l'appel du vide

882 35 1
                                        

ho provato questa sensazione quasi sempre e quelle poche volte in cui non l'ho provata è quando il mio istinto aveva ragione.
una specie di forza che ci attrae a spingerci verso il basso in poche parole verso la morte.
non è sempre un qualcosa che riguardi il suicidio ma semplicemente un qualcosa per ricordarci di non fidarci sempre del nostro istinto.
è quella sensazione che ti fa pensare "buttati sotto il treno" "buttati giù dalla finestra" oppure "aprì la portiera dell'auto".

" Sanjuan "
" come stai? " chiese il ragazzo mentre la scrutava nei minimi dettagli.

oggi Giulia indossava dei pantaloni bianchi a zampa ed un top che le lasciava scoperto quel poco strato di pancia proprio sopra l'ombelico, i suoi capelli erano raccolti da uno chignon abbastanza disordinato che lasciava cadere delle ciocche al lato del suo viso che grazie alla luce che entrava da quelle enormi finestre sul muro del bar, le rendevano quel viso angelico.

" posso sedermi? " chiese la ragazza titubante forse timorosa di aver interrotto un suo momento.
" certo puoi sederti lì " disse indicando la poltrona vicino a lui e muovendosi abbastanza tanto da far svegliare il povero gas gas che iniziò a far mente locale di chi fosse quella persona che si era appena seduta, scendendo dalle gambe di Sangio e atterrando con le sue quattro zampetto sulla moquette avvicinandosi piano e cautamente alla ragazza annusando quel profumo di vaniglia che si era spruzzata.

" e tu sei? " chiese la ragazza avvicinandosi al cagnolino bianco e accarezzandolo.
" lui è gas gas "
" è tuo? "
" no no almeno per ora è un cane randagio e mi viene a trovare sempre qua al bar di Maria, vero gas gas "

il cane ormai si era già impossessato delle gambe e coccole della ragazza ignorando completamente il ragazzo.

"prima mi rubi la nipotina e ora anche il cagnolino, sei devastante " esclamò il ragazzo con un finto tono indispettito.
" ecco qua la tua brioche al pistacchio e il tuo extra caramel " disse Maria mentre si avvicinava lentamente al tavolo appoggiando il vassoio sul tavolino ma appena alzò lo sguardo riconobbe subito..
" giulia?! " urlò Maria stupita come se avesse visto un fantasma.
" maryyyy! " la ragazza saltò dalla poltrona e si catapulto tra le sue braccia.
" e ora cosa mi sono perso? " chiese Giovanni mentre le guardava con un tenero sorriso sul volto.
" venivo sempre nel suo bar quando ero piccola e dopo passavo da mia zia, la Mary è praticamente una seconda mamma per me " disse Giulia tutto ad un fiato.
" dai vi lascio da soli ma tu non mi scappi Giulietta mi devi raccontare tutto! " esclamò Maria mentre si dirigeva dietro al bancone per prepara il cibo necessario.
" ma tu sei proprio tutto matto "
" che c'è? "
" hai veramente ordinato una brioche al pistacchio e un extra caramel? come fai a finirlo tutto? "
" lo comprato apposta per noi due " disse il ragazzo mentre le faceva l'occhiolino.
" ma col cavolo è troppo! non posso mangiare così tante schifezze! "
" peccato " mormorò Giovanni mentre addentò la brioche facendo fuoriuscire un po' di pistacchio e iniziando a bere il suo cappuccino extra caramel ma poco dopo alzò lo sguardo e vide la ragazza con il broncio "sembra proprio una bambina" pensò.

" che c'è? " disse Giovanni con la bocca piena.
" ti ho detto che non posso mangiare tante schifezze ma non un pezzettino..."
" tieni su su aeroplanino apri ahhhh" esclamò il ragazzo mentre le avvicinava alla bocca quel pezzetto di brioche pieno di pistacchio sporcandole appositamente la punta del naso scatenando delle urla divertite e finte infastidite da non vedere Maria e suo marito che gli guardavano con gli occhi a cuoricino dietro il bancone.

" cretino che sei! " urlò Giulia mentre cercava il cellulare per accendere la fotocamera interna, intenta a pulirsi il naso ma la precedette lui che puntualmente con un fazzoletto in mano si avvicinò e con quasi una carezza le tolse quella goccia di pistacchio.
le sue mani scesero verso le sue ginocchia accartocciando quel piccolo pezzo di carta ma i suoi occhi rimanevano incastrati in quelli della ragazza ricominciando quel gioco di sguardi dei giorni precedenti, fin quando...

*trinnnn*

Eudaimonia Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora