Capitolo 1

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Sembravano quattro ingenue perfette sconosciute ma qualcosa mi era sfuggito...

Pervinca
Eccomi qui nell'aula di detenzione insieme ad altre tre ragazze che non conosco, situazione incredibile visto che siamo compagne di classe; una cosa che mi aveva stupito ancora di più è stata quella di vederle qui in punizione! Chissà che cosa avranno combinato, ho sempre pensato che fossero delle santarelline, evidentemente mi sono sbagliata. Vorrei tanto sapere cosa stanno pensando di me in questo momento... scommetto che non se la aspettavano di vedere la ragazza più silenziosa e con i voti più alti della classe in punizione, perché loro conoscono solo quella parte di me. In realtà ho anche un lato ribelle, irascibile e violento ed è proprio il motivo per cui mi trovo qui.
Da più di una settimana è scomparso un nostro compagno borsista che veniva dall'Africa e nessuno del personale della scuola si è degnato di cercarlo, così è nata una protesta contro il razzismo e il menefreghismo dimostrato dalla scuola. Inizialmente questa protesta consisteva nell'urlare davanti al cancello della scuola, solo che nessuno ci dava retta perciò io sono passata alle maniere forti! Ho incominciato a fare dei murales per tutta Bruxelles con su scritto "Black lives matter". Sono mesi che vivo qui, l'anno scorso avevo vinto una borsa di studio nella mia scuola a Sidney e avevo deciso di venire qui in Europa, nello specifico in Belgio perché avevo visto che c'erano altri borsisti in questa scuola così almeno non sarei stata l'unica straniera. Mi chiamo Pervinca ho quindici anni, sono nata in Australia, mia madre è di origine Italiane è per questo che non ho un nome australiano, mio padre è un mafioso che si trova in carcere in Calabria e che non vedo da quando ho quattro anni e non credo di volerlo mai più incontrare, per colpa sua io e mia madre ne abbiamo vissute di tutti i colori ed è lui la causa per cui non mi fido più di nessuno. Sono diversa da molte altre ragazze della mia età, sono lunatica, irascibile, intelligente, intuitiva ma più di tutto diffidente nei confronti delle persone. Qui ancora non ho veri e propri amici, qualche ragazzo con cui parlo ogni tanto sì ma preferisco starmene per i fatti miei.
Comunque ritornando al discorso di prima, è successo che la preside mi ha beccato di notte mentre facevo un altro dei miei murales sul muro della palestra. Il giorno seguente ha chiamato mia madre, che per sua sorpresa mi ha difeso (anche lei ha sempre fatto pazzie per difendere le ingiustizie del mondo). Così ha convocato una delle due rappresentanti della mia classe, Carmen per chiederle se ne sapesse qualcosa. Carmen sapeva tutto e ha confessato ma mi ha anche difesa a tal punto da alzare la voce contro la preside e fu così che anche lei veniva punita per atteggiamenti irrispettosi nei confronti del personale scolastico. In questo momento si trova affianco a me, sono un po' triste che sia finita nei guai per colpa mia, non so proprio come farmi perdonare, è stato un gesto molto leale e carino il suo che mi aveva spossata e disorientata allo stesso tempo. La mia situazione di non essere molto confidente, in quel momento mi aveva messo a disagio proprio non so come dovrei comportarmi con lei. Ci devo fare amicizia oppure continuo a comportarmi come se niente fosse? Inizialmente io non ero così, da piccola ero molto estroversa e solare ma da quando mi ero ritrovata la polizia in casa che arrestava mio padre perché aveva ucciso una persona per degli affari, il mio mondo si è stravolto. Da quel momento sono diventata quella che sono adesso, non so dire se mi piace questa nuova condizione, so solo che alle persone che mi stanno intorno non piacciono ragazze così, tranne che a mia madre che è stata l'unica a sostenermi. È stata lei ad insegnarmi le diverse lingue che conosco: francese, inglese, italiano e tedesco. Ha studiato in un liceo linguistico in Italia e con una borsa di studio era andata in America dove ha approfondito l'inglese e il francese. Quando ero a casa mia parlavamo soprattutto queste due lingue e ho scelto questa scuola anche perché si richiedeva la conoscenza di queste lingue più il tedesco, che conosco ma non benissimo.
Con le altre due ragazze non avevo mai avuto a che fare, so che una si chiama Elis e viene dall'Italia e l'altra ragazza è Sia anche lei una borsista che viene dall'Austria. Sembrano delle tipe apposto, ma ripeto preferisco starmene per i fatti i miei, tanto da come mi stanno guardando sembra che pensino che io possa ucciderle da un momento all'altro. Ho degli occhi che sembrano gialli che incutono timore e dei capelli neri ricci e ribelli che non raccolgo mai, per dare fastidio alla preside che mi ha costretto ad indossare una divisa. Io le gonne non le sopporto ti tolgono la tua libertà e a me non piace sembrare una graziosa bambolina dalle buone maniere, senza poter correre o sedermi come voglio.

4 perfette sconosciuteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora