"... Ci vuole una vita a scordare un attimo.."
Un momento della mia vita che sembra sia durato due secondi, invece è da più di due anni che cerco di smettere di pensare a X.
Quella donna orribile che dei miei 16 anni rese un inferno non esiste più, o meglio, vive e respira ma non sul mio collo.
Non vi nego che sono cambiata tantissimo dalla prima volta che mi riprese dicendomi di posare la forchetta. Vennero trovati dei messaggi sul suo telefonino, riguardavano me.
Datati della primavera 2015, erano tra lei e sua sorella. Molti di questi furono mandati anche a mio padre che ne rimase abbastanza scioccato; una donna che per anni aveva amato e rispettato adesso si rivelava essere un mostro, una ripugnante donna.
" Lei è una schifosa, non dovresti starle vicino viene qua da noi sono per soldi e quando le fa comodo. Io non lascerei costare mia figlia in questa maniera. Guardala, si trucca troppo! Per me tua figlia può anche morire, è veramente una puttana.."
Queste erano le agghiaccianti parole che X aveva scritto in un messaggio inviato a mio padre dopo una litigata.
Si lasciarono. Mio padri raccontò tutto, mi disse anche che lei d'accordo con sua sorella aprirono in conto in collegamento con quello di mio papà. Ogni mese si prendevano i suoi soldi. Aveva fatto costruire la casa dove vivevano in terreno di proprietà del comune: era abusiva. Piango, ma lo stesso tempo sono contenta che mio padre l'abbia lasciata. Mi dispiace solo per lui, finalmente l'avevo visto di nuovo felice.
Un demone era caduto nella mia famiglia, agli occhi di tutti era un angelo, ma quando mi guardava, mi spiava si tramutava nel mio peggior incubo, tanto da lasciarmi a digiuno per ore. Sento ancora adesso una voce nel cervello che rimbomba delle cose. Sono riuscita a zittirla. Non mi tormenterà mai più , ma a volte quando sono sola riesco a strapparla dalla mia testa. Come se mi tuffassi da una roccia. Lo farei. Vengo quasi sempre al porto appena ne trovo uno, e inizio a scrivere. Scrivere mi fa pensare, pensare mi aiuta a ricordare tutto. Ho dichiarato di non saper niente del "mucchietto d'ossa" che ero. Mentivo. Lo facevo a fine di bene. Tutti noi diciamo delle bugie, è nella natura umana essere cattivi, bugiardi ed egoisti. X andava al di là di ogni cattiveria, nel suo DNA erano presenti odio e ribrezzo nei confronti di qualcuno come me, come se fossi stata progettata per disteuggerla.
In uno dei suoi tanti messaggi parlava della sua profonda gelosia nei miei confronti: voleva che le sue due figlie mi assomiglaissero, per far si che non fossi unica ma con dei cloni.
- Ironia della sorte sua figlia si chiamava come me... -
Ce l'aveva a morte, non voleva che mio padre dimostrasse poi amore e affetto a me. Quando amare un figlio è la cosa più naturale al mondo. La
Sua gelosia nasceva dal niente. Mi regalava i suoi vestiti, voleva che truccassi sua figlia. Faceva di tutto pur di diventare me.
I soldi erano la sua più grande debolezza. Non accettava il fatto che i venissero fatti dei regali in sua presenza anche se voleva esserci ovunque ci fosse mio papà. Per Natale 2013 chiesi un paio di stivali firmati, gli " Ugg" me li pagò lui.
X sembrava felice per me. Quando in realtà la sua espressione faceva paura, digrignava i denti e corrugava la fronte fino a far apparire i suoi occhi cattivi. Rinfacciò a mio padre i soldi spesi inutilmente. Quando lei per sua figlia avrebbe dato anche la Luna ( non con i suoi soldi ) spacciando mio papà per il suo arrivando a pagarle le costose lezioni di ballo, che detto francamente una papera avrebbe danzato meglio di lei.
Cerco di non pensare a tutti i fatti accaduti anche se a volte è più forte di me. Rinnegando e obbligandomi a non parlarne e omettendo i particolari sono riuscita a modificare la realtà. Mi sto ingannando perché penso che se dovessi guardare dentro di me vedrei riflessa una luce, un volto e riflessioni che non mi appartengono, eh sono solo frutto di odio verso il cibo è amore per qualunque cosa che indicasse malattia. Ma adesso è tutto completamente, eternamente e totalmente diverso dal normale, ance se per me normale significava soffrire...
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Ustioni
Teen FictionBiografia di una storia vera. "Mente.Cibo.Lacrime.Dolore" Storia di una ragazza anoressica