando ho già trovato la persona perfetta per me?" sbotta.

"Perchè lui non ti ama" gli urla contro John.

Stiles sente il magone chiudergli la gola e fargli tremare il mento. Prende un profondo respiro per impedirsi di piangere, si alza dal letto, afferra il pacco e si dirige verso la sua camera. "Forse Derek non mi amerà, ma la vita è mia e dovrei essere io a poter decidere cosa farne."

Sbatte la porta dietro di sé e lancia il pacco sopra la sedia dove poi ci appoggia i vestiti senza nemmeno aprirlo. 

Mio Alpha | SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora