frustrazione

886 34 3
                                        

frustrazione è una cosa così brutta per chi come me è troppo gentile che ti mangia vivo.
si accumula dentro alla tua corazza e appena non ce la faccio più psicologicamente fuoriesce dalla corazza formando un buco o un taglio, il punto è che io non urlo ma esplodo, raccolgo tutta quella frustrazione che avevo accumulato da mesi e la rilascio fuori con qualsiasi azione trovo più facile in quel momento: pianto, urlo, tics alle mani o semplicemente la rilascio sulla prima persona che ho davanti dicendo la più cattiverie possibili non badando a niente fin quando non ne ho più addosso e in quel momento mi chiudo in me stessa pensando e cercando di chiudere con un banale cerotto quella cicatrice che mi ha lasciato quella fuoriuscita di rabbia purtroppo consapevole che anche le cicatrici si riaprono e prima o poi si romperà del tutto la mia corazza di ferro esponendo tutta la mia persona e ritornando ad essere vulnerabile a tutti.

racconto questo perché dopo essermi fatto la doccia ho controllato il cellulare convinto che fosse Giulia per chiedermi se usciamo sabato o venerdì dato che l'avevo invitata ad uscire durante la colazione ma appena accesi lo schermo notai varie notifiche di youtube e di whatsapp, aprì l'ultima applicazione e trovai un messaggio di-

" Zioooooo "

sentì sbraitare dalla cucina così cancelli la notifica e posai velocemente il telefono cercando di dimenticarmi quel messaggio.

" si virgi che c'è? "
" il tuo toast si è bruciato "
" cazzo! " urlò Sangio mentre cercava di recuperare quel poco che rimaneva di quel toast carbonizzato ormai rassegnato di dover uscire senza aver fatto colazione.
" non si dicono le parolacce! "
" e da quando stai attenta a questi dettagli? non mi hai mai sgridati se dicevo le parolacce " sbuffò il ragazzo.
" Lola ha detto che non si dicono quindi non si dicono! " rispose Virginia convinta.
" Lola? "
" si Giulia "
" e perché la chiami Lola? "
" te lo dico ma non dirglielo che te l'ho detto, è il suo secondo nome, comunque le hai chiesto di uscire?"
" si Virgi ma non sono affari tuoi e sbrigati quella brioche la mangi in macchina dato che siamo in ritardo per scuola "
" arrivoooo! "

il cielo era tranquillo e bianco tendente ad un grigio chiaro con qualche sfumatura arancione forse rimasta da quell'alba che aveva dominato il cielo qualche ora prima, il traffico stava lentamente scomparendo forse solo incasinato da qualche ritardatario cronico che sfrecciava con l'auto senza badare agli altri.
Aveva già portato Virginia e mandato e le sue ultime modifiche per il nuovo brano a Fabio intento a godersi il suo ultimo giorno di riposo, stava parcheggiando vicino a quel suo bar preferito "Frangraces" come al solito non c'era quasi nessuno tranne quel vecchio che prendeva giornalmente un libro dalla biblioteca di fianco e il suo latte macchiato ed era seduto su quelle sedie di legno verde vicino al solito cane che lo soprannominavano gas gas un barboncino bianco randagio che aspettava solo l'entrata di Sangio ogni giorno era quasi un abitudine da quel giorno dove gli aveva dato un po' di cibo, lo aspettava si sedeva dentro al negozio vicino ad una poltrona dove sapeva si sarebbe seduto il ragazzo con il solito libro e i croccantini che gli portava.

" su su gas gas, ciao Maria! " disse Sangio dando due baci sulla guancia alla padrona del bar, era una signora di circa 50 anni che lo aveva aiutato negli anni in qualsiasi modo si può dire che fosse quasi una seconda mamma per lui.
" ciao Gio vuoi il solito? "
" ma no dai cambiamo un po' oggi prendo un extra caramel e la brioche al pistacchio "
" ai tuoi ordini "
" ah aspetta hai quel libro di cui mi avevi parlato? "
" quello di Milan Kundera? "
" si si quello! "
" ora te lo vado a prendere e dei croccantini per il piccolo gas gas se non sbaglio Maurizio l'ha messo sopra il frigo "
disse Maria mentre entrò la cucina per andare a cercarlo lasciando il ragazzo per pochi minuti da solo all'entrata.

" eccomi sto scemo l'aveva messo sul tavolo, su vai a sederti che ora ti porto il cibo "

Giovanni si sedette continuando a leggere con in braccio gas gas che dormiva beatamente dopo aver mangiato più di cinque croccantini, di tanto in tanto sottolineava qualche frase del libro che trovava speciale non prestando attenzione alla figura incerta che lo scrutava davanti a lui.

" amori ridicoli sei proprio un ribelle "

il ragazzo riconoscendo subito la voce alzò la testa e-

" giulia "

Eudaimonia Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora