Fate stay night: Cu Chullain

103 4 0
                                    

Modern AU, sex toys

* uso Setanta come nome. perchè 1) Cu chullain non suonava bene. 2) una fidanzata non chiama il suo fidanzato con il nome dell'arma che usa. 3) Setanta è il suo nome di battesimo *

Erano l'uno difronte l'altro un quel ristorante in centro. 

I loro piedi giocavano tra loro mentre aspettavano che arrivassero gli ordini. Pochi secondi di pausa prima che un nuovo tremolio di diffuse dal basso ventre della ragazza fino ad arrivare alle gote arrossate. Lei era lì che quasi si contorceva dal piacere, e il suo fidanzato se la rideva mentre con il controllo da remoto si prendeva gioco della mora. 

La ragazza abbassò il capo e stinse il vestito tra le mani. Cercava di non mostrare nessuna emozione e di restare il più neutra possibile. Poche scosse dopo iniziò ad inveire, prima a mente e poi a parole, contro il ragazzo difronte a sé. 

- Senti maledetto stronzetto se non la smetti di torturarmi a casa ti farò pentire di ogni secondo-  Lui poggiò un gomito sul tavolo e posò la guancia sulla mano, poi rispose:- Oh si, voglio vedere -  Si sorrisero a vicenda. Parlarono, chiacchierarono, risero come se l'indomani non sarebbe arrivato e lui continuò imperterrito a torturare la ragazza.

I loro occhi incatenati rosso nel nocciola. Come sarebbe dovuto essere per sempre. Gli occhi di Setanta brillavano ogni volta che li posava sul volto gioioso della ragazza, brillavano d'amore e di lussuria. 

Finirono di mangiare che la luna era a metà della sua notte, uscirono per strada mano nella mano. Camminarono stretti insieme. Verso quella macchina blu come i capelli del ragazzo. Lui le aprì la portiera da vero gentiluomo. Poi si sedette anche lui e partirono verso casa. Passarono il viaggio ascoltando musica in radio. Setanta con una mano sul volante l'altra che passava dal cambio alla coscia della ragazza.

Lei sentiva quella mano calda scivolare sulla pelle scoperta, dapprima sul ginocchio poi sempre più giù, fino ad arrivare alle mutandine. Un calore le si diffuse dal basso ventre fino alla cima dei capelli, arrossendo le guance. Non era la prima volta ma fu come se lo fosse. Teneva il volante con tre dita perchè con le altre due era impegnato ad aumentare l'intensità dal controllo da remoto e a spegnerlo di tanto in tanto. Ogni volta che una vibrazione si scaturiva dal basso ventre un gemito usciva dalle sue labbra e poco prima di metà viaggio lui mise da parte il controllo da remoto e infilò due dita sotto le mutande della ragazza che gli lasciò completamente campo libero aprendo le gambe. Setanta prese a giocare con il calore della ragazza senza mai concludere nulla e lei rimase insoddisfatta così accavallò le gambe e si girò a guardare fuori dal finestrino scorgendo il riflesso divertito del ragazzo dagli occhi rossi. Durante il viaggio si era aperto la camicia che portava e adesso si intravedevano i suoi muscoli ben scolpiti e ambrati, resistette all'impulso di saltargli alle labbra. 

Arrivarono nel vialetto della loro casa in periferia in poco tempo. Scesero dalla macchina ed entrarono dal portone di casa, il ragazzo imperterrito continuava a giocare con gli l'intimità della ragazza perchè aveva ripreso il controllo da remoto in mano, ma lei corse in bagno togliendolo da lì con un gemito soddisfatto. Tornò dal suo ragazzo con aria soddisfatta mentre gli sventolava davanti la faccia quel giocattolo e gli faceva la linguaccia. Lui provò a rincorrerla per la casa con fare giocoso ma lei si chiuse nella loro camera, posò il giocattolo e il suo telecomando sul comò e iniziò a spogliarsi di quell'attillato vestito nero che aveva indossato. Poco tempo era passato da quando la ragazza era entrata nella camera che subito fu tempestata dai pugni: - Dai lasciami entrare - una voce calda ed ovattata giunse da dietro la porta. - No razza di maledetto non ti faccio entrare, almeno fino a che non mi sono cambiata. - 

Lei fini di cambiarsi e scese le scale mentre si legava i capelli in uno chignon, si era messa quella semplice maglietta bianca lunga fino a metà coscia e un paio di calzette alte fino al ginocchio, al di sotto indossava solo le mutande. Non lo sentì arrivare tanto che il suo passo era felpato, e mentre lei era chinata a controllare se ci fosse del the fresco nel frigorifero qualcosa di duro le premette contro l'intimità. Se lo ritrovò dietro con solo le mutande addosso e un sorriso smagliate in volto.  Lei si girò facendo scontrare i loro corpi e poi le loro labbra, dando inizio ad un'immensa danza.

smut, perchè no?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora