"Amoreeee....
Amore ci sei?"
Sentivo una voce nella mente, una voce lontana, vaga.
"Tesoro mio è pronto!"
La voce della mia mamma ora era chiara, ma non avevo voglia di risponderle, ero troppo immersa nel mio mondo di pensieri.
Dormivo profondamente ma dentro di me ero sveglia.
"Io devo andare via, la colazione è è di là!?"
Sentii uno battito di porta chiudersi. In quel momento mi svegliai di colpo.
Ero ancora più stanca di prima come se non avessi dormito per tutta la notte. In effetti come mio solito avevi pensato. Vedevo me nel futuro, non c'era cosa più bella che immaginare, mi facevi dei viaggi mentali che andavano al di là di ogni mia immaginazione concreta.
Mi vedevo indossare dei vestiti firmati e costosi . Mi vedevo ballare in discoteca e che tutte le ragazze mi guardavano e giudicano per l'invidia.
Vedevo un ragazzo, nei miei sogni lo guardavo sempre in faccia ma non avevo idea di potesse essere, però so che era bellissimo è innamorato pazzo di me. Poi vedevo X insieme a me. Come due amiche. A questo pensiero mi ero subito alzata. Ripetevo tra me e me che dovevo chiamare la mia migliore amica. Lei era una di quelle persone a cui si può dire tutto. Con lei non mi vergognavo di niente. Ci divertivamo un mondo insieme. Lei mi raccontava tutto di quello che le capitava a scuola: andava in un liceo scientifico, risaputo essere uno di quelli pieni di uomini. Mi parlava di tutti, ridevamo e li andavamo a cercare su Facebook. C'erano anche molte ragazze popolari, per lei considerate "famose". Con un fisico irraggiungibile, le gambe chilometriche ed una pelle così perfetta che sembravano uscite da una rivista di moda. I suoi occhi si illuminavano di una luce euforica alla vista di quelle ragazze
Così perfette. Mi diceva sempre di voler diventare come loro.
" un fisico così ce l'hanno solo le modelle di Victoria's Secret!" mi ripeteva.
"Io e te un giorno ci arriveremo, perché così siamo grasse.
E i ragazzi non guardano le ragazze così, ammirano solo quelle perfette. Come loro!" Era fastidioso sentire certe cose provenire dalla sua bocca. Lei non era la classica ragazza denominata "perfezione", la pelle non era così luminosa e mangiava tanta cioccolata ma per me lei era tutto fuorché grassa. Ma come tutti sanno j modelli di oggi sono ben diverso a quelli su cui Merilyn Monroe faceva parte. Mi ribadiva sempre il concetto di "Thigh Gap", noto come lo spazio fra le gambe. Se lo avevi potevi considerarti fortunata. E se oltre a questo spazio fra le gambe avevi anche i fianchi stretti allora avevi fatto centro!
Un mondo fissato con l'aspetto fisico, le fisse che venivano dopo essere stati a fare shopping da Zara: le taglie andavano dalla 34 alla 38. Per quelle ancora ragazze sano che portavano una 42 erano costrette ad andare in negozi che vendessero taglie forti solo perché questi negozi si basavano sulla moda parigina con modelle che erano un mucchio di ossicine anziché pelle e ciccia.
Più stavo con lei è più mi sentivo a mio agio. Parlare di cibo mi era di conforto e spingevo la mia migliore amica a parlarne per poterne parlare anche io. Stava diventando un'ossessione. Ma tutto questo mi piaceva, mi faceva sentire viva perché sapevo che potevo imparare molto più sull'argomento di ciò che sapevo.
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Ustioni
Teen FictionBiografia di una storia vera. "Mente.Cibo.Lacrime.Dolore" Storia di una ragazza anoressica