capitolo 3

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Eccolo che mi bacia e con i suoi grandi occhi mi fa quasi perdere la testa,oh amore mio non voglio farti soffrire...:"-Dylan ti devo dire una cosa",lui acconsente in silenzio,so già che quando gli parlo così lo faccio solo preoccupare ma non posso farci niente,gli racconto tutto e come sospettavo mi dice:"beh tu cosa vuoi fare?"<<amore mi sembra ovvio restare qui>>non mi fa neanche finire :"non lo fare per me devi pensare al tuo futuro"ma io so che non voglio essere una futura Federica Pellegrini,ma non posso neanche dirgli che nel mio futuro voglio solo sposarlo e costruire una famiglia con lui,è troppo presto e forse ciò lo percuoterebbe di più.Dopo un lungo silenzio"-venerdì ti va di venire a casa mia?"e senza aspettare un secondo accetto,anche se dovrò chiedere il permesso al "grande capo". Torno a casa e appena finito il pranzo mi chiudo nella camera da letto con la scusa dei compiti,non mi va proprio di discutere con chiunque e non mi va neanche di sentirmi richiamare se rispondo a monosillabo;lo so questo mio comportamento è sbagliato ma fino a quando non si rendono conto che per ottenere qualcosa da me dovranno chiedermi"lo so non vuoi lasciare nessuno,soprattutto perché hai trovato l'amore e mia cara Mary nella vita ci s'innamora solo una volta e quell'amore o lo si sposa o lo si porta dentro per sempre"ma questo è un discorso che farebbe una nonna e io non ce l'ho più. Cari amici ormai posso considerarvi cosi visto che state assistendo ai miei tormenti,non so se la cosa vi sta già annoiando ma state tranquilli ora arriverà qualcosa... È venerdì e chi sa come mai posso andare a casa di Dylan.Questa è la seconda volta che la vedo,la prima è stata alla festa di halloween e ora l'unica differenza è che in casa ci siamo solo noi.Pranziamo insieme e poi ci accomodiamo sul divano a guardare un film.La giornata sarebbe continuata cosi se solo io non mi fossi accucciata fra le sue braccia...era proprio l'esatto punto dove volevo rifugiarmi,li mi sentivo al sicuro,mi sentivo coccolata,capita,amata,ma soprattutto vicina a lui.Sentivo il suo cuore battere e senza pensarci lo bacio,ci baciamo,accarezzandoci i capelli,il volto,fino a quando le nostre mani non si trovano e si sfiorano per poi allontanarsi e ritrovarsi...ci stavamo amando...Erano questi i momenti che mi facevano dimenticare tutto,passato e futuro,questo è il presente,il mio presente. "Dylan ho indovinato,tocca a me","-lo sapevo che in questo gioco vincevi tu,ma io non tocco i dati da quando abbiamo iniziato"<<non è colpa mia,mio caro>>risposi con aria vanitosa fino a quando non mi squilla il cellulare,era mamma e ciò significava Dover salutare la mia gioia e rientrare nella caverna. Salgo in macchina ed ecco che inizia l'interrogatorio su cosa abbiamo e non abbiamo fatto.Un momento ma io non vi ho raccontato che ho anche un padre,purtroppo è sempre impegnato a lavorare e quando c'è fa accrescere solo l'attrito tra me e mia madre,qualunque parte prenda soprattutto quando si mette contro di lei. Torniamo a casa,ceniamo e tutti a letto.Ve l'ho detto che sembra quasi una vita monotona soprattutto ora che non vado più a nuoto,quasi stancano queste giornate,insomma io che non so aspettare molto ora attendo solo che finisca il liceo per poter andare via da casa e allontanarmi un po da tutti.

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