Capitolo 27

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...nel mentre Carmen...

Nella mia testa cominciano a circolare le tipiche domande da serie tv. "È giustificabile un assassinio?", "Cosa rende accetabile un crimine?" o anche "Si può perdonare una cosa del genere?". Domande che apparentemente sembrano facili ma che forse non lo sono. Mi sono sempre chiesta come mai rispondessero così difficilmente a questa domanda nei film e nelle serie tv. In ogni caso, Pervinca ci sta facendo vedere foto di giornali ritagliati, fogli, documenti ed io continuo a pensare a come sia potuto succedere tutto ciò. Sotto gli occhi di tutti. Tutti presenti, nessun testimone. Tante cose mi girano per la testa ma sto cercando di trovare un collegamento in tutto ciò. Pervinca ci dice che è una donna, è stranamente interessata alla nostra scuola e possiede giornali che parlano del nostro personale scolastico e della preside. Ci dice di aver visto correre una persona incappucciata e di averla seguita, di aver visto un cimitero e di aver capito che era il giardino di una casa. Una grande casa. Ci dice di essere entrata con la forza. Pensandoci bene forse condurre delle indagini potrebbe farci capire chi è colui e colei che gioca con le nostre menti da ormai qualche giorno. Potrebbe finire questo mistero. Niente più giri di parole, niente più trappole. Dopo tutto siamo così giovani e non meritiamo tutto ciò.  Se riuscissimo a risolvere tutto questo potremmo dire di esserci superate. Senza troppi giri di parole spiego alle mie ormai amiche, il mio ragionamento, cercando di farle ragionare insieme a me. Così vedrò se il mio ragionamento funziona."Durante la nostra detenzione. Chi era la persona che doveva sorvegliare tutto da lontano? Quando fu trovato il cadavere chi era la persona che in assoluto doveva esserci ma che mancava? Chi è la persona che è rimasta immobile quando una alunna è stata portata via dalla polizia? E infine: chi è che adora le gonne? Da come ce la racconta Pervinca in quella casa ce n'erano molte... "

"Non posso crederci", "È impossibile", "Come abbiamo fatto a non accorgercene?" esclamano loro. Stavano capendo. Senza che io dica niente di concreto. Vuol dire che le prove sono pertinenti e veritiere. Non so cosa pensare. Ci guardiamo tutte, un po' dispiaciute e con le lacrime agli occhi. Non so neanche il perché. Abbiamo appena trovato la colpevole. Dovremmo esserne felici. Ma forse qualcosa ci dice che con la conclusione delle "indagini" sarebbe finito anche il legame stabilito tra di noi, involontariamente. A volte le persone si trovano, si trovano e basta, non si cercano tra di loro. Qualcosa fin dal principio le unisce e loro lo scoprono solo dopo. Un po' tutte abbiamo riscoperto il valore della relazione umana durante questi giorni. Ci siamo aiutate e ci siamo capite, a volte di più, a volte di meno. Oppure siamo soltanto scioccate del fatto che colei che dovrebbe guidarci nel nostro percorso istruttivo sia una criminale. Penso che sia per entrambe le cose. "Cosa facciamo?" dico io.  Le ragazze mi guardano come per dirmi "lo sai già". Certo che lo so ma non pensavo di doverlo fare io. Devo chiamare il 113. Subito. Prendo il telefono tremando. Digito il numero e chiamo. Mi rispondono subito. "Non posso dare il tuo indirizzo!" sussurrai riferendomi a Pervinca. "Puoi dare il tuo allora" mi risponde lei. Aveva ragione, ma come avrei fatto ad arrivare a casa mia prima di loro. Perché dovevano raggiungerci per potergli raccontare tutto. Ma non esito troppo e comunico il mio indirizzo alla polizia. Elis e Sia mi guardano come per dire "tu sei pazza". Lo so, non è stata la mia idea migliore. Corro a casa, le ragazze dicono che mi avrebbero raggiunto dopo. Pervinca invece la saluto perché essendo agli arresti domiciliari non può venire con noi. 

"Buona fortuna raga" sussurra lei. Non so se le altre lo hanno sentito. Le sorrido. Prendo il pennyboard e le chiavi e vado. Faccio più in fretta possibile. Prendo la scorciatoia. Arrivo a casa. Sento le sirene in lontananza. Mentre le auto della polizia parcheggiano vedo arrivare Sia ed Elis. I poliziotti mi chiedono "Scusi signorina ha chiamato lei?" , rispondo di sì. Proseguono chiedendomi se abitassi lì da sola. La risposta è affermativa di nuovo". Proseguono con il chiedermi perché avessi chiamato. Io rispondo:" abbiamo delle prove che incriminano un possibile assassino". Mi dicono di spiegare tutto. Lo faccio. Pervinca poco prima mi aveva anche mandato le foto. Gliele faccio vedere. Dicono che andranno a verificare le fonti ed a interrogare la persona. Gli dò dunque l'indirizzo della casa sospetta.

Se ne vanno. Io e le ragazze rimaniamo sedute sui gradini davanti a casa mia. Dopo quasi mezz'ora vediamo le auto della polizia arrivare sulla via dove abito. La preside è all'interno di una delle 2 macchine. Sento un brivido salirmi per la schiena. Mi sento utile ma allo stesso tempo ho paura di aver sbagliato. Se non fosse stata lei? Beh era un po' improbabile però comunque l'ansia sale. Chiamo Pervinca. Io, Elis e Sia (che sono vicino a me) le raccontiamo tutto. Tira un sospiro di sollievo. Siamo tutte più felici. Ci godiamo la sera. Noi tre sui gradini, fuori dal palazzo e Pervinca con noi in chiamata. Ci vogliamo bene infondo.

Il giorno dopo arriviamo in classe. Siamo guardate da tutti. Pervinca non è con noi e questo è il lato triste. Tutte le ore scorrono abbastanza in fretta, tranne l'ultima. L'ora di letteratura. Il prof si è comportato in modo strano. Tutto è diverso. Qualcosa forse non va. Sembra più gentile, ma allo stesso tempo il suo sguardo è vuoto. A tutte è sorto un dubbio ma la cosa stava diventando troppo pesante. Ci guardiamo tutte. È uno sguardo d'addio. D'addio nei confronti dell'indagine. Dobbiamo lasciarci questa storia alle spalle. Stavano arrivando le vacanze. Però sentivo come se qualcosa mi tenesse ancorata al caso. Forse anche le altre sentivano lo stesso.

È come se tutto ciò fosse stato un accumulo di emozioni e relazioni umane. Ho riflettuto su me stessa e su quanto sia importante il supporto altrui. Chissà forse questa storia porterà qualche beneficio... 

4 perfette sconosciuteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora