Piccola premessa:
> non ho seriamente idea di chi sia questo tipo. L'ho visto in treno che leggeva Nevernight
> conosco quel libro meglio di me stessa ho riconosciuto la pagina, quindi non potevo fare a meno di scriverci qualcosa sopra.
Adesso buona lettura ~Eravamo amici da secoli.
La prima cosa che pensai quando lo vidi che mi veniva incontro passandosi una mano nei capelli. E che sguardo, scuro e meraviglioso.
Occhi negli occhi. Un paio più scuri dell'altro.
Quella tuta non rendeva giustizia al suo statuario fisico, il cappuccio gli ricadeva storto sulla testa, la maglietta nera che portava al di sotto della felpa non lasciava nemmeno intuire cosa ci fosse al di sotto e quei pantaloni di tela non gli stavano nemmeno così bene.
Ma anche il pigiama per una sessione di lettura matta e sconsiderata insieme sarebbe andato bene.La seconda cosa che pensai fu che volevo scoparlo forte. Ma assolutamente, come se non ci fosse stato un domani, volevo toglierli tutti quegli strati di roba che aveva addosso e mangiarlo con gli occhi, non che sapessi cosa significava dal momento che di cose del genere ne avevo solo letto. Scossi la testa come mandando via quel pensiero e abbassai lo sguardo verso il libro che avevo in mano.
Dovevo concentrarmi sulla lettura e non sul ragazzo che mi stava di fronte seduto o meglio accartocciato sopra quella poltrona di pelle chiara abbastanza grande per tre persone.Dei ciuffi gli ricadevano morbidi sul viso coprendogli un occhio. Lo osservai meglio di sottecchi senza alzare la testa, un piccolo sorriso trattenuto gli spuntò sulle labbra sottili. La piccola abatjour gettava una luce calda attorno a noi.
Il cuore stava accelerando i suoi battiti, li sentivo rimbombare nelle orecchie.
Incollai gli occhi alle parole d'inchiostro che avevo sotto il naso senza leggerle veramente.
La scena che mi accingevo a leggere era una delle più sconce su cui i miei occhi si fossero mai posati.
Feci un respiro profondo lasciando che l'odore di cera sciolta mi inondasse i polmoni bruciandoli. Sbattei un paio di volte gli occhi, come per lubrificarli meglio. E parola dopo parola lessi quelle oscenità.Un lui ed una lei che scopavano come se non ci fosse un domani, un insieme di gemiti e sospiri.
Rabbrividii e la mia immaginazione mi fece desiderare di essere morta o fin troppo viva.Altre immagini si andavano a sovrapporre a quelle che già avevo nella testa. Chiusi di scatto il libro, ci fu un tonfo sordo. I suoi occhi scattarono su di me, si incontrarono per un breve istante e poi dissi:-Ho bisogno di una pausa da questo libro- sentii il mio stesso tono di voce tremolante, mi alzai lasciando il libro dove poco prima c'era il mio culo.
Mi infilai in cucina, sentivo il suo sguardo corrucciato sulla mia schiena o più in basso.Mi avvicinai al lavandino, mi appoggiai con le mani ad esso aprii l'acqua e mi bagnai le mani passandole successivamente sul viso e sul collo.
Sentii dei passi, mi girai sapendo già chi fosse. Si sedette sul tavolo con le gambe penzoloni e con quel dannatissimo libro che stavo cercando di leggere qualche momento prima.La luce soffusa che proveniva dall'altra stanza si andava a posare sul suo viso disegnando fantasiosi arabeschi ogni volta che si muoveva.
Teneva quel rosso tomo con due mani per agevolarne la lettura. Accavallò quelle lunghe e snelle gambe, poi schiarendosi la voce iniziò: - Nudo com'era, lei poteva sentirlo premere contro la sua gamba- la sua voce calda trapassò i miei timpani con tale precisione che ogni sua parola si andò a registrare nel mio cervello. Mi voltai verso il lavandino incapace di continuare a guardare.
Lui riprese a leggere, la voce ridotta ad un basso sussurro:- Abbassò il mento e lo guardò attraverso la foschia scura delle sue ciglia. Un piccolo sorriso scaltro le increspò le labbra quando lo percepí eccitarsi leggermente. Con lentezza intenzionale allungò la mano libera verso il basso. Lo sfiorò con le dita per tutta la lunghezza, sentendolo ingrossarsi. Lui ansimò quando lo prese completamente nella mano facendo scorrere le dita lungo la serica inferiore. Straripava di una cupa soddisfazione che il suo minimo tocco potesse infiammarlo.-
Scese dal tavolo, rimase in piedi senza muoversi, prese un grosso respiro e riprese:-Figlie, quanto era caldo. Le scottava quasi il palmo della mano. E la chiazza di paura fredda dentro la pancia di Mia comincio a sciogliersi, rimpiazzata da un fuoco che cresceva lentamente.-
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smut, perchè no?
Fanfictiontutte le Smut di tutti i personaggi che mi vengon in mente, di qualsiasi fandom io faccia parte state sicuri che prima o poi ci uscirà una smut. aggiornamenti non costanti, mi dissocio da errori di battitura e da ogni singola parola. buona lettura