6. Sembri un fungo

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I forgot that you existed
And I thought that it would kill me, but it didn't
And it was so nice
So peaceful and quiet

***

Nola non capisce proprio un fico secco di Formula Uno, però si sta impegnando davvero tanto per riuscire a seguire la gara di Charles. Concentrata, come se stesse facendo qualcosa di complicato, si tiene il viso tra le mani e guarda lo schermo davanti a sé. Adesso Charles è secondo, Lando Norris gli è davanti. I commentatori parlano di degrado delle gomme, del fatto che all'ultimo Charles potrebbe anche prenderlo. Giro dopo giro il termine della gara si fa più vicino, così come si fa sempre più vicino Charles a Lando. 

Manca un giro. Prima di prendere il rettilineo principale, in scia (così ha sentito dire Nola), Charles riesce a prendersi il sorpasso, arrivando primo ma è questione di millesimi. 

Con l'entusiasmo di una bambina Nola salta dalla sedia e comincia ad esultare, abbracciando chiunque le sta attorno. 

«Quello è il mio ragazzo!» dice, con un certo orgoglio nella voce. Qualcuno annuisce, con fare ovvio, perché sì, già lo sanno chi è.

Assiste al podio di Charles assieme agli uomini della rossa, trovandosi a pensare che Charles sta proprio bene sul gradino più alto, con il suo sorriso genuino sulle labbra e la coppa alzata.

Dopo la conferenza stampa post-gara, non appena Charles ritorna nel paddock, non curandosi che viene trattenuto per ulteriori interviste, gli corre incontro e si butta tra le sue braccia, facendosi prendere al volo. Stringe le gambe attorno ai fianchi e le braccia attorno al collo di Charles. Prontamente, Charles la tiene su, appoggiando le mani sotto al suo sedere. 

«Principino!» gli dice all'orecchio. «Sei stato- tu, wow!» riesce a formulare, semplicemente, scostandosi leggermente per riuscire a guardarlo in faccia. Porta il cappellino all'incontrario, i capelli in disordine ai lati. Le sue guance sono così rosse che sembra abbia bevuto una bottiglia di vino da solo.

«Beh...grazie?» sussurra con tono interrogativo. Nola scuote la testa, sospirando a fondo. «Sto facendo un'intervista», le ricorda. Nola si gira verso l'intervistatrice, che ha assistito a tutta la scena e sta aspettando pazientemente di riprendere con le domande. 

«Salve», saluta Nola, ritoccando terra non appena Charles la mette giù. Si sistema sui fianchi la maglietta, poi passa le dita sulla frangetta, scuotendo la testa. "Sembri un fungo certe volte" ha detto Charles una volta, mettendole personalmente a posto la frangetta. 

«Charles, vedo che la tua ragazza è la tua fan numero uno». Nola ride, annuendo in direzione della telecamera. Charles nel mentre le passa un braccio attorno alla spalla, appoggiandosi a lei.

«E io sono il suo fan numero uno», afferma. «Ci sosteniamo a vicenda...siamo una squadra». Sentendo le sue parole Nola si volta e lo guarda, come se avesse detto qualcosa di strano. In realtà nel tono di voce di Charles non ha sentito niente di preimpostato, di finto.

«Sì, siamo una squadra», conferma la ragazza, stringendolo da dietro in vita. Adesso anche Charles la sta guardando e un secondo dopo si ritrova il suo cappellino in testa e le sue labbra contro la tempia.

«Mettiti questo, sembri un fungo», sussurra. «Finisco qui e arrivo. Mi aspetti?» chiede poi. Inizialmente Nola alza gli occhi al cielo, ma poi annuisce e salutando con la mano se ne va. Percorre a piccoli passi il paddock, con il cappellino del vincitore in testa e un'unghia tra le labbra. Quando è nervosa si mangia sempre le unghie. Perché diavolo è nervosa?! Aggrotta la fronte, sbuffando.

«Quel cappellino non è tuo, ne sono più che sicuro», dice qualcuno, facendola fermare. Guardando alla sua destra si accorge di essere all'altezza del box di Lando Norris. Lui è appoggiato al muro, le braccia incrociate al petto. Nola si avvicina, appoggiandosi a sua volta contro il muro, nella sua stessa posizione.

«Tu sei quello che è arrivato secondo?» chiede. 

«Sono Lando», si presenta. 

«Quello che è arrivato secondo», precisa Nola.

«Certo che non vuoi farmelo pesare, eh?»

«Per niente!» risponde arricciando il naso. Lando butta la testa all'indietro e ride. Nola lo osserva da sotto le sue lunghissime ciglia con una smorfia. «Io sono Nola».

«Sì, sei Nola», ripete Lando. «La ragazza di Charles», continua. «Non sembri il suo tipo...considerando la sua ex». Nola alza gli occhi al cielo, sospirando.

«Ah, Vitto», sibila a denti stretti. Le è appena tornato in mente che la settimana prossima lei e Vittoria dovranno fare un viaggio insieme in Australia, in veste di ambasciatrici per il pianeta. Si terrà un summit sul clima, l'ennesimo! «Beh, Charles ha capito che il buono è buono, ma il meglio è meglio».

«L'ha capito?» domanda retorico Lando, infilando le mani in tasca. La domanda rimane in sospeso, mentre vengono interrotti proprio da Charles, che vedendoli insieme si irrigidisce.

«Norris», lo saluta con un cenno.

«Leclerc», ricambia, indietreggiando leggermente. «Devo andare. Ciao Nola», aggiunge, sorridendo alla ragazza. 

«Ciao Lando», risponde a sua volta sorridendo, passando poi a guardare Charles. «Andiamo a mangiare qualcosa? Muoio di fame! Prendiamo il sushi? O la pizza?»

«Stavi flirtando con Lando Norris?» chiede a sua volta Charles. Nola si fa seria di colpo, incurvando le sopracciglia in un'espressione confusa. 

«Quando finirai di molestare i koala forse lo farò!» sbotta. «Comunque, almeno lui sembra interessato a me», dice cercando di andarsene. Charles la prende per il braccio, facendola voltare.

«Cosa vorresti dire?» Si guardano, entrambi nervosi, per motivi diversi però. «Andiamo Nola, tu non ti sei mai mostrata interessata a me...in quel modo».

«Ma sei scemo?!» domanda, liberandosi dalla stretta docile di Charles. 

«Ecco, vedi! Non fai che offendermi».

«Sì, appunto», dice esasperata la ragazza. Poi sospira. «Non importa, è comunque un'idea stupita e non si deve mai mischiare lavoro e piacere».

«Quindi è solo questo che sono per te...un lavoro?» Rimangono entrambi in silenzio, si guardano finché Nola non abbassa lo sguardo. Toglie il cappellino e lo porge a Charles, che non sembra intenzionato a riprenderselo. 

«Sì, solo questo», sussurra. Charles annuisce piano, anche se lei non lo può vedere, si volta e se ne va nella stessa direzione da cui è arrivato. Quando Nola finalmente alza la testa non c'è più nessuno, abbassa il braccio e con un ringhio frustrato se ne va nella direzione opposta.

Forse, la verità è che ha già mischiato lavoro e piacere.





Bravado  || Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora