Il nuovo nemico

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Liliana camminava svelta dietro Simon senza fiatare, senza nemmeno pensare, aveva il brutto presentimento che quel ragazzo fosse in grado di leggere nel pensiero, forse erano quei suoi occhi penetranti a confonderla, in ogni caso non si sentiva al sicuro. Era una brava attrice, i maestri glielo avevano sempre detto nelle recite scolastiche, ora il suo talento sarebbe stato messo alla prova, solo che ora non rischiava di non ricevere la parte per la recita, rischiava di perdere la sua famiglia. Era quasi un'ora che Liliana camminava in silenzio senza meta, quando alzando gli occhi vide la Rocca di Arrochar nera come la pece contro il cielo blu scuro, un brivido la percorse, era il posto proibito numero uno nella valle e lei ci stava per salire, le era stato raccontato che le pietre che formavano la rocca erano in realtà magici che avevano rifiutato di allearsi con il nemico ed erano stati puniti, si diceva che chi vi era salito, ed era riuscito a tornare indietro, aveva udito dei lamenti. Per i magici del buio poi si diceva che era ancora più pericolosa, poiché gli avventurieri erano attratti da essa e si perdevano senza più riuscire a pensare lucidamente. Simon iniziò a salire lungo le scale e Liliana lo seguì cercando di tremare il meno possibile. Dopo una ventina di minuti fu in cima alla rocca. Simon rimase indietro mentre lei scrutava l'orizzonte -Cosa devo fare qui?- chiese lei in un sussurro a Simon -Parla- le rispose lui, lo sguardo freddo fisso nel cielo ormai nero -Mi chiamo Liliana, Liliana Burium- disse lei alzando la voce, ferma, coraggiosa -Cosa sei venuta a cercare quassù?- chiese fredda una voce che proveniva dall'alto, Liliana la riconobbe e rabbrividi, era la voce del nemico che stava assediando la sua amata valle -Sono figlia di Vaniglia Periwinkle- disse lei, per un attimo ci fu silenzio, poi il nemico parlò di nuovo -È da tanto tempo che ti cercavo...ed ora sei qui. Tua madre e tua zia hanno fatto un grande favore a me eliminando il mio principale nemico, ora finalmente riuscirò a prendere la vostra valle senza difficoltà, ma per farlo mi servono alleati. Il mondo dopo sarà nuovo e tu, Liliana, sarai la nuova regina, risparmiero tutti coloro che mi aiuteranno ora- disse, Liliana aveva solo voglia di scappare, ma doveva essere coraggiosa, lo faceva per il suo popolo -Perché io? Come posso essere regina quando ci sono streghe più esperte di me?- chiese -Tu sei speciale, hai i poteri di una stregha del buio, è vero ma io la vedo...- Liliana era ancora più confusa di prima -Vedi cosa?- chiese -La luce che c'è nel tuo cuore- finì il nemico -Ora, Liliana, torna a casa. Di a tutti che sono pronto ad attaccare, convincili ad allearsi con me e nessuno morirà. Vai, e torna presto- Liliana guardò Simon -Lui ti accompagnerà se lo desideri, è a tua disposizione- disse il nemico come se avesse letto nei pensieri di Lily, Simon annuì e iniziò a scendere per gli scalini ripidi.

Sam da giorni non usciva più di casa, e si rifiutò di farlo anche quella mattina, era cambiata, i suoi occhi erano spenti. Stava leggendo quel pomeriggio quando entrai in camera sua -Dovremmo essere alla riunione della Banda- dissi, lei non badò a me e continuò con la sua lettura -Parleranno di Lily, faremo un piano per cercarla- dissi convinta di attirare la sua attenzione, e così fu, ma la sua reazione fu diversa da come l'aveva immaginata. Posò il libro aperto su un lato del letto e sbuffando chiese -Dobbiamo proprio?- rimasi confusa dalla sua reazione -Uscire ti farà bene, su, vestiti- dissi sorridendole, lei continuò a sbuffare mentre lentamente prendeva dei vestiti dal suo armadio.

Arrivati al museo dedicato al capitano, dove da sempre si riuniva la Banda, entrammo dentro, la maggior parte dei ragazzi erano già arrivati, Sam si sedette in mezzo agli altri cercando di dare il meno possibile nell'occhio ma ovviamente non fu così. La riunione durò mezz'ora nella quale si discusse parecchio. Alcuni ragazzi, come Funni, dicevano che non era opportuno uscire dal villaggio per cercarla, che sarebbe stato pericolsoo e avrebbero solo creato danni, che era meglio insistere sugli adulti affinché ci andassero loro. Altri ragazzi, come Fred, insisterono che era loro dovere, da amici, correre a cercare Liliana in tutti i luoghi della valle. Alla fine Fred disse -Chiediamo a Sam cosa preferisce- Funi annuì anche se un po' insicura, Fred era convinto di avere la vittoria in pugno -Allora Sam? Tu cosa ne pensi?- le chiese Funni, lei si alzò -Penso che sia tutto inutile, penso che se se n'è voluta andare sono affari suoi e se vuole tornare che lo faccia, sennò che resti dov'è- disse spietata, i suoi compagni rimasero a bocca aperta e così rimasi anche io, impietrita, Sam rimase immobile per un momento, poi corse fuori e si diresse verso casa, avrebne voluto piangere, odiarsi per ciò che aveva detto, uscire dal villaggio e cercare sua cugina in ogni luogo, ma dall'altra parte pensava che era meglio così, che doveva essere cattiva e dura se voleva essere forte, che se continuava così non sarebbe più stata ferita, non avrebbe più provato il dolore che aveva avuto quando Lily era fuggita.

Liliana camminava svelta nel bosco, Simon era asettamente alla sua destra ma, a differenza di lei, pareva tranquillo e rilassato -Perché vai così di fretta?- le chiese dopo qualche altro minuto di camminata -Voglio arrivare velocemente al villaggio e andarmene altrettanto velocemente- disse lei cercando di sembrare il più fredda e distaccara possibile -Perché fai questo?- le chiese ancora lui, Liliana rimase piuttosto sorpresa nel sentirlo parlare dal momento che all'andata non aveva aperto bocca, era indecisa su cosa dirgli, se la verità o una menzogna, da una parte avrebbe voluto dirgli il suo piano ma dall'altra sapeva di rischiare la vita -Perché voglio essere utile a qualcuno, e alla mia famiglia non lo sarò mai, non con questi...poteri- rispose sprezzante, non riusciva ad accettarsi con quei nuovi poteri, tuttavia doveva farlo -Tu invece?- chiese, era più brava ad ascoltare che a parlare -La mia famiglia non mi ha mai degnato di un'attenzione, diciamo che è una specie di vendetta personale- rispose lui dopo qualche secondo. Dopo un'altra mezz'oretta di camminata Liliana vide le mura che circondavano il villaggio, efa sera, romai poteva volare, si alzò in volo e così fece anche Simon, ormai era al villaggio, sapeva dove andare. O almeno ci sperava. Si guardò in torno, non c'era nessuno, la ronda doveva essere altrove. Prese la strada che portava in Via degli Orchi Bassi e la percorse il più velocemente possibile fino a ritrovarsi di fronte alla bella e antica casa dei suoi nonni e di Tomelilla. Le luci erano accese, probabilmente stavano cenando. Liliana si avvicinò alla porta mentre Simon rimase indietro -Cosa faccio io?- chiese -Possiamo dire che mi hai trovato e riportato al villaggio...- provò lei ma Simon scosse la testa -No, non mi hanno mai visto, non ti crederebbero...mi trasformerò in un cane...- disse, Lily annui e pochi secondi dopo davanti a lei comparve uno splendido cane dal pelo nero e folto, lei sorrise leggermente poi bussò alla porta, non ci fu bisogno di fingere un'aria stanca, era davvero stanca. Ad aprire fu suo nonno Cicero che appena la videla abbracciò forte -Dove sei stata? Oh! Devi essere stanchissima! Adesso entra poi ci racconterai, chi è quel vagabondo?- iniziò Cicero -Un amico, può entrare?- il nonno annuì e Simon e Lily entrarono in casa, tutti la abbracciarono e iniziarono a sommergerla di domanda, lei si sedette sulla poltrona che spesso utilizzava il nonno, davanti al camino, e iniziò a raccontare -Sono uscita dal villaggio, volevo tornare a casa, mi mancava, ma poi ho visto che era chiusa e dato che era ancora presto e non uscivo da giorni ho deciso di fare un giro nei boschi ma sono scivolata e sono caduta, avevo paura ed ho sentito una voce...poi ho sognato un nemico, diceva di essere nuovo e che tutti dovevamo allearci con lui se volevamo sopravvivere...poi per fortuna Simon mi ha svegliato e mi ha scortato fino al villaggio, ero confusa...- disse quasi balbettando -Saranno tutti felicissimi di rivederti- disse Dalia -Nonna, domani...ora sono stanca- disse Lily, lei annuì e la portò nrlla camera appartenuta alle gemelle dove dopo poco Lily si addormentò. Tutti dormivano felici, almeno Lily era a casa, al sicuro, e stava bene, tutti tranne Tomelilla che leggeva un libro dall'aspetto molto antico -Un nuovo nemico...- sussurrava tra se e se, ad un punto esclamò, saltando dalla sedia -Un nuovo nemico! Ma certo!-

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