La lettera

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"poteva sembrare un giorno come tutti gli altri, ma non lo era, qualcosa di li a poco sarebbe cambiato, stavo per ricevere il mio nuovo incarico dal gran consiglio"

Era una giornata assolata, sembrava una giornata come tutte le altre ma non si rivelò tale. Ero andata a fare "quattro passi" per i boschi e i dintorni, come facevo quasi tutte le mattine dopo essermi alzata, amavo vedere i caprioli che brucavano l'erba fresca e limpida del mattino, ed il silenzio, amavo sopratutto quello. Avevo avuto altri due incarichi da fata-tata, dopo quello prestato a Fairy Oak. Il primo era stato per l'ultimo di otto fratelli, un magico del buio piuttosto disubbediente e combinaguai, mi diedi un bel daffare con lui, fu in assoluto il soggiorno che meno gradii anche se, per mia fortuna, durò solo due anni poiché il ragazzino era gia piuttosto grande quando io arrivai ed era già abbastanza indipendente, è inutile dire che al momento di ripartire, non persi neanche una lacrima, ero diventata più forte e saggia dopo l'esperienza di Fairy Oak, ma anche fosse stato quello il mio primo incarico, non credo che mi sarebbe comunque dispiaciuto molto ripartire.

Il mio ultimo incarico invece era durato tredici anni, che passarono piuttosto in fretta, fui tata di un giovane mago della luce, portava gli occhiali ed aveva l'aspetto buffo ma era un bambino educato e gentile con tutti, mi ricordava molto il giovane Acanti Bugle, amico delle gemelle, giovane mago della luce che ci aveva accompagnato in tante avventure. Dopo essermi presa cura del giovane mago, dopo tredici anni passati con lui, fu tempo per me di ripartire, e cosi tornai nuovamente a casa. Nonostante fossero passati ben quindici anni dal momento in cui avevo detto addio a Fairy Oak, quella rimaneva la mia esperienza migliore, non riuscivo ancora a dimenticare quei giorni sereni e divertenti passati con le mie bambine ed i loro inseparabili amici. Ricordavo tutto cio con malinconia, sarei voluta restare li, assieme alla mia strega, chissà se Tomelilla stava bene, e le gemelle? Cosa avevano fatto in questi quindici lunghi anni? Come ogni mattina mi ripetevo queste solite domande, poi decisi di fare ritorno alla mia casetta. Tornando udì le voci di alcune fate mie amiche chiamarmi "Sefeliceiosarodirvelovorrò!!! hai un nuovo incarico!!" cosi dicevano, e, contenta, corsi da loro. Una delle fate più vecchie e sagge mi consegnò la lettera arrivata dal gran consiglio, che, con euforia e felicità aprì, sperando non mi capitasse un incarico come quello durato soli due anni. Aprendo, incrociai le dita e lessi la lettera a voce alta per farla udire anche alle mie curiose compagne.

Cara Sefeliceiosarodirvelovorrò,

Spero che questa lettera venga consegnata a te al più presto, ti scrivo per informarti che ho urgente bisogno di una fata-tata brava ed esperta e non potevo che scegliere te, nota la tua lealtà danimo e

a tua esperienza. Credo e spero con tutto il cuore che tu ti ricorda di me, come ho fatto io con te per questi lunghi anni. Il mio nome è Pervinca Periwinkle e sono una strega del buio. Invio questa lettera al gran consiglio poiché te la inoltri al più presto. Spero che tu voglia recarti nella valle di verdepiano nel villaggio della quercia fatata. Fra pochi mesi mia sorella Vaniglia darà alla luce una bambina. Sono fiduciosa che tu accetterai l'incarico, ti invio qualche foto della casa di mia sorella e del villaggio, so che ne sarai felice. Spero di ottenere al più presto tue notizie. Il tuo incarico sarà sette giorni su sette e avrai un adeguato compenso, il tuo incarico durerà quindici anni. Cordiali saluti

Strega Pervinca Periwinkle

lessi la lettera tutta d'un fiato. Alla fine non credetti ai miei occhi, mi tirai subito un pizzicotto al braccio e, per mia inmensa gioia, non stavo sognando! Ero realmente stata incaricata da Vi, la mia Vi di accudire la bimba che presto Vaniglia avrebbe dato alla luce. Se mi ricordavo di lei? Come mai avrei potuto dimenticarla! Onestamente, e mi vergogno un po nel dirlo, pensavo il contrario. Volai a preparare i bagagli, non vedevo l'ora di partire! Avrei rivisto finalmente il bellissimo villaggio della valle di verdepiano, chissà quante cose erano cambiate dal momento in cui con Barbo Tagix, avevo detto addio a quel strepitusiasmante posto! Chissà i bambini con i quali avevo vissuto tante avventure, come erano cresciuti, ormai erano uomini e  donne, cresciuti e magari anche con dei figli. Con le gambe tremanti iniziai il mio viaggio. Non vedevo l'ora di arrivare, e dare una risposta a tutte le mie domande, mettere un freno alla mia curiosità.

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