Capitolo 2

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...nel mentre Carmen....
Mi sono trovata qua, in una stanza con altre tre ragazze che conosco ben poco.
Sono una ragazza socievole, ma stranamente non le ho mai notate. Forse perché aspettavo che per una volta fossero gli altri a venire da me. Non voglio far sembrare la situazione drammatica perché non lo è. Ho tanti amici e ci vogliamo tanto bene. Vi chiederete di quale stanza stia parlando e del perché io sia qua. Ma prima voglio presentarmi per bene. Mi chiamo Carmen, che significa "giardino".
Beh sicuramente i miei genitori hanno apprezzato il significato del nome per qualche ragione e hanno deciso di darmelo. Vivo in Belgio, ho 14 anni e sono matura per la mia età, forse troppo. Amo scrivere, leggere e guardare film e serie tv. Soprattutto quelle misteriose. Cerco di fare le cose bene e di apportare benefici al mondo. Ho tanta fiducia in me e credo nel mio potenziale. Sono disponibile e gentile, con me puoi parlare tranquillamente. Sono precisa, rigorosa e molte volte seria. Molte persone mi definiscono falsa, anzi, definiscono falso il bene che voglio fare e diffondere. Molte volte però il bene che faccio non mi torna indietro. Detta così può sembrare che lo faccia per avere altro indietro, ma non è così. Semplicemente mi aspetto che la gente possa essere disponibile quanto lo sono io a volte.
Passo per la finta buonista e sono chiamata perfettina e un po' narcisista da tanti. Ma detto sinceramente non può importarmene di meno. Sono sorridente, solare e strana. Strana nel senso buono, faccio ciò che mi fa star bene anche se mi fa apparire strana agli occhi degli altri. Ci sono sempre per tutti, in qualunque momento puoi contare su di me. La famiglia e gli amici sono elementi fondamentali per me. Lotto per ciò in cui credo e per questo molte volte mi contraddico con la gente. Bene ma ora vi chiederete perché sono qua. Sinceramente me lo chiedo anche io.
La scuola dovrebbe insegnare a difendere le proprie idee rispettando quelle degli altri e formulare ipotesi e pensieri autonomamente. Bene, sembrerebbe però che la mia scuola nell'ultimo periodo, punisca chi non deve. Perché sto parlando di punizione? Beh perché sono nell'aula detenzione. La parte importante deve ancora arrivare però. Vi ricordate quando all'inizio vi ho detto che non conosco le tre ragazze? È vero. Ho però difeso una di loro. Perché? Semplice, perché ha espresso un pensiero positivo, credendoci fino in fondo. Per finire in aula detenzione ce ne vuole direte voi. In realtà neanche tanto. La ragazza in questione si chiama Pervinca. Cosa ha fatto? Ora ve lo spiego. Ha fatto un murales. Ma non un semplice murales. Ha scritto "Black Lives Matter". Un movimento che va contro al razzismo. La preside lo ha scoperto e ha deciso di punirla, non per il significato del murales ma per averlo fatto senza permesso. Io sono intervenuta, ho difeso la ragazza e con educazione ho sostenuto le nostre idee. La preside continuava però a contestare e alzai la voce senza neanche accorgermene. Ed eccomi qua. La cosa non mi causava problemi però. Tante cose strane stanno accadendo nella scuola e stare là dentro di più significava saperne di più. Anche se ho sempre pensato "meno cose sai meglio è" ...

4 perfette sconosciuteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora