Chaol Westfall X Dorian Havillard

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Era l'una e quella era la seconda festa dove mettevano piede nella stessa serata.

Ress e Brullo erano all'inizio del corridoio mentre Chaol cercava di far smaltire l'alcol a Dorian prima di rientrare in pista.

Chaol aveva le palpebre pesanti. La maschera gli pesava sul viso e il sonno sulle spalle, mentre Dorian sprizzava energia da tutti i pori.

Se ne stavano appoggiati al corrimano mentre osservava la folla sottostante.
Spalla contro spalla.

Chaol aveva pochi momenti per osservare bene il principe, e quella sera era uno di quelli.
Gli occhi zaffiro brillavano alla luce delle candele e per l'alcol che aveva mandato giù.
I capelli dello stesso colore della fuliggine risucchiavano tutta la luce della sala e gli ricadevano spettinati sulla fronte.

Sembrava che ci fossero solo loro, non aveva occhi che per lui.

Dorian appoggiò la testa sulla spalla muscolosa del ragazzo di fianco.
Chaol gli passò un braccio intorno ai fianchi per sorreggerlo.

Il principe fece un passo di lato, spostandosi completamente da quella posizione, fece spostare anche l'altro che si ritrovò intrappolato tra le braccia di Dorian e il corrimano. E nel mentre una gamba del comandante delle guardie era finita "accidentalmente" tra quelle del principe.

Dorian si sporse verso Chaol. Sorrise. Il capitano arrossì violentemente.
Non poteva cedere, non in quel momento con il suo principe ubriaco marcio.
Ma il principe seppure con la mente leggermente offuscata dal vino, non la pensava nello stesso modo. Si allungò un po' di più verso Chaol. I loro nasi si sfioravano.

Chaol non sapeva cosa fare, ma una delle sue mani era ancora sul fianco di Dorian; vi posò anche l'altra e come acconsentendo ad una muta richiesta il principe fece avvicinare pericolosamente i loro corpi.

Entrambi percepivano perfettamente l'altro.
Dorian afferrò Chaol per la camicia e fece un passo all'indietro.
Poi un altro, ed un altro ancora verso la porta alle loro spalle.
La aprì con un calcio e vi si tirò dentro.

< Dorian torna in te > Disse Chaol, ma il principe si fece scivolare le mani sotto la camicia e iniziò a percorrere l'intera lunghezza della schiena con le dita.
< Ti prego > provò a dire il capitano con voce tremante. Ma il principe non aveva intenzione di desistere. <Dorian se non ti fermi tu, non mi fermo nemmeno io > si zittí e prese il viso dell'amico tra le mani malferme, avevano entrambi il respiro irregolare. I loro occhi pieni di desiderio si incontrarono per un attimo infinito.

Non voleva e non riusciva a fermarsi.
Nessuno dei due in realtà lo voleva.

Mai si seppe chi dei due baciò l'altro.
Continuarono ad esplorare la bocca dell'altro per un tempo indefinito.
Le mani esploravano tutto il proibito e tutto il consentito.

Le maschere erano volate via dopo il primo istante ed erano finite sul pavimento.
Sul pavimento ci finirono presto anche le camicie ed i pantaloni.

Era qualcosa di completamente diverso per entrambi.
Qualcosa di nuovo, completamente nuovo.
E qualcosa di insospettabilmente bello.

Dorian benché fosse più esperto non sapeva più dove mettere le mani.
E Chaol dal canto suo non aveva idea di cosa fare o pensare.

Si trascinarono sul letto tra una carezza ed un altra.
Tra un bacio ed un altro non c'erano più barriere tra i loro corpi.

Chaol si sedette sul letto con il suo principe a cavalcioni.
Aveva le mani ancorate a i suoi fianchi e lo teneva stretto contro di sé.

Dorian intrecciava le sue mani nei capelli del suo capitano e con le labbra lasciava un umida scia di baci lungo le possenti spalle. Aveva la pelle che sapeva di mandorle e sudore.

Chaol buttò la testa all'indietro e si sdraiò completamente sul letto, tirando a sé Dorian, le loro labbra si incontrarono di nuovo, stavolta non dolcemente, ma sempre con più passione, con più foga.

Le mani del capitano volavano leggere lungo la schiena del principe e ne accarezzavano ogni centimetro della sua pelle morbida e setosa. E poi giù, sempre più giù.

< Chaol sbrigati > disse Dorian con la voce roca di lussuria.
< Ho intenzione di godermi ogni momento > rispose lui guardandolo negli occhi.
<E' il tuo principe che ti comanda >
I loro occhi si incontrarono una seconda volta e di nuovo fu l'azzurro zaffiro in quella particolare sfumatura di marrone.

E Dorian si mosse prima che Chaol potesse emettere suono.
E poi di suoni ne emisero di vario genere entrambi.

Il capitano fu dentro il principe in un baleno.
Chaol gemette il suo nome un'infinità di volte.

Dorian si muoveva lentamente.

Le loro labbra si cercarono di nuovo, ma questa volta era il principe ad avere il comando. Prese le mani del capitano tra le sue e le portò sopra la testa inchiodandole alle stoffe del letto.

I loro corpi combaciavano alla perfezione, pelle contro pelle.
Calore contro calore. 

Dorian offrì la sua gola a Chaol che non se lo fece ripetere due volte.
Baciò e strinse tra i denti ogni lembo di pelle che aveva difronte.

Il principe non smetteva di muoversi ritmicamente su di lui, poi una spinta più forte della precedente, un lamento di piacere lascio la gola di entrambi all'unisono.

Con un colpo di reni Chaol rotolò di lato tirando Dorian con lui e finendogli sopra.
Il principe allacciò le gambe intorno alla vita del capitano ben contento di quell'inversione.

Dorian inarcava la schiena ad ogni spinta.
Chaol gemeva ogni volta che il suo principe lo avvolgeva più strettamente.

Ripresero a baciarsi.
Lentamente, come fossero due amanti nella loro ultima notte. Le loro lingue danzavano in una melodia tutta loro.

E ancora spinte.
E ancora gemiti.
E ancora e ancora.

Le ciglia sgarfallavano.
Entrambi erano in estasi.

Poco ci volle perché arrivarono entrambi all'apice.
Gemettero e con il respiro corto il nome dell'altro.

Chaol crollò esausto di fianco al suo principe.
Entrambi sorridevano.

Uno si sarebbe ricordato quella sera per sempre sperando che in un non lontano futuro si sarebbe potuto ripetere.
L'altro il giorno dopo non si sarebbe ricordato un accidenti.

< Buongiorno Dorian, dormito bene?> chiese Chaol al suo principe la mattia dopo.
< Si ma ho uno strano dolore giù al fondoschiena, per caso sono caduto> chiese Dorian con il poi innocente dei volti.
Chaol arrossí violentemente per un attimo poi disse:< Davvero non ricordi? Ieri sera sei caduto dalle scale>

Una bugia, una misera bugia che avrebbe preservato entrambi.

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