Epilogo. Niente maschere

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Poche persone sono riuscite a far sentire Nola in soggezione finora. Artemide Bonetti è decisamente una di queste, con il suo sguardo fermo e l'espressione seria, mentre se ne sta dietro alla sua scrivania, con i gomiti appoggiati alla superficie.

«So quello che hai fatto», dice di punto in bianco Artemide. Nola si drizza sulla schiena, inghiottendo a vuoto. «Nell'ultimo anno e mezzo sei stata volontaria per molte iniziative importanti, come il rimboschimento in Australia e il salvataggio delle balene nel Pacifico, eppure non sembra che tu ne voglia parlare». Artemide si lascia cadere all'indietro, contro lo schienale della sua sedia. Incrocia le dita delle mani tra di loro, e Nola non riesce a fare a meno di notare che indossa un anello con il brillante all'anulare sinistro. Ha sentito parlare del suo fidanzamento con Carlos Sainz, il compagno di scuderia di Charles. La notizia del loro matrimonio è una delle poche ad essere trapelata sul loro conto. Sono sempre stati discreti e, conoscendo Artemide, Nola capisce anche il perché: non è una persona che ama ostentare.

«Non ha molto a che vedere con il nostro incontro», si giustifica Nola, spostandosi leggermente la frangetta dagli occhi.

«Io credo di sì, invece», la contraddice Artemide. «Alcune volte bisogna prendersi i meriti di ciò che si fa, essere consapevoli del proprio lavoro. E tu hai lavorato sodo!» A Nola scappa un sorriso, ma tenta di nasconderlo, abbassando la testa. Questa è la prima volta che qualcuno, all'infuori di Charles, la elogia e si sente come se le potesse scoppiare il cuore da un momento all'altro! «Comunque la mia risposta è sì, voglio essere uno dei soci onorari della Karlsson&Leclerc Fondation e parlerò con piacere al ricevimento di inaugurazione». Nola prende finalmente un respiro di sollievo, lasciandosi a sua volta andare contro lo schienale della sedia. Artemide ha una certa fama, è la co-fondatrice di Rivans e si occupa di moda sostenibile da un po' di tempo a questa parte. Poterla avere come socia onoraria, rincuora Nola, perché ci tiene davvero tanto che vada tutto bene con il progetto che ha in mente.

«Io...ho fatto anche cose davvero brutte in passato...nel caso non lo sapessi», confessa, senza riuscire a guardare Artemide. Sente però scricchiolare la sua sedia e un secondo dopo la ragazza è sporta in avanti, verso di lei.

«Scagli la prima pietra chi è senza peccato. O qualcosa del genere», dice con una smorfia. «Il passato io preferisco lasciarlo nel passato. Importa ciò che siamo ora e importa ciò che abbiamo fatto per diventarlo. Hai la mia totale fiducia».

Nola e Artemide si guardano, scambiandosi un sorriso. Passano il resto del pomeriggio ad organizzare l'inaugurazione, trovandosi d'accordo su praticamente tutto. Nola si rende conto che prima d'ora non le era mai capitato di sentirsi così in sintonia con qualcuno e finisce per pensare che forse, sì beh...forse lei e Artemide potrebbero diventare amiche.

***

Stanca ma soddisfatta, Nola torna a casa, trovandola silenziosa e illuminata dalla tiepida luce del tramonto. Si toglie le scarpe e le lascia all'entrata, camminando fino a raggiungere la cucina. C'è un bigliettino sul ripiano e riconosce, anche se a distanza, la scrittura di Charles.

Hai impegni per questa sera?

Sorride, piegando il bigliettino in due. Questa di lasciarsi dei messaggi scritti è diventata una vera e propria abitudine. Preferiscono utilizzare il meno possibile il cellulare, soprattutto i social. Nola ha cancellato qualsiasi profilo, su qualsiasi piattaforma. Charles invece li usa ancora per postare cose inerenti al suo lavoro. Ciò che vivono se lo tengono per loro. Hanno scattato un sacco di polaroid nell'ultimo anno e mezzo e hanno una collezione di ricordi da far invidia ad una coppia che sta insieme da dieci anni.

Capendo che Charles ha intenzione di uscire, Nola va a farsi una doccia.

«Sono arrivato giusto in tempo per lavarti la schiena». Charles apre la porta del box doccia quando ormai lei è quasi a metà, però sì, ha ragione, la schiena non l'ha ancora lavata. Lo guarda da sopra la spalla, lisciandosi i capelli sulla testa e regalandogli un sorriso. Lui ricambia, mentre si spoglia, lasciando i vestiti con cui è andato a correre sul pavimento del bagno. «Ehi, ciao», la saluta, facendo aderire il petto contro la sua schiena e lasciandole un bacio sulla spalla, finendo così per bagnarsi i capelli.

Bravado  || Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora