E le note di ogni corda le sento tremare
Come noi quella volta al freddo
Però insieme non lo sentivamo ma
Troppe volte ci dimentichiamo
Di quello che abbiamo fatto con le nostre mani***
Se c'è una cosa che David odia sono gli ospedali, eppure si fa forza ed entra dentro, chiedendo le informazioni necessarie allo sportello all'entrata. Gli dicono che deve salire al terzo piano, poi lì qualcuno gli dirà il numero della stanza.
Fa le scale e percorre un lungo corridoio, raggiungendo la stanza numero 134. La suola delle sue scarpe scricchiola sul pavimento e si sente come se potesse attirare l'attenzione di tutti, eppure nessuno fa caso a lui. Trova la porta della stanza leggermente socchiusa, riuscendo ad intravedere dentro. C'è una ragazza girata di schiena seduta su una sedia, vicino al letto; ha i capelli castani e questo lo porta a pensare di aver sbagliato numero. Però, quando si gira, non appena sente le sue scarpe scricchiolare, si rende conto che è Lis.
«David!» sussurra lei, sorridendogli. Lui saluta con un cenno della mano, entrando dentro e raggiungendola, mentre la ragazza si alza dalla sedia e lo abbraccia. David la stringe forte, affondando la faccia nell'incavo del suo collo. Non si vedono da quando è partito per la Svizzera e non hanno mai avuto modo di sentirsi, però capisce che l'affetto che li lega non è cambiato affatto.
«Stai bene castana, però questa frangetta», le dice, spettinandole i capelli non appena si staccano. Lis scuote la testa, cercando di sistemarsi velocemente, lasciandosi sfuggire una risata. David le lascia un ultimo sguardo, prima di rivolgere la sua attenzione oltre le sue spalle, verso il letto dove c'è sua madre che sta dormendo. Si gira anche Lis, poi appoggia una mano contro la spalla di David, facendogli segno di seguirla fuori.
«Ti va un caffè?» chiede David, facendo annuire la ragazza. Si incamminano verso l'ascensore, perché devono scendere al primo piano per andare in caffetteria. Si occupa David delle ordinazioni, tornando al tavolo dov'è seduta Lis con due bicchieri in carta pieni di caffè.
«Grazie», sussurra la ragazza, sorridendo e prendendo il proprio bicchiere tra i palmi delle mani. David prende un sorso dal suo bicchiere, lasciandosi cadere all'indietro contro lo schienale della sedia e rimanendo ad osservare l'amica.
«Come stai?» le chiede.
«Così», risponde lei, indicandosi con un cenno. David si incurva nelle spalle, abbozzando una smorfia, perché crede di meritarsi più di questo in risposta. Lis invece la pensa in maniera diversa, infatti cambia argomento. «E tu? Non sapevo saresti tornato!» si lamenta, dandogli un pugno contro la spalla.
«Sono qui per le vacanze. A gennaio ritorno in Svizzera», le spiega. «Avrei voluto cercarti prima, ma è stato tutto così...frenetico, da quando sono tornato. Poi stamattina sono venuto da te, ma non c'eri e la tua vicina mi ha detto che ti avrei trovata in ospedale. Mi ha detto che non sei mai a casa».
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Domino || Lando Norris
FanfictionDavid e Lando. Due mondi che si incontrano e si scontrano. Una sera Lando viene trascinato dai suoi amici ad una gara clandestina di drifting, nei sobborghi di Londra. È qui che incontra per la prima volta David, che sa il fatto suo quando si parla...