Capitolo 10

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Stiles dà il giusto indirizzo a Frederick e le settimane successive passano fin troppo veloce. Suo padre gli vieta di uscire di casa, dato che ha ancora la ferita aperta, per dieci giorni, prima di permettergli di fare una passeggiata solo fino a casa di Scott. Sta lì qualche ora, chiacchierando e sperando che da un momento all'altro possa presentarsi Peter col cellulare, o addirittura Derek, ma non succede nulla di tutto ciò.

Gli manca, gli manca da morire, ma forse è meglio così. Può vivere lui una vita triste e infelice, ma non Derek.

Il giorno del festival arriva e Stiles sta fremendo già dalle otto di mattina. I punti glieli hanno tolti qualche giorno prima, non gli fa più male la ferita, tranne quando sta troppo tempo nella stessa posizione o in piedi. Ha cercato di non pensare a quello che è successo, al suo cucciolo che non c'è pi+, ma ci sono stati notti in cui il dolore era così forte che nemmeno piangere serviva poi tanto.

Ha scelto anche il suo costume, il fantasma dell'opera. Ha indossato il completo nero, il mantello e gli manca solo la maschera che ricopre metà viso, poi è pronto. Sta aspettando che Scott lo passi a prendere, quando gli arriva un messaggio.

(Ore 17:01) Sono appena arrivato in piazza. Ti aspetto al gazebo al centro? H.

Stiles sente le mani sudare, ma un sorriso si apre sul suo volto.

(Ore 17:02) Va bene, entro dieci minuti sono lì. Ora me lo dici come sei vestito? M.

Frederick fino al giorno prima ha detto di non avere una maschera, che non era riuscito a trovarne una giusta, mentre Stiles aveva la sua già da un vecchio ballo di fine anno, di qualche anno prima.

(Ore 17:03) Lupo. H.

Stiles sbuffa un sorriso e il suo cuore perde anche un battito, ama i lupi. Sta per rispondere, ma gli arriva uno squillo di Scott, segno che è fuori ad aspettarlo.

Entra in macchina ed è così agitato che nemmeno parla. Guarda Scott solo quando arrivano alla piazza e il suo amico gli stringe una mano.

"Andrà tutto bene" dice Scott, sorridendo.

Stiles ricambia il sorriso. "Mi sento come se lo stessi tradendo, lui non sa nulla" dice, in un attacco di malinconia. Scott lo abbraccia e, mentre ha ancora il viso oltre la sua spalla gli dice "l'ho appena visto, è al gazebo e sembra anche ben messo!".

Stiles si irrigidisce, poi si separa da Scott e guarda anche lui verso il centeo della piazza. Ha ragione, è davvero ben messo. Sembra molto alto, giovane e la maschera da lupo gli sta davvero bene. Quasi sistrozza quando, mentre lo sta fissando, Frederick si volta verso di loro. La maschera ha gli occhi rossi, come un lupo Alpha.

"Dai, vai!" lo incoraggia Scott e Stiles non sa nemmeno come, ma riesce a mettere i piedi uno dietro l'altro e ad arrivare a destinazione.

Sale i tre gradini e si ritrova davanti a lui, alto ed imponente. Sorride anche se la maschera gli ricopre mezzo viso.

"Ciao" dice solo.

"Ciao a te, Mick. Come stai?"

Stiles vorrebbe solo alzargli la maschera e vedere che faccia ha e sentire la sua voce non modificata dalla maschera. Ma si trattiene.

"Sto bene. E chiamami Stiles, è più o meno il mio vero nome. Tu come stai? Tutto bene il viaggio?"

"Sì, è stato abbastanza piacevole. Ti va di mangiare qualcosa?"

Stiles sorride e annuisce, per poi seguirlo, affiancandoglisi. Non riesce a parlare, a differenza di come fa di solito. Si sente agitato e anche un po' in soggezione.

Mio Alpha | SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora