sono in treno non vorrei dire „da routine" visto che non vado molto spesso in treno da sola ma é la seconda volta che mi capita e non mi dispiace affatto, posso ascoltare la musica e immergermi nei miei pensieri.
oggi è venerdì sto raggiungendo l'accademia per ballare un po' e in teoria Virginia dovrebbe venire con suo zio oggi, quella bambina ha un qualcosa di speciale che non so spiegare quando ha visto la mia scarpetta ho visto quel luccichio negli occhi che mi ha ricordato perché ho iniziato a danzare.
sono seduta sul sedile che ha la vista sul finestrino ed é molto rilassante: gli alberi sembrano figure astratte talmente la velocità del treno smorza le linee definite o addirittura accurate da qualche essere umano perfettino.
Davanti a me c'è un uomo sulla trentina azzarderei a direi, occhi e capelli neri, indossa delle scarpe Puma nere con dei calzini gialli e i lacci hanno uno strano colore che potrei analizzare solo fissandole qualche secondo in più ma non voglio sembrare strana o addirittura dargli una brutta impressione; dei skinny jeans neri, una maglietta rosa carne che mi ricorda molto uno di quei rossetti che ho visto in una vetrina qualche ora prima e con delle scritte che hanno una sfumatura strana ma piacevoli.
all'inizio quando si è seduto sono diventata rigida dato che aperto le gambe in modo esagerato forzandomi a spostarmi di poco, credo sia un riflesso non voglio dire naturale perché mi succede solo in specifiche situazioni, dopo che lui si è seduto, ha aperto il pc dell'Apple si è infilato le cuffiete e ha iniziato a lavorare e lavorare.
al di fuori delle cuffie sento la musica ripetersi costantemente si vede che sta lavorando a qualche video, magari è un filmmaker.
eccoci qua dopo una mezz'ora davanti all'accademia, entro col mio solito sorriso e cerco Eleonora la segretaria che di solito è sempre con un café lungo in mano ed un libro di Stephen King; ed eccola lì l'unica pecca è che non ha il suo café bensì un frappuccino se non sbaglio."elisssss! come va?"
"ciao piccolina, starei bene se non avessero scambiato il mio café on questo frappé che non sa di niente ma tutto sommato sto bene tu? comunque tutte le sale sono libere e la tua l'ho appena aperta "
"tutto bene, quelli son proprio monelli oh "
" monelli monelli "
" daje Elis ci vediamo dopo ah e se vedi una bambina con i capelli biondi e un ragazzo abbastanza alto con i ricci e lo smalto puoi mandarli da me?"
" certo tesoro a dopo "camminando lungo il corridoio dopo le vacanze è sempre un colpo al cuore:
le sale da ballo molto spaziose e riccamente decorate, con alti soffitti, parquet in legno e quel odore così familiare.
arrivò davanti alla sua sala preferita, quella sala la vista piangere, ridere, urlare di gioia e di disperazione per la morte di suo nonno ed è la sala..." 4 "
" dobbiamo per caso prendere le scale? "erano ormai le 13:50 e Virginia aveva insistito così tanto da costringere suo zio a suon di urla ad andare un po' in anticipo e così si trovavano davanti alla segreteria Eleonora che stranamente gli aveva riconosciuti subito e senza domande gli disse il numero della sala ritornando a leggere il suo libro "probabilmente Giulia l'aveva avvertita" pensò Giovanni.
"no no dovete solo seguire il corridoio e vedrete il numero della sala"
" okay perfetto grazie "i due si incamminarono verso il corridoio, beh più che altro Giovanni si incamminò mentre Virginia lo stava abbracciando come un koala guardando come incantata l'edificio ignara che proprio quel posto sarebbe diventata la sua seconda casa.
" eccola la sala "
" Juan che canzone è questa? "
" non lo so credo sia spagnola "Virginia scese piano da suo zio e aprì la porta lentamente cercando di intravedere qualcosa ma quello che vide superò tutte le sue aspettative.
una sala enorme con una cupola di vetro sul soffitto attraversata da una luce candida che si posava su un corpo quasi angelico che si muoveva in mezzo alla sala come impossessata dalla musica, con una leggerezza disarmante.
erano talmente incantati da non rendersi conto che la musica era appena finita e la ragazza che avevano appena riconosciuto come Giulia era stesa sul parquet intenta a riprendere fiato." wow. " disse Giovanni che non riuscì a contenersi dietro alla bambina.
Giulia si girò riconoscendo quella voce quasi subito e appena li vide sorrise automaticamente, la bambina era vestita con una tuta e i suoi capelli erano raccolti in un chignon abbastanza disordinato mentre il ragazzo aveva dei semplici pantaloni da tuta bianchi e una maglietta bianca con una scritta verde." ciao "
" ciao, sei stata fenomenale."
" Juan ha ragione sei stata veramente brava e sei bellissima "
" grazie mille su su vieni qua piccolina non mangio mica "la piccola saltellò fino alla ragazza seguita da un Sangio incantato troppo preso a realizzare quanto la bellezza di Giulia fosse disarmante,
la ragazza aprì le braccia e accolse la bambina che le saltò addosso facendola titubare un po' ma comunque riuscì ad alzarsi in piedi e sorrise timidamente al ragazzo di fronte a lei." quindi ora cosa vuoi fare? " chiese Giulia alla bambina.
" voglio vederti ballare!! ti prego "
" certo ora ti faccio vedere le canzoni che ho e scegli tu "Giulia prese il computer lasciato vicino alla borsa e ritornò rapidamente verso i due aprendolo e mostrando le canzoni spagnole, italiane e inglesi mischiate in una singola playlist.
" questa! questa! mia mamma la metteva sempre quando dovevo dormire "
" mystery of love? "
" si si! possiamo ballare insieme? "
" certo! anche tu Juan? " disse Giulia ridacchiando per il soprannome.
" anche tu con sto Juan? "
" eccerto "
" no Giulia zio Juan è troppo scoordinato "
" io!? ma scherzi? io sono cordinatissimo sai non volevo ballare per mettere Giulia in imbarazzo ma ora vi faccio vedere le mie moves, su metti quella canzone "Giulia mise la canzone a tutto volume cercando di trattenere una risata alla convinzione del ragazzo ma che presto si tramutò in una risata durata minuti con Virginia che scoppiò a ridere appena lo videro intento a fare un passo di hip hop fallendo miseramente.
" cosa ridete oh? siete voi che non capite le mie mosse da ballerino "
" si si giusto "
" Giulia Giulia possiamo ballare insieme? "
" certo su su via Juan che c'è il nostro a passo a due ora "
" non siete ancora pronte per il mio assolo dai per oggi vi lascio fare "le due iniziarono a ballare come due farfalle a ritmo della canzone saltellando qua e là, Giulia ballava in modo molto semplice così da non mettere in difficoltà la piccola.
" vieni qua che facciamo una cosa " disse Giulia.
la bambina si fermò e corse da lei, intrecciarono le loro mani in modo da essere una di fronte all'altra e iniziarono a girare in tondo tenendo i piedi ben saldi sul parquet." accipicchia il mio chignon si è sciolto "
" vieni qua che te lo faccio io "
" no zio tu non ne sei capace "
" ma se sono il più bravo a fare le code e gli chignon "
" no la mamma era la più brava ma ora non c'è più. "dopo quella affermazione secca e fredda della bambina calò il silenzio in quella grande sala e rimase solo il suono dei loro battiti.
Giulia era pietrificata non sapeva cosa dire o fare e dopo un' affermazione del genere da parte di una bambina di 5 anni si poteva capire il disagio de ragazzo che si torturava le dita, così per smorzare la tensione che si creò disse:" dai vieni qua Virginia te lo faccio io questo chignon, insegnerò a tuo zio il miglior chignon del mondo e dopo ci prendiamo un gelato, va bene? "
" siii! "il ragazzo mimo un "grazie" con le labbra e Giulia gli sorrise facendoli capire che non c'era davvero nessun problema.
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Eudaimonia
Randomquesta è una storia ambientata fuori da amici mi scuso in anticipo per gli errori grammaticali buona lettura ❤️