Over the rainbow

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San Felice Circeo, 27 giugno 1940

Rinaldo contò i giorni che lo separavano da quella mattina di fine giugno, in cui non fu certo il caldo - che pure avanzava - a svegliarlo: Giada Spinelli avrebbe dato una nuova festa danzante, nella villa sulla collina, e il giovane non vedeva l'ora di rivederla.
Quando l'aveva vista per la prima volta, quasi rilucente nella sua tenuta da tennis, si era come dimenticato di avere avuto una vita precedente; certo, ad Iris voleva bene, le voleva un mondo di bene: ma l'amore era un'altra cosa, era svegliarsi la mattina e cercare l'amato come i polmoni cercavano l'aria, e con la Cataldo, questa sensazione non la provava più, ammesso che la giovane l'avesse mai destata in lui.
Si alzò dal letto con un'energia nuova, e prima di andarsi a lavare la faccia nella tinozza piena d'acqua vicino al letto, mise su un disco sul grammofono, e si diffusero le note di "Deep purple"; cominciò a cantare sopra la canzone, pensando che si sarebbe presentato a Villa Spinelli con un bel regalo musicale.
Non appena entrò in cucina, la signora Marini si accorse del suo buonumore.
<< Sei allegro, stamattina. Vedrai Iris? >> gli domandò.
<< Oggi c'è la festa a Villa Spinelli >> rispose Rinaldo, sedendosi a tavola e cominciando a spalmare la marmellata sulle fette biscottate. Con il razionamento dei generi alimentari, era sempre più difficile fare una ricca colazione, per cui cercò di godersi ogni boccone.
<< Certo, è una bella iniziativa per voi ragazzi. Dico, per non pensare troppo alla guerra... >> sospirò Gisella.
<< Non ti preoccupare, alla guerra ci si pensa non appena si esce di casa. Gli anziani del bar sono peggio delle comari affacciate ai balconi >> sentenziò il ragazzo, mentre sua madre gli versava il caffè.
<< Dovresti cominciare a pensare all'idea che prima o poi verrai chiamato al fronte, come tuo padre... >> affermò la donna in tono malinconico.
<< Ci penserò non appena sarà il momento. E papà se la cava. Adesso devo andare, ci vediamo a pranzo >> si congedò il giovane, lasciando la cucina per andarsi a lavare i denti e a prendere il portafoglio: doveva occuparsi del regalo per Giada.
Uscì di casa, inforcò la sua bicicletta e pedalò fino al negozio di dischi, il cui proprietario era amico suo e di Enrico.
<< Vito! >> lo chiamò.
<< Oh, Rinaldo! Sei qui per i dischi americani? >> domandò Vito Marchese, un uomo sulla cinquantina e una pila di vinili in mano.
<< Per il disco americano per eccellenza! Ce l'hai "Over the rainbow" di Judy Garland? >> fece Rinaldo.
<< E come no? Ci devi fare un regalo alla tua fidanzata? >> ipotizzò l'uno.
<< Ci devo fare un regalo alla collettività. Lo porto oggi dagli Spinelli >> spiegò l'altro.
<< E allora, non puoi sicuramente sfigurare... Vieni, ho qui un'edizione nuovissima... >> replicò Marchese, conducendolo dentro il negozio.
Circa mezz'ora dopo era fuori, col disco sottobraccio: lo mise nel cestino della bicicletta e riprese a pedalare, fischiettando proprio "Over the rainbow".
Si presentò all'ora prestabilita alla villa sulla collina, sempre al braccio di Iris. Non si erano parlati per quasi tutto il tragitto.
<< È per lei quel disco? >> chiese la ragazza, non appena prima di entrare.
<< Non puoi metterti a fare la gelosa adesso >> la zittì il giovane, suonando il campanello.
Anita li salutò e li condusse fino alla sala, dove erano arrivati tutti.
Giada ballava con Enrico. Ballava spesso con lui, era molto bravo.
Era davvero il più bravo, bello e ricco di San Felice Circeo; nessuna ragazza del paese poteva fare da accompagnatrice ad Enrico Belmonte.
Poi era arrivata Giada da Roma, e la coppia perfetta era formata: lui biondo cenere con gli occhi nocciola, lei castana chiara con le iridi verdi.
Ma non appena vide Marini, si staccò dal suo cavaliere.
<< Rinaldo, Iris! Venite a ballare, dai! >> li salutò la Spinelli, col suo fare allegro.
<< Ti ho portato un regalo >> rispose quest'ultimo.
Il volto di Giada si illuminò.
<< Davvero? E cos'è? >> cinguettò, correndogli incontro.
<< Sorpresa... >> fece lui, mostrandole il disco.
<< Oddio, ma io adoro "Over the rainbow"... È letteralmente la mia canzone preferita! E bravo macchinista, hai indovinato i miei gusti! >> decretò la Spinelli ad alta voce, in modo che tutti potessero sentire.
Dopodiché si avvicinò al grammofono e mise il nuovo disco.
Rinaldo, che non amava ballare, la guardò compiere quei gesti in muta contemplazione.
Iris, al suo fianco, capiva che forse la proposta di Gianfranco Menotti non le sembrava poi così terribile.

Storia d'amore e di guerra - L'inizioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora