Atto IX. Conta fino a dieci

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NdA. Il capitolo contiene linguaggio volgare e scene di violenza.

Della mia stella resta la luce riflessa
Quale promessa sei la mia scommessa persa
La vendetta va servita sempre fredda
Si aspetta e si progetta per averla
Dopodiché si accetta quello che ci spetta

Della mia stella resta la luce riflessaQuale promessa sei la mia scommessa persaLa vendetta va servita sempre freddaSi aspetta e si progetta per averlaDopodiché si accetta quello che ci spetta

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***

Un improvviso rumore di vetri rotti attira l'attenzione di River. Si affaccia per capire cosa sta succedendo. La scena che si ritrova a guardare gli fa spalancare gli occhi incredulo e si precipita immediatamente fuori.

Quando Lando, poco fa, gli ha chiesto se poteva prendere la sua mazza, lui gli ha semplicemente detto di sì e che è nel bagagliaio della macchina. Sicuramente non pensava che potesse servirgli...a questo!

Lando si rigira la mazza nella mano, puntandola verso lo specchietto destro della macchina che ha di fronte, prende la mira e lo spacca con una precisione maniacale.

«Lando!» lo chiama River, senza ricevere risposta. Continua indisturbato, passando ai finestrini anteriori. «Lando!» River questa volta decide di avvicinarsi, rendendosi conto che ha le cuffiette, ecco perché lo sta ignorando.

Lo ferma, prendendolo per le spalle e togliendogli una delle cuffiette. Sente We are never ever getting come back together di Taylor Swift a tutto volume, il respiro di Lando che è pesante e il cuore che gli batte forte nel petto.

«Che stai facendo?» sussurra River contro l'orecchio di Lando, tenendolo stretto a sé.

«Distruggo la macchina di David», risponde Lando con fare ovvio, il suo petto che si alza e si riabbassa ritmicamente.

«Questo lo vedo. Perché?» Non arriva nessuna risposta a questa domanda, non che serva a River. Riesce ad incastrare anche da solo i pezzi, uno ad uno. «Dammi la mazza», dice a Lando, allentando un po' la presa, così da permettergli di girarsi. Lando lo fa lentamente, facendo strisciare la mazza sull'asfalto, poi la fa cadere, buttando le braccia al collo a River.

«Lo odio», bisbiglia con voce tremante. «Lo odio così tanto...» River prende un respiro profondo, alzando le braccia e circondandolo a sua volta. Resta in silenzio mentre Lando si sfoga, piange, insulta David.

«Sono andato fino in Svizzera da lui la settimana scorsa, volevo vederlo e dirgli che non è vero che sta andando tutto bene da quando lui è partito. Mi manca e sono finito per fare delle cazzate, ora non so come uscirne. Non faccio altro che pensare a quella notte, a quello sconosciuto, alle cose che mi ha detto. Non riesco a- io non voglio essere più toccato, non in quel senso. E lui voleva solo questo da me, ha sempre voluto solo questo! Come ho fatto ad essere così cieco? Ho davvero pensato che lui potesse- sì, insomma...a modo suo, che lui...potesse provare qualcosa. Per me! È colpa mia, vero? È sempre colpa mia!» Ormai Lando sta piangendo contro la spalla di River, che sentendolo singhiozzare gli passa una mano tra i capelli e glieli accarezza.

Domino || Lando NorrisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora