In quel fatitico momento non sapevo che fare, dove andare e chi chiamare, la mia testa si poneva un milione di domande a cui la risposta rimaneva ancora vaga nel vuoto poi mi ricordai della persona affianco a me che molto probabilmente provava le stesse cose che nel medesimo momento scorrevano irrequiete per la mia mente oltre all'infinito sentimento di amore reciproco poco utile in quella determinata situazione, mi volta per guardarlo e vidi la luce riflessa nei suoi occhi, era spaventato come me.
Lo tirai per la cravatta dietro ad un muro abbastanza largo per nasconderci entrambi nel caso qualche ospite indesiderato fosse giunto a controllare, i notti vidi erano spaventosamente vicini, le punte dei nostri nasi si toccavano ed i nostri cuori martellavano nel petto senza via di fuga, il silenzio incombe a in quella insolita nottata ma ad interrompersi fu proprio lui
I: Diana...
Feci una smorfia incuriosita per incitarlo a continuare la frase anche se oramai avevo compreso quello che mi stava per dire avendo letto involontariamente la sua mente sconvolta.D: si... Lo so... I miei occhi... Questo mi preoccupa, meglio che ce ne andiamo!
Affermai convinta a smaterializzarci in sala grande dov'erano riuniti tutti i professori per una specie di assemblea, venni a conoscenza di questa informazione tramite i pensieri di Silente ma quello è un altro discorso.
Smaterializzarsi era sempre un'esperienza che richiedeva molta energia e uno stomaco forte per evitare di vomitare, ma nonostante tutto giunsimo in fretta nel posto prestabilito senza avere alcun problema preoccupante, ignorando il sobrio simbolo che illuminava in cielo notturno... Ma si, infondo sono solo dettagli...-
S: signorina Riddle, si è appena smaterializzata?!
Domandò turbato SilenteP: e per di più interrompendo una riunione molto importante! Si schiarì Piton accusandomi per l'ennesima volta.
Avevo gli occhi di tutti i professori della scuola puntati sul mio volto dato che Itan era affianco a me ignaro delle mie intenzioni.D: so benissimo che quel che ho appena fatto va contro almeno ad una decina di regole della scuola ma si tratta di una cosa di estrema importanza... Il marchio nero... È qui, fuori, nel cielo ad illuminare la notte!
Gesticolai pericolosamente presa dall'emozione e dall'adrenalina che scorreva impetuosa nel mio corpo.PM: che intende? Non sarà uno degli scherzi tipici di voi ragazzi? Alzò un sopracciglio cercando di dare una spiegazione in modo superficiale a quel che stava accadendo.
D: lo giuno, andate a vedere voi di persona, affacciate i alle finestre, qualunque cosa vogliate fare ma vi prego... Credetemi... Io non c'entro...
I professori rimasero palesemente perplessi dalla mia dichiarazione, così tanto che veramente si affacciarono alle ampie e luminose vetrate della sala per osservare quello che effettivamente stava accadendo al di fuori delle mura dell'edificio chiaramente in pericolo.
Inoltre non poterono non credermi perché, come mi fece notare Itan in precedenza, il colore dei miei occhi non era più lo stesso e ciò non è una cosa che controllo ed i professori ne sanno più di me, ciò dimostra che dico è la verità e finalmente qualcuno mi stava credendo.Immediatamente i professori scrutarono a fondo la scuola per scovare la porta per accedere alla festa che si stava tenendo nella stanza delle necessità, in brevissimo tempo Silente la interruppe, condusse tutti i presenti nella sala dove ci trovavamo ed una volta accertato che fossero tutti presenti e relativamente in salvo.
Raccontò ai ragazzi quel che stava accadendo fuori dalle mura della scuola, io stavo a lato della situazione sapendo che le regole che stavano dando i docenti non valevano per me anche se per loro non era affatto così, mi convinsi io stessa a crederlo dandomi la colpa di tutto quello che stava accadendo, a sguardo basso riflettevo sulle emozioni che provava ogni singolo studente nella stanza come paura, terrore e disperazione, solo in alcune nutrivo un minimo di speranza cioè i professori, non so che avessero in mente ma aldilà di quello il compito di rimettere a posto le cose sarebbe stato mio.
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Ben presto tutti i presenti furono portati dai prefetti all'interno dei loro dormitori per garantire la massima sicurezza ma ciò fu molto difficile dato che trovarono mangiamorte ad ogni porta per castello, come ci sono arrivati solo mio padre lo sa e lo so anche io...
Non persi tempo agitandomi inutilmente per una cosa che avrei potuto gestire molto facilmente anche da sola, i professori conoscevano le mie doti ma penso che erano dell'idea che io stessi dalla sua parte, all'inizio si, ma con il tempo ho compresi che ci sono cose più importanti del potere a cui aspira ed io glie lo dimostrerò senza tirarmi indietro.
Mentre ognuno pensava per sé mi diressi nel luogo più esposto al cielo di Hogwarts, andai nel giardino dove si risveglió il ricordo del mio primo incontro che Fred, della prima volta che vidi la luce nei suoi occhi, la gioia nel suo sorriso e la gentilezza del suo cuore. Quelle emozioni indescrivibili del primo amore, l'essere innamorati perdutamente di qualcuno tanto da tradirlo però...
A quell'ultimo pensiero il mio cuore si annerì nuovamente passando al lato peggiore del mio carattere, quello vendicativo, non volevo star ente a guardare mentre riduceva in pezzi il posto in cui più di tutti mi sono sentita a casa
D: VIENI QUA E COMBATTI! Gridai così tanto che tutta Hogwarts mi senti, dopo la mia affermazione infatti il caos si placó stranamente di colpo, gli studenti più curiosi vollero assistere nascosti da qualche parte alla rivelazione della vera me.
D: HAI VISTO I MEI OCCHI?! tentavo di far sentire la mia vice, probabilmente mi stava ascoltando ma attendeva il momento adeguato per arrivare.
D: lo so che mi senti! Calmai un po' il tono.
D: Non fare finta di nulla... Prima che venissi qui non conoscevo altro che odio, odio e odio, non sapevo nulla, riuscivo negl'incantesimi più colpessi, riuscivo a leggere la mente e avevo bisogno di trasformarmi in animagus per sfuggire da tutto quello che tormentava la mia mente...
Spiegai a tutti rivolgendomi a lui principalmente.D: poi ho scoperto che non mi servono tutte queste cose... Io... Io non voglio più essere come te...
Io voglio essere la gentilezza, la risata, l'amore è la forza di coloro che amo, di coloro a cui vuoi strappare la vita pezzo per pezzo...
Prima che finissi la sfrase comparve in una nuvola di fumo davanti a me, stranamente voleva sentire alla perfezione quello che avevo da dire tanto da presentarsi proprio lì, proprio di fronte ai miei occhi.V: patetica! Assolutamente patetica! Io non ho cresciuto una ragazza così fragile...
Non dovevo mandarti in questa scuola!
Sei stata rovinata da tutti questi insulsi ragazzini... Per colpa tua non vedranno più la luce del sole...Guardai il male dritto negli occhi...
D: se torcerai un capello a solo uno di loro io strapperó a te l'anima lasciandola sanguinare appesa a quel che sarà la tua voglia di morire implorandomi di ucciderti perché non ne vorrai più sapere di tutto quel dolore...
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LA FIRMA DI UN DEMONE // LA Figlia Di Voldemort
FantasíaLa figlia del famigerato Signore Oscuro giunge a Hogwarts, Bella, buona, intelligente, malvagia, determinata, perseverante o combattente? I fantasmi del passato perseguitano la sua vita facendo riaffiorare aspetti che lei nemmeno conosceva... In co...