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Mi piace guardare Noah quando non sa che lo sto osservando. Mi piace contemplare la linea dritta della sua mascella, la curva del suo zigomo. C'è un'innocenza sul suo volto, un particolare tipo di gentilezza. È quella gentilezza che mi tocca il cuore più di ogni altra cosa.

È un venerdì sera e dopo la partita di Lacrosse  siamo venuti a casa di Finn. La nostra scuola ha vinto, quindi siamo entusiasti; Finn più degli altri perché è stato lui a segnare il punto decisivo.
Noah in questo momento è dall'altra parte della stanza a giocare a carte con alcuni suoi amici.
Io invece sono sul divano con Sophia, Wyatt e Finn, che sfogliano l'ultimo numero di Teen Vogue e discutono se Sophia debba o meno farsi crescere i capelli e tagliarsi la frangia.

"Tu che ne pensi, Stella?" chiede Soph, passandosi le dita tra i capelli color carota.

"Ecco, io credo che la frangia sia una scelta importante, da non decidere sull'onda di un capriccio passeggero. Dipende da quanto in fretta ti crescono i capelli, per esempio: potresti metterci un anno, anche di più, per averli lunghi. Secondo me sarebbe meglio aspettare l'autunno perché in estate la frangia può rivelarsi appiccicosa, sudaticcia e irritante..."

I miei occhi tornano a posarsi su Noah, che alza lo sguardo, si accorge che lo sto osservando e solleva le sopracciglia con aria interrogativa. Mi limito a sorridere e a scuotere la testa.

"Allora niente frangia?" dice Soph.

Sento il cellulare vibrare nella borsa. È Noah.

Vuoi che andiamo?

No.

Allora perché mi stavi guardando?

Perché mi andava di farlo

Finn legge da dietro le mie spalle. Lo spingo via e lui scuote il capo dicendo: "Davvero vi messaggiate quando siete a pochi metri l'uno dall'altro?"

"Che dolci" dice Sophia, sto per replicare quando alzo gli occhi e vedo Noah venire nella mia direzione in modo deciso.

"È ora di portare la mia ragazza a casa" dice.

"Che ore sono?" chiedo "È già così tardi?"

Noah mi tira su dal divano e mi aiuta a infilare la giacca. Poi mi prende per mano e mi guida attraverso il soggiorno. Mi volto a guardare gli amici salutando con la mano: "Ciao,Finn! Ciao, Wy, Ciao Soph!"

"Perché tanta fretta?" chiedo a Noah che mi costringe a camminare velocemente attraverso il cortile fino alla strada dove ha parcheggiato la macchina.

Si ferma davanti all'auto, poi mi tira a sé e mi bacia.

"Non riesco a concentrarmi sulle carte quando mi guardi in quel modo, Grant" dice

"Mi dispiace" sto per dire, ma Noah mi bacia di nuovo, le sue mani premute contro la mia schiena.

Mentre saliamo in macchina lo sguardo mi cade sul cruscotto: è soltanto mezzanotte.

"Ho ancora un'ora prima di dover rientrare. Che cosa facciamo?" chiedo

Tra le persone che conosco, io sono l'unica ad avere un orario da rispettare. Quando scocca l'una, mi trasformo in una zucca. Ormai nessuno si stupisce più: la ragazza a modo di Noah Schnapp che deve essere a casa entro l'una in punto. Onestamente, non mi ha mai dato fastidio. Non è che mi perda chissà quale meraviglia... com'è quel vecchio detto? Dopo le due di notte non succede più niente. A meno che non si trovi divertente guardare qualcuno che gioca a Flip Cup. Non io. Io preferisco il mio pigiama, una tisana rilassante e un buon libro.

"Andiamo a casa tua. Entro un attimo a salutare tua madre e tuo fratello e mi fermo per un po'. Potremmo finire di guardare Aliens." propone lui

Noah e io abbiamo scritto una lista di film e serie TV che comprende quelli scelti da me (che lui non ha visto), quelli scelti da lui (che io non ho visto) e quelli che nessuno dei due ha ancora visto. Aliens è uno dei suoi e ho scoperto che non è affatto male. E anche se una volta Noah ha detto che non ama le commedie romantiche, Lady Bird gli è piaciuto molto. Per me è stato un sollievo perché non so se potrei stare con qualcuno che non ama quel film.

"Non torniamo subito a casa" propongo."Andiamo da qualche parte."

Noah ci pensa un attimo, tamburella con le dita sul volante e poi dice: "Mi è venuto in mente un posto"

"Dove?"

"Aspetta" Noah abbassa i vetri e l'aria fresca della
notte entra nell'auto.

Mi appoggio allo schienale. Le strade sono vuote, quasi tutte le case hanno le finestre buie. "Fammi indovinare stiamo andando alla tavola calda perché hai fame"

"No"

"Mh. È troppo tardi per andare da SStarbuck"

"Hey, guarda che non mi interessa solo mangiare" protesta Noah.

"Mh" dico guardandolo male

"Ok forse ogni tanto"

Metto il braccio fuori dal finestrino e lo lascio penzolare. È una delle ultime sere in cui c'è ancora abbastanza fresco da avere bisogno di una giacca.

Con la coda dell'occhio guardo il profilo di Noah. A volte non riesco a credere che sia mio. Il più bel ragazzo fra tutti i bei ragazzi è mio, tutto mio.

"Che c'è?" chiede

"Niente"

10 minuti dopo arriviamo in un enorme prato, da qui si vedono tutte le stelle. Ci sediamo abbracciati sull'erba asciutta e iniziano a chiacchierare.

Restiamo seduti ancora un poco, mentre racconto a Noah qualche aneddoto di me da piccola e lui mi prende in giro.
Poi mi accompagna a casa. Le luci al piano terra sono spente, ma in camera di mamma no. Non va mai a letto prima che io sia rientrata. Faccio l'atto di scendere, ma Noah si allunga e mi blocca proprio mentre sto per aprire lo sportello.

"Dammi un bacio della buonanotte come si deve..." dice lui

"Noah! Devo andare" rispondo ridendo.

Senza ascoltare ragioni chiude gli occhi e resta in attesa. Mi chino su di lui e gli do un rapido bacio sulle labbra.

"Ecco. Soddisfatto?" chedo

"No" dice baciandomi di nuovo, come se avessimo tutto il tempo del mondo e chiede:
"Che cosa succederebbe se tornassi dopo che tutti sono andati a dormire, passassi la notte con te e me ne andassi al mattino presto? Diciamo, prima dell'alba?"

"Non puoi, quindi non lo sapremo mai" rispondo sorridendo.

"Ma se lo facessi?" dice facendo una faccia di sfida

"Mia madre mi ucciderebbe..."

"No, non lo farebbe"

"Hai ragione perché ucciderebbe te"

"No, non lo farebbe"

"Hai ragione" ammetto, «Ma sarebbe delusa da me. E furiosa con te"

"Solo se ci beccasse" dice Noah, ma non sembra molto convinto. Nemmeno lui rischierebbe.

"Mh... " dico io poco convinta

"Cambiando discorso ti passo a prendere io domani mattina" dice lui

"Ok, buonanotte!" lo bacio un'ultima volta, prima di scendere dalla macchina e correre verso casa. Mentre mi allontano, alzo gli occhi e guardo la luna e le stelle che coprono il cielo come una coperta ed esprimo un desiderio.

Il Nuovo Vicino~Noah SchnappDove le storie prendono vita. Scoprilo ora