Capitolo 26

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...nel mentre Elis...

Sono ancora a casa di Pervinca e io e le ragazze stiamo valutando tutti gli indizi cha abbiamo. Non c'è altro da aggiungere. Tutte le prove ci portano alla preside ma mi sembra molto strano. Insomma, la preside! La persona più gentile e rispettabile di tutta la scuola che uccide qualcuno per soldi? Certo, il suo carattere non dice nulla su quello che potrebbe aver fatto ma dopo tutto quello che è successo ho davvero paura di incolpare la persona sbagliata. Decido di condividere questa mia paura con le tre ragazze che ho di fronte a me. Sia prende fiato, si lega i capelli e mi risponde: "Elis ragiona: tutte queste prove sono contro la preside e poi lei sa come agire nella scuola indisturbata; ha le chiavi di tutte le aule, sgabuzzini e armadietti" e Pervinca aggiunge: "Poi l'articolo di giornale che ho trovato è la prova regina!". Hanno ragione. Tutto è contro di lei al momento e probabilmente faremo meglio a denunciarla alle autorità. Carmen sembra leggermi nel pensiero e lo fa prima di me, allontanandosi dal gruppo. Poi ci salutiamo e torniamo ognuna a casa propria. Appena raggiungo casa mia mi butto a peso morto sul mio letto e lascio che il mio treno dei pensieri ritorni. Questa volta il carico riguarda prevalentemente le "indagini" di oggi. Forse non dovrei ma continuo a pensare che forse la preside non è la colpevole. O almeno non l'unica. Ma molto probabilmente sono solo io. Probabilmente sto pensando troppo e questo mi sta confondendo le idee. Forse è meglio andare a dormire ora.

Mi sveglio di soprassalto. La sveglia del cellulare mi ha proprio spaventato stamattina. Ieri sera devo aver lasciato il volume troppo alto. Guardo l'orario. E' ora di andare a scuola. Mi preparo e mi incammino verso il luogo che ormai mi fa quasi paura. Entro in classe e vedo che ci sono già Pervinca e Carmen ad aspettare me e Sia. Mi avvicino a loro. Stamattina sembrano di buon umore. Appena le saluto mi dicono che la preside è stata dichiarata colpevole e ora è in carcere. Sul mio volto si dipinge, lentamente, un sorriso liberatorio mentre mi spiegano più nel dettaglio cosa è successo alla preside. Avevo ragione. Stavo pensando troppo e la preside era, come dimostravano le prove, irrevocabilmente la colpevole. Sono felice che questa storia sia finita finalmente. Dopo un po' vedo arrivare Sia che si avvicina a noi. Le comunichiamo della preside e anche lei sembra essere felice di averla presa. Suona la campanella. Adesso dovremmo avere italiano, infatti il professore entra dopo qualche minuto. Ci si avvicina e si congratula con noi per aver scritto la parola "fine" su questa storia. Noi lo ringraziamo e lui inizia a spiegare la lezione del giorno.

Prima che la lezione inizi ufficialmente io, Carmen, Sia e Pervinca ci scambiamo uno sguardo d'intesa. Credo che quello sguardo stesse mettendo fine a tutto. Nessuna di noi è più in pericolo e la scuola è tornata ad essere un luogo sicuro. Io personalmente, ma credo anche le mie compagne, sono stanca di misteri, cadaveri e "alleanze", e sono la prima a voler chiudere i rapporti con tutto e tutti quelli che mi ricordano quello che è successo in questi giorni. Credo sia meglio così. Anche se, sotto sotto, so che questa esperienza cambierà la mia vita da qui in poi e che dimenticarmi di tutto questo e di quelle tre ragazze sarà impossibile.

Dopo un po' la lezione finisce e io esco dall'aula e mentre cammino per i corridoi rifletto sulla lezione di italiano di oggi. O meglio: rifletto sul professore di italiano. Per tutta la lezione il suo comportamento mi è sembrato molto strano. Non so dire cosa ci sia stato di preciso di strano o insolito nel suo comportamento, ma il mio istinto mi grida a squarciagola che c'è qualcosa. Bah, probabilmente sono io che mi sbaglio. Probabilmente sto pensando troppo ancora una volta, come ho fatto con la preside.

L'importante è che ora sia tutto finalmente finito e che io possa cominciare a scrivere un nuovo capitolo della mia vita. Magari più bello e solare di questo.

4 perfette sconosciuteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora