Capitolo 6

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Il cielo è scuro ma non perché coperto dalle nuvole, solo perché è sera e che aria fresca che c'è. Ormai le onde mi hanno trasportata dolcemente a riva su granelli di sabbia morbidi e umidi, la spiaggia è davvero spettacolare con qualche scoglio che infrange il percorso dell'acqua e poi tanti alberi di cocco, sembra un paesaggio turistico per le vacanze che ho sempre sognato ed ora sembra realtà, o quasi.

Mi alzo e inizio a correre, ho il corpo tutto bagnato ma la sabbia non mi si accolla ai piedi come accadeva sempre in quei giorni d'estate, anzi il mio corpo... Il mio corpo, un momento, è nudo... Cioè, oddio sono nuda!! 'E se arriva qualcuno, magari qualche malintenzionato, che vergogna, dove sono i miei vestiti?'

Ormai non capisco più nulla, cerco di ricordare l'ultima cosa ed ecco che ricordo la grande botta,la voce di Giulia "stai con medici dell'ospedale", quindi ero io quelle in condizioni gravi, ma cos'ho?!

Mi guardo il corpo cercando segni, graffi, botte ma nulla, sembra proprio un corpo sano e di certo non potevo trovare tracce di sangue dopo quel bagno. E mo che faccio, sembra che sto solo io qui senza compiti da compiere, responsabilità e soprattutto problemi; però non c'era più mamma, papà, Dylan e anche Giulia perché mai mi sta accadendo questo, ormai la confusione inizia ad aumentare ogni secondo di Più e per quanto possa essere stupendo questo posto sono sola, io odio la solitudine.

D'improvviso mi addormento, sarà stato questo strambo viaggio e tutti questi episodi e forse è anche colpa della tranquilla atmosfera che inizia a cullarmi, ma nessun posto è come casa mia, e a me inizia già a mancare.

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